Riccardo Isola Aiutare il mondo della ristorazione a conoscere il ricco ed eterogeneo patrimonio enoico distribuito lungo la via Emilia per fare in modo che il “vinum nostrum” sia al centro dell’offerta enogastronomica quotidiana. Lo si fa partendo da Faenza, su iniziativa dell’Enoteca regionale, con un format che vede nel binomio vino-ristoratori il fulcro di una serie di approfondimenti e di momenti formativi e d’incontro che si svilupperanno anche in altre location cittadine da Piacenza a Rimini. «Fra le finalità di Enoteca c’è quella della promozione. In questo caso ci rivolgiamo agli operatori dell’ospitalità e della ristorazione, perché siano gli ambasciatori del territorio», spiega il presidente di Enoteca regionale, Giordano Zinzani. Ecco allora che il progetto “Con-Centro” prevede una fase di formazione sui vini dedicata ai titolari e al personale di sala. A seguito della formazione, i ristoratori dovranno creare e inserire nei propri menù un piatto con prodotti Dop e Igp regionali. All’acquisto di questo piatto, verrà offerta gratuitamente al cliente una degustazione con 3-4 assaggi di vini emiliano-romagnoli, accompagnati da una spiegazione sull’abbinamento e una descrizione dei vini proposti effettuata dal personale di sala.
Anche per il direttore di Ascom-Confcommercio, Francesco Carugati la questione è quanto mai una priorità: «i ristoratori, i gestori di pubblici esercizi, baristi e osti che siano in carta dovrebbero avere in primo piano i vini della nostra regione. Non è campanilismo ma promozione e valorizzazione di un patrimonio vitivinicolo che nulla ha da invidiare a nessun’altra offerta e soprattutto è una questione d’identità e di strategica collaborazione tra alcuni di migliori rappresentanti di un’offerta di qualità che ci invidiano e ci attestano anche fuori dai confini nazionali».
Per quanto riguarda l’evento zero di questa non banale quanto necessaria iniziativa le realtà manfrede che hanno aderito sono oltre una quindicina e si va dall’Osteria della Sghisa al Clan Destino passando per Frankie Fiorentini, la Baita, Zingarò, O’ Fiore mio e O’ fiore mio hub, Astorre, novecento, 19.86, La mia infanzia a tavola arrivando fino a Fm market, InFermento, Casa Spadoni, Lowe e Botanico. iniziativa assolutamente da sottolienare come necessaria in quanto ancora oggi sono troppe le referenze extra territoriali che appaiono nelle carte dei vini dei locali. Etichette, di tutto rispetto, ma che non possono e non devono mettere in secondo piano la completa offerta che dalle Malvasie ai vini delle sabbie passando per Lambrusco, Pignoletto (Rebola nel riminese), Sangiovese, Albana, Centesimino, Burson e Trebbiano la regione possiede e può offrire.