Faenza, con venticinque anni di viste guidate la Pro loco ha realizzato anche interventi di restauro

Romagna | 11 Marzo 2023 Cronaca
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Sandro Bassi - Correva l’anno di grazia 1998 quando la Pro Loco diede avvio alle prime visite guidate. Sono passati quindi 25 anni tondi. Scopo principale era la riapertura della Pinacoteca, chiusa da tempo per lavori di restauro al contenitore ma il cui contenuto - pur con modalità appunto guidate - era già potenzialmente visibile. Per caldeggiare la rinascita del museo più antico della città si associarono a quelle visite «di cantiere» altre scoperte di «una Faenza che non ti aspetti», magari una Faenza minore o comunque meno accessibile, fatta di chiese (anche di campagna), giardini nascosti, palazzi con soffitti gianeschi: non a caso il titolo fu «Dal centro museale alla città».

SOCIALITA’ E CULTURA
Un bel po’ d’acqua è passata sotto i ponti da quell’idea dell’assessore alla cultura Maria Concetta Cossa che coinvolse il presidente Pro Loco Pier Paolo Peroni. «Sensibilizzare al bello e alla cultura rientra fra i nostri compiti - annuì Peroni - molto più che organizzare feste o sagre per le quali esiste già un apposito e assai efficiente comitato. Con il tempo ci inventeremo anche altre mete». Peroni fu profetico e oggi la vicepresidente Patrizia Capitanio, che d’intesa con le guide (tutte abilitate dalla Regione) stila il calendario ad ogni stagione, gli rende merito: «Ci siamo inventati di tutto - spiega - cercando comunque di mantenere uno spirito particolare, improntato a socialità, curiosità, condivisione. E’ bello accedere a mete insolite, è ancor più bello se lo si fa collettivamente ed è ancor più bello se lo si fa in bici anche per il gusto di lasciare a casa l’auto o di fare un’amicizia nuova lungo la strada. Per le mete è un po’ lo spirito del Fai anche se posso dire, con legittimo orgoglio, che abbiamo iniziato prima noi».
Ma cosa ha «riscoperto» la Pro Loco in questi venticinque anni? «Tutto e niente – si schermisce Capitanio – . Quando possibile siamo andati in luoghi davvero dimenticati, come le Case Manfredi, le chiese dei Servi o di San Maglorio o di San Sigismondo, il chiostro di Santa Cecilia, l’oratorio di San Pietro in Vincoli. Oggi questi siti sono tassativamente inagibili per ragioni varie, anche di sicurezza. Però abbiamo cercato anche angoli insoliti, chessò, ad esempio gli affreschi del ‘500 nell’ex monastero di San Giovanni, oggi incredibilmente conservati sul muro di quella che è diventata una palestra, oppure la cripta di Sant’Ippolito, abbastanza nota ma con ovvi problemi di accessibilità essendo sotterranea ed interessata a scavi archeologici, oppure il “capanno” del Dopolavoro Ferroviario che in origine faceva parte del giardino Milzetti e che dentro è interamente decorato da quel visionario, geniale scenografo che fu Romolo Liverani».
Siete andati anche fuori Faenza giusto? «Ma certo, sempre però con agganci a Faenza. E’ il caso degli itinerari marradesi sulle orme di Dino Campana, degli oratori della pianura lughese costruiti nel ‘700 da maestri costruttori confrontabili con i “nostri”, delle colline di Tebano o di Longiano, che oltre ad essere un paese incantevole conserva opere di un artista come il Trentanove, molto amato nella nostra città».

SEI RESTAURI
Come il Fai o come altre realtà culturali, da alcuni anni Pro Loco chiede a tutti gli utenti un piccolo contributo. «Lo chiediamo a malincuore perché la cultura è un diritto, certo - ancora Capitanio - però sono contenta di poter dire che gli utili sono sempre stati investiti in restauri. Restauri “minimi” ma a beni pubblici meritevoli e comunque minacciati. Abbiamo così fatto rinascere i due capitelli romanici del voltone sotto il Palazzo del Podestà, la colonna con croce viaria in Piazza Giangrandi, lo stemma del Vescovo Battaglia nella chiesa dei Caduti, la lapide del ’500 sulla facciata del Duomo e una misconosciuta “insegna pubblicitaria” ottocentesca su un muro di via Bondiolo.
Prossimamente, ad esempio, interverremo sulle sei “buchette da vino” ottocentesche rimaste in città. Si tratta di porticine incastonate dentro altre porte e che documentano un’usanza spazzata via con l’avvento del progresso, delle cantine sociali e dei bar. Sono preziose come relitti, sono curiosi manufatti e costituiscono sempre la testimonianza di un’epoca».

PROGRAMMA VISITE DEL 2023
Ricco il calendario delle visite per quest’anno. Di seguito la programmazione definitiva.
Si parte sabato 11 marzo, alle 15, con «Felice Giani a Palazzo Morri» ritrovo al Voltone della Molinella, 5 euro o 3 euro per i soci Pro loco. Si prosegue sabato 18 alle 14.30 con la visita a Imola al giardino storico del Palazzo Vescovile. Cinque capolavori del Museo Diocesano. L’oratorio pensile di San Rocco. Il ritrovo è con mezzi propri al parcheggio di piazzale Pancrazi. Costo 5 euro oppure 3 euro per soci Pro Loco.
Si prosegue sabato 25 marzo, alle 15, con La Pinacoteca di Faenza - Dalla caduta dei Manfredi al Neoclassicismo. Il ritrovo è in via S. Maria dell’Angelo, 9. Costo 8 euro oppure 6 euro per soci Pro Loco (incluso biglietto d’ingresso).
Sabato 1 aprile, con turno unico alle 15, «L’arte della moda. L’età dei sogni e delle rivoluzioni 1789-1968» mostra ai Musei di San Domenico a Forlì. Il ritrovo è con mezzi propri ai Musei di San Domenico di Forlì. Costo 20 euro e 15 euro per soci Pro Loco. (La quota comprende il prezzo del biglietto, i diritti di prenotazione, la visita guidata).
Sabato 15 aprile, alle 15, visita riservata ai soci Pro Loco per il 200° anniversario di Felice Giani a palazzo naldi-Ghetti. Ritrovo alla sede della Pro loco con evento gratuito. Si prosegue sabato 22 aprile, alle 15, con «Tra Felice Giani e Romolo Liverani - I soffitti di Palazzo Conti e la ritrovata scenografia di Santa Maria Nuova». Il ritrovo è nel Volotone della Molinella e l’uscita ha un costo di 5 euro o 3 euro per soci Pro loco. Ed ancora.
Sabato 29 aprile alle 15, «Il seminario di Faenza compie 70 anni. La chiesa superiore, ambienti inediti e nuove raccolte d’arte». Il ritrovo è in viale Stradone 30 con costo di  5 euro o 3 euro per soci Pro loco.
A maggio si parte sabato 6, alle 15, con «Santa Maria Maddalena e sotire borghigiane - Un itinerario culturale e storico». L’evento si farà in bici con il ritrovo fissato nel Voltone della Molinella. Costo 5 euro o 3 euro se soci Pro loco mentre giovedì 11, alle 20, sarà la volta della visita ai Monumenti faentini ambasciatori di pace nell’ambito delle celebrazioni della Giornata dell’Europa. Il ritrovo e in viale Baccarini, 19 (davanti al MIC) con partecipazione libera.
Sabato 3 maggio, alle 15, si partirà alla volta del verde di castel raniero con l’iniziativa «Tra ville e parchi», in occasione di Musica nelle aie. Il ritrovo è alle 14.30 in bici nella sede della Pro loco oppure alle 15 all’ingresso di Villa Rotonda. Altro evento è quello in programma sabato 20 maggio, alle 15, con «Un pittore e la sua terra: Pieve Cesato, tra luoghi e opere di Tomasino Peroni». Il ritrovo è con mezzi propri nel parcheggio La Filanda - via della Costituzione. Il costo è di 5 euro o 3 euro se soci Pro loco, mentre sabato 27 maggio, alle 14.30, con prenotazioni già aperte, ci sarà la tradizionale «Gita della pro loco in pullman» con programma in via di definizione. A giugno si parte giovedì 8, alle 20, con «Passeggiando alla luce del tramonto. Giardini, angoli e scorci di una Faenza che non ti aspetti». Il ritrovo è nella sede della Pro loco e il costo è di 3 euro.
Sabato 10 giugno alle 17.30 si potrà partecipare a «Filippo Monti e Ivo Sassi: l’amicizia di una vita tra ceramica e architettura». Il ritrovo è, con mezzi propri in via San Biagio Antico, 20. Il costo dell’iniziativa è di 10 euro o 8 euro per i soci Pro loco e prevede ingresso, più visita guidata e brindisi finale.
Infine giovedì 15 giugno sarà la volta ancora, dalle 20, con «Passeggiando alla luce del tramonto. Giardini, angoli e scorci di una Faenza che non ti aspetti». Il ritrovo è nella sede della Pro loco e il costo è di 3 euro.
 
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