Faenza dà «Fiato al Brasile» per il nono anno
Nacque nove anni fa da semplici contatti fra docenti e musicisti; oggi coinvolge una quarantina di ospiti stranieri (fra docenti, accompagnatori e allievi) e otto istituti musicali, di cui due italiani (la scuola Sarti di Faenza, che organizza e ospita, e il liceo musicale di Forlì), cinque atenei brasiliani (tra cui l’enorme Università di Riberao Preto e l’Accademia Alma, che accoglie 450 alunni che sognano ogni anno un breve soggiorno romagnolo) e la Miami University dell’Ohio. La nuova edizione del progetto didattico-musicale «Fiato al Brasile» è partita a Faenza nei giorni scorsi, e si tratta principalmente di un evento che si consuma «lontano dai riflettori» (tra lezioni, scambi con il linguaggio universale della musica, famiglie ospitanti, che a Faenza sono una ventina, incontri fra culture lontane, rapporti umani che nascono e germogliano, carriere che si avviano e si consolidano) anche se il programma dei concerti ha sempre un certo rilievo e un pubblico affezionato, tanto più che gli eventi saranno ospitati in prestigiosi spazi pubblici (e saranno pure a ingresso gratuito). Venerdì 7 alle 21 all’auditorium di Palazzo Studi l’orchestra d’archi degli studenti di Fiato al Brasile si esibirà in sostegno ai giovani solisti della Sarti, mentre sabato 8 e domenica 9 il festival si trasferirà al Mic, con due concerti alle 18. Sabato 8 programma orchestrale e corale con la prima esecuzione mondiale di un antico poema indigeno rielaborato su una partitura musicale da alcuni ricercatori contemporanei, mentre domenica 9 sarà di scena la Big Band Sarti-Usp con il solista Samuel Pompeo. Lunedì 10, alle 22, si chiuderà al Bistrot Rossini, con il concerto dei docenti, ovvero Daniele Santimone, Tiziano Negrello, Vitor Zafer, Samuel Pompeo, David Toledo Borges Varela, Damiano Drei, Gianluca Berardi e José Gustavo J. De Camargo.