Faenza, dieci anni dalla scomparsa di Valter Dal Pane, tracce indelebili nella cultura eno-gastronomica

Riccardo Isola - Dieci anni sono tanti. Era il 17 novembre del 2012 quando una notizia, improvvisa, inattesa, mai aspettata portava tutta Faenza e non solo lei a prendere atto che Valter Dal Pane, appena quarantacinquenne, non c’era più. Erano i giorni di Enologica ancora ospitata in fiera. Non è stato facile, in primis ovviamente per la famiglia, per gli amici, per i soci e compagni di avventure imprenditoriali, digerire una cosa simile. Ma non è stato facile anche per chi, grazie a Valter, alla sua vulcanica genialità, ha avuto la possibilità, in questa città, di respirare un’area di global-provincialismo sano, culturale, effervescente e quasi naturalmente eruttante dall sua mente.… 

CHI ERA
Classe 1967, fin da ragazzo si butta nella ristorazione e nell’accoglienza: c’è chi ha un indelebile ricordo di Valter, giovanissimo, che inizia a lavorare al Ritocchino dicendo «vado a imparare, perché un giorno aprirò un mio locale». Previsione più che realizzata in una carriera passata in 20 anni fra un’infinita serie di locali, eventi, progetti editoriali, idee imprenditoriali. Valter ha piantato i suoi semi dal settore enogastronomico per poi scoprirsi e mostrarsi a tutti nella sua essenza di fibrillatore culturale. Ristoratore, oste, amante e maestro dell’ospitalità, operatore culturale, intrattenitore, innovatore, progettista, creativo, visionario, marito, padre, faentino. Tutto in ordine casuale. Inconfondibile e vivace presenza a cavallo della sua Graziella per le vie della città, con i capelli al vento, la Freitag a tracolla, e la battuta sempre pronta. Un visionario e lungimirante da arrivare spesso troppo presto rispetto al mainstream imbolsito. Ha talmente respirato Faenza da diventare un modello, un’avanguardia. Era pirotecnico nell’uso delle parole tanto quanto istrionico e concreto nella realizzazione dei progetti. 

CHI SI FERMA E’ PERDUTO
Stiamo parlando di un animatore culturale che nel territorio ha lasciato un segno indelebile per il divertimento, la movida, la promozione della cultura a trecentosessanta gradi e soprattutto ha promosso e valorizzato, con grande attenzione e passione, il vino e il cibo di qualità, il più possibile della sua terra. Per ricordare i suoi successi passati l’elenco si fa lungo. Solo per evidenziare i più «gettonati» parliamo del Panamà (1993), Pacifico e Primo Piano (1994), Chappaquà (1995), Ippocampo, Pelle d’Oca, Hyppopotami (1996), Romeo & Juliet (1997), Le Scimmie (1998), Porto Allegro (1999), Corona (2000), per arrivare fino all’ultima sua creazione La Sghisa (2002). Poi ancora la pubblicazione Ppnè, la rassegna di Cinemadivino e Io bevo Romagnolo, la creazione del DistrettoA con la sua Cena itinerante e tante altre iniziative e locali.

UN LUNGO OMAGGIO
Per ricordare il decennale della scomparsa di Valter, l’associazione Dal Pane, nata da Gian Maria Manuzzi, Carlo Catani, Matteo Fantinelli, Fabrizio «Bicio» Bagnara, Stella Palermo e Daniela Tridenti, con l’idea di dar seguito al grande lavoro di valorizzazione e cultura di cui la Romagna ha goduto per oltre 20 anni di attività dell’amico, hanno organizzato nel 2022 una serie di eventi commemorativi. Bollitore umano visionario e lungimirante, diventato uno dei simboli dell’accoglienza in Romagna, Dal Pane ha comunque permesso di continuare a coltivare quella sua spensierata passione per il divertimento culturalmente rilevante, grazie proprio agli amici che ne hanno forgiato  nel post, azioni, manifestazioni ed eventi in tutti questi anni. Si è partiti con il festeggiamento, il 3 febbraio del «Compleanno di Valter», per poi proseguire a fine maggio con «la Cena itinerante» e a luglio con la nuova edizione di «Cinemadivino». A ottobre è poi arrivata la simpaticissima e partecipata prima edizione della «Coppa Dal Pane» fino ad arrivare all’11 novembre quando si terrà la «Festa finale». Nel mezzo non solo eventi e divertimento ma anche percorsi progettuali di ricordo e molto innovativi come «Un vino per Valter» e «Il bicchiere di Valter» fino al percorso di formazione per giovani curiosi, amanti della ristorazione e del far stare bene chiamato «L’ospitalità in Romagna». Infine c’è una immagine veramente capace di riassumere cosa è stato Valter Dal Pane per il territorio. E’ quella impressa sul muro delle ex scuole in via San Silvestro. Faccia pulita e innocente, chioma e soprattutto lingue di fuoco che escono taglienti e luminose dalla testa di questo bambino o ragazzo. «prodigio» Un fuoco di idee che ha incendiato, e continua ancora a farlo, la vita culturale di Faenza. «Distinti salumi» Valter, e grazie ancora di tutto.