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Faenza, dal consiglio comunale via libera all'area di regimazione idraulica a protezione del quartiere Borgo, costo 7 milioni d'euro

Romagna | 26 Marzo 2025 Cronaca
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Il Consiglio Comunale di Faenza nella riunione di martedì 25 marzo, ha approvato all’unanimità la delibera che sancisce il via libera al Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica per le opere di regimazione idraulica. Il progetto prevede la realizzazione di un'area di regimazione idraulica a protezione del quartiere Borgo dalle esondazioni del torrente Marzeno tra via San Martino e via Cimatti.
 
L'intervento riguarda l'area situata sulla destra idrografica del fiume Lamone, nei pressi di via Cimatti, ed è necessario per ridurre il rischio di esondazione delle acque del torrente Marzeno, a seguito dei tre episodi verificatisi nel 2023 e nel 2024. Il progetto è stato elaborato dallo studio Enser sulla base del lavoro svolto dai tecnici dell’Unione della Romagna Faentina e del Settore Lavori Pubblici Protezione Civile, con il contributo dell’Università di Bologna, il supporto del Consorzio di Bonifica e il confronto con l’Agenzia Regionale e l’Autorità di Bacino. Inoltre, alcune aziende del territorio hanno collaborato, fornendo il loro contributo in materia di movimento terra.
  Gli eventi alluvionali di maggio 2023 e ottobre 2024 hanno causato ingenti danni in una parte densamente costruita e abitata del quartiere Durbecco, cosa che ha reso urgente un'azione concreta per mitigare future emergenze idrografiche. Il progetto, di fatto, non modifica il deflusso naturale delle piene del Marzeno e del Lamone, ma permette di ridurre il rischio di esondazioni in via Cimatti e nelle vie limitrofe, come già accaduto.
 
L'intervento, del costo di 7 milioni di euro si sviluppa in tre lotti e comprende diverse opere: la costruzione di un nuovo argine parallelo a via Cimatti, il rinforzo dell'argine esistente del fiume Lamone, la realizzazione di una pista a monte del nuovo argine, un sistema di drenaggio delle acque e un punto di raccolta finale delle acque stesse. Quest'ultimo sistema verrà dotato di un pozzetto verticale con sistema di pompe, che garantirà lo svuotamento controllato dell'area in caso di allagamenti. Il volume massimo contenibile sarà di 398.000 metri cubi.
 
"Nel pieno dell’emergenza alluvionale – ha spiegato il sindaco Massimo Isola nel corso del suo intervento in Consiglio comunale – abbiamo scelto di agire subito, senza attendere, anche sostituendoci ad altri enti per superare l’immobilismo e la burocrazia. Abbiamo rimesso al centro il tema della riduzione del rischio idrogeologico, adottando scelte coraggiose e anticipando fondi senza la certezza del rimborso. Questa ‘disobbedienza civile’ non ha mai significato eludere la legalità, ma assumersi responsabilità che altri evitavano. L’idea progettuale, proposta alla struttura commissariale oltre un anno fa, è nata anche dal confronto con il comitato, sempre franco ma costruttivo e propositivo. La vera sfida è stata trasformare un’idea in un progetto concreto, capace di garantire maggiore sicurezza senza creare effetti collaterali negativi o mettere in pericolo altre abitazioni.
Il risultato è oggi concreto: un progetto strategico per il torrente Marzeno, l’unico esecutivo in grado di ridurre il rischio di allagamenti in via Cimatti, realizzato con il supporto di tecnici di eccellenza e il coinvolgimento dei privati, senza ricorrere all’esproprio. Un plauso va proprio a loro e al loro senso di responsabilità dimostrata che, pur nel confronto, si sono sempre posti in modo costruttivo.
Non è stato facile, ma ce l’abbiamo fatta. Questo è stato possibile grazie all’enorme impegno del vicesindaco e dei miei colleghi di giunta, dei dirigenti e del personale tecnico e amministrativo dell’Unione della Romagna Faentina, che ringrazio di cuore per il loro lavoro instancabile, spesso svolto sotto pressione. Nei prossimi giorni partiranno i lavori per un’opera che avrebbe potuto prevenire i danni alluvionali nell’area di via Cimatti. Abbiamo dimostrato che, con determinazione e responsabilità, si può intervenire rapidamente anche senza poteri straordinari—interventi che, in realtà, avrebbero dovuto essere realizzati da chi di competenza già dopo la prima alluvione. Siamo consapevoli dell’importanza di quest’opera, che ridurrà in modo significativo il rischio idraulico del Marzeno nella zona del Borgo, ma allo stesso tempo sappiamo che si tratta solo di un primo passo rispetto alla complessità del rischio idraulico complessivo. Da un lato, c’è l’orgoglio di essere riusciti a compiere questo primo passo in tempi brevi; dall’altro, cresce la frustrazione per le opere che gli enti superiori devono ancora realizzare e che chiederemo con ancora più determinazione e caparbietà”.
 
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