Faenza, «Donne: Libere e Protagoniste» al salone delle Bandiere

Romagna | 02 Giugno 2021 Cultura
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È stata inaugurata il 1° giugno, nel Salone delle bandiere di Palazzo Manfredi, la mostra ‘Donne: Libere e Protagoniste, Storie di impegno politico, sociale ed economico nella Romagna Faentina’, esposizione itinerante nei comuni dell’Unione, nel 75esimo anniversario dell’introduzione del voto alle donne. I 21 pannelli che la compongono illustrano il percorso del protagonismo femminile nel territorio della Romagna Faentina a partire dalla nascita della Repubblica fino agli inizi degli anni Sessanta. 

Le prime due figure presenti sono due donne impegnate nella Resistenza, che fu uno dei principali episodi di emancipazione per quella generazione di ragazze: Elisa Dalmonte, impiegata comunale di Riolo Terme che aiutò la lotta partigiana attraverso la realizzazione di documenti falsi, e Annunziata Verità, la ‘ragazza ribelle’ faentina che sopravvisse miracolosamente a una fucilazione fascista, rappresentano questo frangente fondamentale. 
Seguono tre pannelli dedicati alle elezioni del 1946, le prime alle quali parteciparono le donne, dopo la Liberazione: il 17 e il 31 marzo (a seconda dei Comuni) le elezioni amministrative, il 2 giugno le elezioni dell'Assemblea Costituente e il referendum istituzionale. In verità i giornali dell'epoca trattano solo marginalmente il tema del primo voto alle donne - anzi vi erano da più parti molti dubbi sull'effettiva adesione delle donne a questo nuovo diritto - ma i fatti smentiranno tali timori: fin dalle elezioni di marzo in tutti i nostri Comuni l'affluenza femminile supererà l'80%, toccando il 91% a Solarolo! Una partecipazione che aumenterà ancora a giugno, sancendo anche una vittoria schiacciante per l'opzione repubblicana.
Altri tre pannelli sono dedicati ai frutti dell'impegno delle cosiddette ‘madri costituenti’: le 21 donne su 556 eletti che lottarono nell'aula di Montecitorio per la definizione di una Carta Costituzionale che introducesse nuovi principi di parità uomo - donna (e superasse quindi tutte le discriminazioni di fatto e di diritto che erano stati mantenuti sotto il Ventennio fascista). Questa sezione è stata curata dal Comitato per la difesa e la valorizzazione della Costituzione di Faenza, e dettaglia i principali articoli dedicati a questi temi, attraverso anche le parole delle madri costituenti.
Il cuore della mostra è dedicata a 8 figure di donne impegnate nelle amministrazioni comunali della Romagna Faentina, fra Giunta e Consiglio. Donne che giungono all'impegno pubblico principalmente attraverso due canali: l'impegno nella Resistenza (Clara Zanotti a Riolo, Maria Bassi a Solarolo, Antonia Zanelli a Castello) o nell'insegnamento e nel mutualismo di matrice cattolica (Rosa Casadio a Faenza, Giulia Lega e Alida Bettini a Brisighella). Sono descritte le attività delle principali associazioni femminili che nascono nel dopoguerra: l'Unione Donne Italiane (UDI - di orientamento socialcomunista) e il Centro Italiano Femminile (CIF - di versante cattolico e moderato). Con ampia documentazione fotografica sono riportate alla memoria collettiva la vita e l'impegno di queste pioniere della vita politica locale. 
Infine, tre pannelli concludono la mostra illustrando alcuni esempi significativi del ruolo della donna al di fuori della politica ma dentro il mondo del lavoro: la vita in campagna, l'attività di impresa (attraverso la vicenda molto significativa del ricamificio brisighellese delle sorelle Valvassori) e la vita in fabbrica (attraverso la storia delle ragazze dell'OMSA). Queste vicende mostrano il progressivo passaggio da una società tradizionalista e rurale, al mondo della contemporaneità dove la donna trova nel lavoro una dimensione fondamentale, oltre a quella familiare. 

La mostra è stata curata da Angelo Emiliani, Camilla Bosi, Nicola Dalmonte, Alice Garavini, Andrea Piazza. Con contributi di: Comitato per la difesa e la valorizzazione della Costituzione, Pietro Baccarini, Angelo Casadio, Egisto Pelliconi, Clementina Missiroli, Beppe Sangiorgi.

La mostra sul protagonismo politico, sociale ed economico delle donne della Romagna Faentina fra anni Quaranta e Sessanta, verrà ospitata in ciascun comune dell’Unione tra giugno e dicembre 2021 e illustrata attraverso visite guidate gratuite e aperte alla cittadinanza, nel rispetto delle norme anti-contagio.  A Faenza la prima attività è in programma sabato 5 giugno in due orari: alle 15 e alle 17. Sarà necessario prenotarsi presso la Pro Loco (telefono: 0546.25231). La mostra rimarrà nel Salone delle Bandiere fino alla fine del mese di agosto. 
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