Preferenze Cookie
Utilizziamo i cookie, inclusi quelli di terze parti, per raccogliere informazioni sull’utilizzo del nostro sito web da parte dei visitatori. I dati personali raccolti sono utilizzati per la personalizzazione degli annunci pubblicitari. I cookie sono utili per garantire agli utenti un'esperienza di navigazione ottimale, per migliorare costantemente il nostro sito e, previo consenso, possono essere utilizzati dai nostri partner per mostrare pubblicità personalizzata mostrando agli utenti offerte adatte ai loro interessi.

Facendo clic sul pulsante "Accetta", acconsenti l’utilizzo di tutti i cookie, compresi quelli utilizzati per la personalizzazione degli annunci pubblicitari in base ai tuoi interessi. Chiudendo questo banner o continuando con i cookie essenziali verranno utilizzati esclusivamente i cookie tecnici e analitici per i quali non è necessario il tuo consenso. In qualsiasi momento puoi revocare il consenso a tutti o alcuni cookie cliccando sul pulsante "Preferenze Cookie", sempre raggiungibile dal footer del sito.

Informazioni più dettagliate sull’utilizzo dei cookie sono disponibili nella nostra privacy & cookie policy.

Faenza, cooperativa presentava finte richieste di assunzioni per extracomunitari per far loro ottenere il permesso di soggiorno

Romagna | 28 Marzo 2025 Cronaca
faenza-cooperativa-presentava-finte-richieste-di-assunzioni-per-extracomunitari-per-far-loro-ottenere-il-permesso-di-soggiorno
Durante i controlli dell’Ispettorato del lavoro di Ravenna e dei militari della Guardia di finanza di Faenza, sulla procedura ammnistrativa disciplinata dal Decreto flussi negli anni dal 2020 al 2022, attivata da una cooperativa operante prevalentemente nel settore del facchinaggio e dell’edilizia è emerso che la stessa favoriva l'immigrazione clandestina ed effettuava fasulle assunzioni. Attraverso la costituzione di una società cooperativa, priva dei necessari requisiti mutualistici, che presentava fittizie richieste di assunzioni di cittadini extracomunitari se ne consentiva, secondo l'accusa, l’illegale ingresso in Italia. Le indagini avrebbero fatto emergere una vera e propria “compravendita” con passaggio di somme in contanti per ottenere il valido titolo di soggiorno in Italia.Il referente della cooperativa avrebbe predisposto la documentazione finalizzata al rilascio del permesso di soggiorno e successivamente si sarebbe attivato per agevolare il contatto tra il cittadino extracomuniatario e un datore di lavoro connivente, che avrebbe dovuto simulare un rapporto di lavoro destinato, secondo gli inquirenti, unicamente al rilascio del permesso di soggiorno o al rinnovo dello stesso."Il meccanismo intercettato dal personale ispettivo e dai militari della Guardia di Finanza - si spiega in una nota - ha evidenziato un modus operandi ben collaudato e caratterizzato da una sistematica opera di procacciamento di cittadini provenienti da paesi extra UE, in quanto gli indagati, al fine di favorire ulteriormente l’illegale ingresso e soggiorno nel territorio nazionale, simulavano anche dei tirocini di orientamento e formazione dei cittadini extra-comunitari, risultati poi essere privi degli obbligatori requisiti di Legge". Dagli approfondimenti investigativi sarebbe emerso inoltre che la cooperativa, priva di ogni organizzazione d’impresa, sarebbe stata usata da "contenitore" di manodopera che veniva artificiosamente somministrata a numerose imprese utilizzatrici, attraverso finti contratti d’appalto. Al riguardo, sono state accertate oltre 20 posizioni lavorative, oggetto dell’attività di somministrazione fraudolenta, mediante la stipula dei contratti d’appalto d’opera con decine di imprese operanti nel territorio faentino e ravennate.Sono state rilevate fatture inesistenti per un ammontare complessivo pari a oltre 200 mila euro, con la segnalazione agli Uffici competenti di imposte dovute per circa 50 mila euro. Inoltre, sarebbe stato rilevato che molti lavoratori venivano somministrati alle imprese utilizzatrici con mansioni diverse rispetto a quelle che figuravano nei contratti di lavoro che il titolare della cooperativa predisponeva. Il sistema così attuato, consentiva ai fruitori un consistente abbattimento del costo del lavoro, oltre ad una rilevante riduzione degli oneri obbligatori in materia di Salute e Sicurezza sul lavoro. Nello specifico in alcune circostanze, i lavoratori sarebbero stati occupati per prestazioni lavorative ad alto rischio, in assenza delle visite mediche per l’idoneità al lavoro e senza alcuna formazione in materia di Salute e Sicurezza sul lavoro.
Compila questo modulo per scrivere un commento
Nome:
Commento:
Settesere Community
Abbonati on-line
al settimanale Setteserequi!

SCOPRI COME
Scarica la nostra App!
Scarica la nostra APP
Follow Us
Facebook
Instagram
Youtube
Appuntamenti
Buon Appetito
Progetto intimo
FuoriClasse
Centenari
Mappamondo
Lab 25
Fata Storia
Blog Settesere
Logo Settesere
Facebook  Twitter   Youtube
Redazione di Faenza

Via Severoli, 16 A
Tel. +39 0546/20535
E-mail: direttore@settesere.it
Privacy & Cookie Policy - Preferenze Cookie
Redazione di Ravenna

via Arcivescovo Gerberto 17
Tel 0544/1880790
E-mail direttore@settesere.it

Pubblicità

Per la pubblicità su SettesereQui e Settesere.it potete rivolgervi a: Media Romagna
Ravenna - tel. 0544/1880790
Faenza - tel. 0546/20535
E-mail: pubblicita@settesere.it

Credits TITANKA! Spa
Setteserequi è una testata registrata presso il Tribunale di Ravenna al n.457 del 03/10/1964 - Numero iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione:
23201- Direttore responsabile Manuel Poletti - Editore “Media Romagna” cooperativa di giornalisti con sede a Ravenna, Arcivescovo Gerberto 17.
La testata fruisce dei contributi diretti editoria L. 198/2016 e d.lgs. 70/2017 (ex L. 250/90).
Contributi incassati

settesere it notizie-romagna-faenza-cooperativa-presentava-finte-richieste-di-assunzioni-per-extracomunitari-per-far-loro-ottenere-il-permesso-di-soggiorno-n49522 003
Licenza contenuti Tutti i contenuti del sito sono disponibili in licenza Creative Commons Attribuzione
Loading...
pageview