Faenza, entro il 2030 tutto il centro storico diventerà una zona a traffico limitato

Romagna | 21 Maggio 2021 Cronaca
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Riccardo Isola - L’amministrazione comunale faentina si avvia all’approvazione definitiva del Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums). Questi sono strumenti di pianificazione della mobilità di lungo periodo, non a caso per Faenza si parla di un orizzonte temporale che guarda al 2030, finalizzati a ottenere il miglioramento della circolazione e della sicurezza stradale, la riduzione degli inquinamenti e il risparmio energetico. Tutto questo in accordo con gli strumenti urbanistici e con gli altri piani di trasporto, al fine di accrescere i valori ambientali, stabilendo le priorità e i tempi di attuazione degli interventi. Inoltre, si propongono di soddisfare la domanda di mobilità di persone e imprese nelle aree urbane e peri-urbane per migliorare la qualità della vita secondo principi di integrazione, partecipazione, monitoraggio e valutazione.

L’ITER AMMINISTRATIVO
Questo documento, iniziato a strutturarsi sotto la giunta Malpezzi, ma rimanendo solo ed esclusivamente all’interno dell’approvazione dell’organo esecutivo «oggi - spiega l’assessora al Bilancio e Lavori pubblici, Milena Barzaglia – il progetto passa al vaglio delle commissioni e dello stesso consiglio comunale che lo approverà entro il 30 giugno prossimo. Questo succede dopo che il 2 novembre scorso è terminata la fase del recepimento delle osservazioni che ha visto circa 14 proponenti che hanno creato quasi 300 differenti osservazioni puntuali. A questo punto il piano rivisto e modificato va inviato alla Regione».

I PUNTI PRINCIPALI
Gli obiettivi principali del Pums prevedono alcune importanti novità in ambito della mobilità cittadina. «Aumento delle aree pedonali e delle zone a traffico limitato, in coerenza con gli obiettivi del Pair2020, l’entrata in vigore dell’area a 30 Km/h in tutto il perimetro urbano residenziale, l’incentivo dei comportamenti virtuosi per il rispetto dei limiti di velocità, delle condizioni di accesso alle ztl e di sosta, anche attraverso la realizzazione di varchi attivi (non prima del 2022 ndr). Inoltre – aggiunge Barzaglia – intende mettere in sicurezza i percorsi ciclo-pedonali, con particolare attenzione alla messa in sicurezza degli attraversamenti stradali e l’estensione e diffusione del Piedibus oltre al potenziamento e rinnovamento del servizio di citybike». In più si promuoverà la mobilità elettrica attraverso punti di ricarica per veicoli elettrici all’interno dei parcheggi scambiatori, spostamento e creazione di una sorta di hub per lo stoccaggio merci a nord della città e l’attivazione di servizi di car-sharing. Ma non solo. Rientrano nelle direttrici anche interventi strutturali veri e propri.

STAZIONE E PARCHEGGI
«Una delle priorità - spiega l’assessora - è quella di incentivare l’utilizzo dei parcheggi scambiatori per permettere una riduzione del traffico interno alla città. Per questo la priorità è quella, oltre che ripensare al piano sosta che nel 2022 scadrà la convenzione con Movs, anche la creazione di veri e propri spazi dove poter lasciare le auto. La prima è sicuramente quella della creazione di un parcheggio dove oggi è presente la caserma dei vigili del fuoco». Per quanto riguarda il progetto della stazione «entro giugno  - conferma l’assessora - il progetto dell’intervento che riguarda lo spostamento della stazione delle corriere e il restyling dell’area della stazione dei treni sarà definitivo. Da qui entro la fine dell’anno si svilupperà l’iter per renderlo esecutivo e che porterà i lavori a iniziare nel 2022».

ALCUNI DATI SIGNIFICATIVI
A Faenza il 64% delle persone si muove, per tragitti anche molto brevi, in auto. Le imposizioni impongono che si arrivi al massimo al 49%. Il trasporto pubblico viene utilizzato per gli spostamenti per il 10% e lo si deve portare almeno al 16%, e chi si sposta in bici o a piedi, a Faenza, lo fa per il 24% e deve diventare almeno il 33%. I numeri evidenziano che gli obiettivi sono ancora abbastanza lontani da essere raggiunti. Un cambio di mentalità che va di pari passo a una imprescindibile qualificazione e maggiorazione dei servizi pubblici alternativi all’auto. Il totale del parco auto privato a Faenza nel 2020 contava 41.935 unità, nel 2017 era 38.768 e nel 2016 si fermava a 38.184 unità. Di queste la stragrande maggioranza sono diesel oltre 17 mila seguite da quelle a benzina oltre 15 mila.
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Gen.imo sig Sindaco, è lodevole il suo pensiero nel vedere il domani,ma ritengo che si pensi ad un buon presente,vogliamo pensare che nel 2030 si viaggerà con auto elettriche,vogliamo pensare che aumenteranno gli incidenti stradali in centro storico per la mancata cultura dei pedoni e ciclisti che viaggiano in divieti evidenti, non siamo ancora stati capaci di installare la segnaletica verticale e orizzontale in viale stradone nei pressi dell'ospedale civile senza valutare il parcheggio insufficiente,di che cosa stiamo parlando della disoccupazione che aumenterà.vogliamo parlare di tutti gli edifici in disuso senza parlare dove andranno tutti gli anziani.io sono d!accordo a pensare il futuro,ma pensiamo prima a un buon presente per un migliore futuroA sua disposizione Gian carlo olivelli.cordiali saluti
Commenta news 21/05/2021 - Giancarlo olivelli
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