Faenza, Christian e Angelica: no agli imballaggi per una vita davvero più ecosostenibile

Fabrizia Montanari - Cosa fa un blogger di viaggi quando viaggiare diventa un’impresa sottoposta a rigide procedure? Se è creativo, determinato e sensibile alle tematiche ecologiste si reinventa e utilizza la sua esperienza per creare qualcosa di nuovo, ma in linea con la sua filosofia di vita. Se poi ha vicino a sé una compagna altrettanto attenta e determinata l’unione, si sa, fa la forza e il progetto prende vita. Sotto forma di un negozio dove è piacevole entrare perché tutto, dalla disposizione ordinata della merce, ai colori tenui e rilassanti, invita a prendersi una pausa per osservare la varietà di prodotti esposti. «Naturalmente sfuso» in corso Matteotti a Faenza, il Primo Maggio ha festeggiato i suoi primi due mesi di apertura e per conoscere questa nuova realtà abbiamo intervistato i titolari, Angelica Assirelli, 32 anni, faentina e Christian Cappello, 44 anni, veneto, compagni di vita e di lavoro. Chris è un blogger di viaggi molto conosciuto e seguito (@blodgdiviaggi), si occupa di digital marketing ed è autore del libro «Andare avanti - in cammino per dare un senso alla vita» (ed. Mondadori); Angelica, una laurea in infermieristica, fino allo scorso anno si occupava di marketing nell’azienda di famiglia ed è da sempre interessata ad attività di volontariato come l’associazione di auto-aiuto all’allattamento Gaaf, che ha fondato insieme ad alcune amiche, e la neonata Fiab, associazione bici e ambiente e gruppi di acquisto solidali.  
Angelica, com’è nata l’idea di un’attività «tutto sfuso» a Faenza e in cosa consiste concretamente? 
«Io ho una grande passione per l’ambiente e l’ecologia, due anni fa ho aperto il mio profilo IG @unastoriagreen in cui racconto uno stile di vita ecosostenibile. Chris ha girato l’Italia per beneficienza con il mezzo meno inquinante possibile, le sue gambe. Immaginando un futuro più green e unendo le capacità di entrambi, è nata l’idea di un negozio completamente plastic free, con prodotti sfusi, locali e oggettistica a basso impatto ambientale».
A due mesi dall’apertura, qual è il vostro bilancio? Come hanno risposto i faentini? Si dimostrano persone sensibili alle tematiche ambientali?
«Dopo due mesi continuiamo a stupirci del fatto che ci siano molti giovani sensibili a questo stile di vita. Una scelta che è soprattutto una necessità, considerando l’emergenza climatica che stiamo vivendo». 
Chi è il vostro cliente-tipo?
«Non c’è un cliente-tipo, piuttosto uno stile di vita-tipo. Per esempio quello di coloro che comprendono l’importanza di una sana alimentazione, giovani entusiasti che si impegnano per ridurre la produzione dei rifiuti e sempre più  numerose famiglie che abbracciano la nostra filosofia».
Vi siete ispirati a qualche realtà già esistente, magari in altre città per l’impostazione del vostro punto vendita? 
«Di certo non siamo pionieri perché queste realtà sono molto diffuse, soprattutto all’estero. Quello che ci differenzia da altre simili è la volontà di non offrire al pubblico prodotti imballati nella plastica, basti pensare che non abbiamo neppure dispenser in plastica». 
Prima di lanciarvi in questa avventura Christian era blogger di viaggi: ora che si torna pian piano alla normalità, intende riprendere questa attività?
«Prima della pandemia, Chris si occupava a tempo pieno di viaggi e social media e io lo seguivo, compatibilmente con la vita da mamma (Angelica ha due bimbi, di 13 e 7 anni). Il blog ha di certo subito un temporaneo arresto, ma non è mai stato abbandonato. Covid permettendo, ci auguriamo di poter tornare a viaggiare presto, mantenendo entrambe le attività». 
Chi sono i potenziali fruitori di un blog di viaggi? Vi rivolgete ad un target specifico? Si può dire che siete degli influencer in questo settore?
«Tutti coloro che amano viaggiare sono possibili fruitori, non c’è un target preciso. Se consigliare significa influenzare allora si, siamo degli influencer  e di certo il bacino di follower lo conferma (oltre 40.000 ndr)».
Voi puntate sulla sostenibilità e la difesa dell’ambiente a partire dall’eliminazione degli imballaggi, un passo importantissimo verso la riduzione degli scarti di materie plastiche: come dovrebbe essere e comportarsi secondo voi oggi, nell’ambito di quello che ancora stiamo vivendo, il cittadino/viaggiatore consapevole? 
«Un cittadino viaggiatore non lascia traccia del suo passaggio ed è consapevole del fatto che la natura dovrebbe essere lasciata il più possibile incontaminata. Si  può fare la differenza già scegliendo il tipo di mezzo con cui viaggiare e adottando una serie di strumenti e oggetti che sostituiscono l’usa e getta: la borraccia, le posate riutilizzabili, una cannuccia in bambù, i fazzoletti di stoffa e prodotti per la cura e detersione del corpo plastic free. Talvolta sembrano fatti apposta per viaggiare, considerando la loro praticità, come per esempio lo shampoo solido o i cottonfioc riutilizzabili (i prodotti e altre info sul sito www.naturalmentesfuso.it ndr)».
Cosa vi augurate per il futuro di entrambe le vostre attività?
«Ci auguriamo di poter coinvolgere sempre più persone in questo grande e - per noi - meraviglioso progetto. Allo stesso tempo incentrare sempre di più il blog in viaggi a basso impatto ambientale».