Faenza, Carlo Catani, amico e socio d’avventura, illustra i progetti enoici condivisi con Valter Dal Pane

Romagna | 13 Novembre 2022 Cronaca
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Riccardo Isola - Ecco il ricordo di Carlo Catani sul rapporto e sulla visione di Valter Dal Pane e il vino, soprattutto del territorio. 
Come hai conosciuto Valter?
«Durante serate che lui animava nella pizzeria o in discoteca, ma si consolidò quando decidemmo, assieme ad altri, di prendere in mano la gestione del Circolo Cittadino e del ristorante nel 1996. La proposta di cibo era creativa e di grande qualità, e anche la carta dei vini aveva all’epoca più di 100 referenze, per lo più costituita dai vini romagnoli».
Avete iniziato a ragionare in modo diverso sul vino, su cosa si basava il progetto?
«L’idea che condividevamo con Valter sul vino era quella di evidenziare la qualità dei vini (soprattutto quelli locali ma non solo), ma vivendo il momento dell’assaggio, in maniera leggera, conviviale, anche se condividendo l’orgoglio e il racconto della qualità dei nostri amici produttori. Eravamo in un periodo nel quale i vini locali erano totalmente assenti nelle carte dei ristoranti, e i frequentatori stessi, non avevano nessun interesse a provare prodotti del territorio. Erano anzi affascinati dai vini extraregionali o francesi. Per cui riuscire a proporre con orgoglio, la qualità di questi vini, era sicuramente un modo di ragionare, innovativo, originale, di rottura e che precorreva i tempi del potente ritorno alla voglia di conoscere i territori anche attraverso i suoi vini».
«Io bevo romagnolo» che cosa ha rappresentato quindi?
«Io bevo romagnolo, si proponeva di promuovere il consumo di vino del territorio, giocando con le persone attraverso i passaporti della Romagna, le magliette, le serate nei locali associati che propongono appuntamenti con i vini romagnoli e scontistiche per i possessori del passaporto. Il progetto assomma una serie di caratteristiche ancora una volta innovative: l’orgoglio e l’appartenenza ad un territorio, il gioco e il fatto di prendere poco sul serio anche temi che stanno a cuore come la voglia di sociale e di condivisione che è linea caratteristica di tutti i suoi progetti. Ancora oggi abbiamo persone che ci contattano per realizzare serata a tema di ‘Io bevo romagnolo’ e non escludo che si rimettano in moto i motori, riprendendo le fila di questo splendido progetto, che potrebbe, oggi più che mai, attrarre tantissimi estimatori».
Arriva poi Cinemadivino, un’invenzione assolutamente di successo, una visione veramente avanti di Valter?
«Cinemadivino nasce nel 2003 infatti celebreremo l’anno prossimo i venti anni della sua ideazione. Nasce da un’idea anche qui originale: riproporre il cinema itinerante, come quello che proponevano i fratelli Lumière, in location che sono i luoghi di produzione del vino, le cantine, circondati da paesaggi che rendono indimenticabili queste serate di cinema all’aperto. In questei eventi i produttori di vino hanno la possibilità di raccontare il loro lavoro anche attraverso la visita in cantina e gli assaggi dei loro prodotti. E quando possibile anche di realizzare piatti, che se non preparati dalla cantina, vengono comunque realizzati dal Food Truck o da altri professionisti. Se penso che questa idea è nata vent’anni fa credo che Valter avesse idee visionarie veramente avanti e in grado di proporre alle persone nuovi linguaggi che interpretano il divertimento e la cultura in maniera innovativa. Oggi sono orgoglioso di continuare il suo percorso, messo a dura prova dagli anni di pandemia».
Infine «Ansomigafora», altra perla promozionale e di contenuto dedicata alla nicchia dei vini in anfora che Dal Pane è stato però ‘solo’ padre putativo? 
«A seguito di un assaggio di vini georgiani a Vinitaly tenuta nello stand di Slow Food nel 2012 assieme a Mauro Giardini di Villa Venti, nei bagni della fiera mentre eliminavamo le scorie dei numerosi assaggi, ci convinciamo sempre più che anche i vitigni romagnoli potevano avere un potenziale con la vinificazione in anfora e la sperimentazione poteva creare curiosità da parte degli appassionati attraverso un nuovo linguaggio. (r.iso.)
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