Faenza, chi sono i protagonisti delle Sardine locali, domenica l'evento naziionale a Bologna

Romagna | 18 Gennaio 2020 Cronaca
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Damiano Ventura - Più che di un movimento si tratta di un fenomeno di riappropriazione degli spazi. E’ questa la definizione delle Sardine che Mattia Santori, primo organizzatore del flash mob bolognese, diede a  inizio dicembre in piazza Matteotti a Imola. Da allora di quei flashmob ne sono stati organizzati moltissimi, sia nelle grandi città come Roma e Milano, sia nei piccoli comuni, quasi sempre in concomitanza con le visite del leader della Lega Matteo Salvini. Anche in Romagna le Sardine si sono organizzate ed incontrate a migliaia manifestando tra le altre in Darsena a Ravenna, di fronte al Duomo di Faenza e, ultimo in ordine di tempo, a Castel Bolognese. Sabato 18 e domenica 19 saranno di nuovo a Bologna, per un evento nazionale, dove il 14 novembre cominciò tutto in piazza Maggiore.
 
MARCO BIONDI (FAENZA)
A Faenza i coordinatori sono Marco Biondi e Roberto Baccarini, coadiuvati da Nicolò Ratti. Biondi, nella vita fisioterapista in un centro sanitario racconta: «Sono venuto a conoscenza delle sardine con la manifestazione di Bologna ed ho scritto loro una mail. Avevano bisogno di coordinarsi sul territorio e così mi hanno chiesto di partecipare ad una riunione, da quel momento ne abbiamo fatte diverse con i coordinatori della romagna e con quelli di Faenza. Abbiamo parlato anche di un evento romagnolo. Noi chiediamo semplicemente di ritrovare una serietà nel fare politica, di parlare meno per slogan e più nel merito, sicuramente ci sono tanti ragazzi di sinistra che più che non sentirsi rappresentati sono stanchi di un certo tipo di sinistra ma credo anche che ci siano tra le sardine persone non propriamente di sinistra,  ma più di centro o di centrodestra che non si rivedono in un certo modo di fare politica. Mi riferisco ai cristiani e cattolici che abbracciano valori di civiltà e uguaglianza. Dopo l’evento di Bologna non succederà nulla, vedremo piuttosto dopo il 26 Gennaio, io mi auguro che le sardine rimangano un movimento che possa far ragionare la politica e che non si istituisca un partito».
 
SIRIN GHRIBI E LUCIO BORGHESI (CASTEL BOLOGNESE)
A Castel Bolognese i coordinatori sono Sirin Ghribi e Lucio BorghesI. Lei è una studentessa di 23 anni nata in Italia da genitori tunisini. «Per le mie origini e per ciò che ho vissuto da bambina - racconta Ghribi - sono contro la politica di Salvini. Avevo l’idea di proporre una politica diversa già da tempo (è stata candidata alle scorse elezioni amministrative, nda) mio padre è un sindacalista, io non mi sento rappresentata dalla politica attuale, anche la sinistra è cambiata negli ultimi due anni. Delle sardine mi piace che molte persone si siano unite per portare avanti ideali comuni, e che l’idea sia stata portata avanti da giovani, ci siamo incontrati a Ravenna per la prima volta e conoscendoci abbiamo deciso di riproporre la manifestazione anche a Castel Bolognese». Borghesi invece è un pensionato, presidente Anpi e in passato è stato segretario del Pci di Castel Bolognese.
«Ho visto le sardine per la prima volta a Bologna e sono entrato in contatto con loro tramite Facebook. Mi sono piaciuti per come hanno posto la cosa, un no all’odio e alla politica arrogante. Anche il fatto di andare in piazza, era parecchio che non ci si andava. Io ho molti conoscenti che una volta votavano a sinistra e che ora sono passati dall’altra parte, segno che la sinistra di errori ne ha fatti. Io mi auguro che ciò che ha detto Zingaretti sia vero, ovvero rifondare il PD dando voce alle sardine. Finché ci si raduna va bene ma poi dipenderà dai programmi, bisogna dare una linea».
 
GIULIA NUTI ED EDOARDO CAROLI (RAVENNA)
A Ravenna, la prima delle manifestazioni organizzate i coordinatori sono Giulia Nuti ed Edoardo Caroli. Nuti è una studentessa universitaria di 21 anni: «La nostra pagina ha avuto un boom di adesioni da subito, abbiamo avvertito immediatamente la voglia dei cittadini di scendere in piazza per farsi sentire. Io per la prima volta ne avevo sentito parlare a Bologna prima della manifestazione. Noi siamo nati come un fenomeno politico ma apartitico, ci siamo resi conto che in questa politica manca una rappresentanza. I valori che ci accomunano non sono di destra ma non ci sentiamo rappresentati da questa sinistra. Sentire Salvini che parla di Berlinguer è strano. Il mio pensiero è che serve una partecipazione attiva ma questa non la si dimostra candidandosi bensì nella vita di tutti i giorni».
Edoardo Caroli invece ha 27 anni e fino a dicembre ha lavorato al Ministero degli Affari Esteri. «Sono laureato e sono attivo nel campo della società civile, fin da subito ho sposato l’idea principale che i 4 ragazzi di Bologna volevano portare avanti ovvero opporsi a un tipo di linguaggio politico. L’altro grande messaggio è fare capire qual’è l’importanza del voto, informarsi ed informare. Le sardine vanno oltre quella che è la politica normale. Le sardine non diventeranno mai un partito, la dichiarazione è sempre stata quella, ognuno ha il proprio lavoro. Il problema è che i giovani oggi non sono rappresentati e le sardine riescono a colmare quel vuoto. Molti grillini non si sono ritrovati negli ideali dei 5 stelle così come molti esponenti della destra. A me non piace l’accostamento alla politica. C’è un linguaggio politico che deve cambiare, è volgare. Le sardine sono una chiamata alla responsabilità, nulla di più».
 
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