Faenza, delitto Ilenia: l'odio che ha portato l'ex marito a pianificare l'omicidio

Romagna | 03 Marzo 2021 Cronaca nera
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Una storia d'amore durata 18 anni che finisce ed un astio che cresce con il passare dei mesi fino a sfociare nella pianificazione di un delitto. Un delitto per il quale è necessario, però, crearsi un alibi per non venir scoperto. Così si assolda un killer e si parte in auto con la propria figlia per non «essere in zona» al momento dell'assassinio. I piani del faentino 53enne Claudio Nanni, però, sono stati scoperti dagli inquirenti che, dopo un mese di indagini serrate l'hanno arrestato, nella notte tra il 2 e il 3 marzo assieme al suo complice, l'uomo che materialmente ha sgozzato Ilenia all'alba del 6 febbraio nella sua abitazione di via Corbara. Nonostante Ilenia e Claudio si fossero separati nel 2018 avevano ancora in piedi una causa patrimoniale intentata dalla donna, inizialmente per 500 mila euro poi scesi a 100 mila euro. Ilenia chiedeva al marito quanto non percepito per gli anni in cui aveva lavorato come segretaria nella sua officina meccanica e la sua parte relativa alla vendita di una gelateria che la coppia aveva gestito al centro commerciale Le Maioliche e che Nanni aveva venduto senza informare la moglie. I legali di entrambi avevano invano cercato di trovare un accordo e alla fine la causa era finita in tribunale. «Se vinco la causa mi ammazza, anzi manda qualcuno ad ammazzarmi perchè non vuole nemmeno sporcarsi le mani» diceva Ilenia ad un'amica lo scorso anno. Aveva pensato anche di fare testamento a favore della figlia 21enne Arianna così, se fosse stata uccisa prima del divorzio, tutti i beni sarebbero andati alla ragazza. Non era serena Ilenia, tutt'altro. Nonostante avesse trovato un nuovo compagno con il quale voleva sposarsi era molto spaventata, temeva le ire dell'ex marito che, in più di un'occasione, uscendo dagli incontri con gli avvocati, si era lasciato andare a frasi choc come «se continua così, mando qualcuno a farle la festa» e aveva addirittura chiesto ad un'amica, rimasta allibita, se conosceva qualcuno che potesse far del male ad Ilenia. Un astio nei confronti dell'ex moglie che ha portato Nanni ad accordarsi con un suo conoscente, un amico che condivideva con lui la passione per le moto, il cervese 52enne residente a Rubiera nel reggiano, Pierluigi Barbieri, già noto alle forze dell'ordine come picchiatore su commissione. Lo scorso anno, infatti, aveva spezzato le dita ad un disabile a Predappio su mandato dei creditori di quest'ultimo, azione cruenta per la quale era stato di recente condannato a 5 anni e 4 mesi. Un uomo che, secondo gli inquirenti, «si muoveva anche per importi non cospicui». In un mese di indagini gli inquirenti hanno controllato i varchi autostradali, i tabulati telefonici partendo dalla descrizione sommaria che era stata loro fornita dalla compagna della figlia di Ilenia, in casa al momento del delitto che aveva sentito Ilenia urlare «chi sei?, cosa vuoi?» ed aveva visto un uomo corpulento inseguirla per le scale. Un uomo che era stato ripreso dalla videosorveglianza di un'abitazione a poca distanza da quella dove si sarebbe consumato il delitto mentre arrivava a piedi poco prima delle 6 del 6 febbraio, che, per l'accusa,  è entrato dalla porta del garage nel seminterrato con una copia delle chiavi che gli ha fornito Nanni, ha raggiunto la camera da letto di Ilenia al secondo piano dove è iniziata l'aggressione. Un uomo che gli inquirenti hanno riconosciuto nella persona che, il 20 e il 29 gennaio scorsi è stato ripreso dalle telecamere di un distributore mentre parla con Nanni fuori dall'officina di quest'ultimo. Un uomo la cui auto è stata ripresa dai varchi comunali arrivare a Faenza all'alba del 6 febbraio, un uomo che mentre viaggiava in autostrada verso la città manfreda aveva spento il telefonino all'altezza di Bologna per poi riaccenderlo una volta rientrato a casa. Le celle di Rubiera infine, avevano agganciato il telefonino di Nanni il 19 gennaio. Gli approfondimenti degli investigatori li hanno portati a chiudere il cerchio su Barbieri dando un nome al killer di Ilenia Fabbri. (m.c)
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