Faenza, Ascom e Confesercenti, sui 10 anni del Piano sosta «Migliorare la presenza di parcheggi liberi vicini al centro»

Romagna | 23 Settembre 2022 Cronaca
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Riccardo Isola - Si chiude il nostro approfondimento sui 10 anni di vita del piano sosta per il centro storico di Faenza. Dopo i numeri, gli incassi e soprattutto i punti di forza e quelli più deboli fino ad arrivare alle prospettive future, questa volta si sono sentite le associazioni dei commercianti. Attività che in centro storico vivono e lavorano e che non hanno, subito, sposato in toto la rivoluzione firmata dalla giunta guidata dall’allora sindaco Giovanni Malpezzi. A distanza di una decade però qualcosa è leggermente cambiato.

L’ANALISI DI ASCOM
«A dieci anni dall’introduzione del piano sosta come Ascom-Confcommercio Faenza possiamo evidenziare alcuni aspetti positivi che questa riorganizzazione ha portato al sistema del parcheggio in centro storico. In primis - spiega il presidente dell’associazione di viale delle Ceramiche, Paolo Caroli - ha imposto una regolamentazione agli stalli risolvendo il problema dei furbetti del lungo parcheggio che intasavano la possibilità di trovare la sosta a chi veniva in centro per gli acquisti. Questo ha fatto si - prosegue - che uno svuotamento e quindi una leggera possibilità in più di trovare posti liberi. Rimane però - ci tiene a rimarcare - una forte preoccupazione sul futuro dello sviluppo della riorganizzazione generale dell’approccio al centro storico, nello specifico ci riferiamo al Pums». Ma non solo. «Ci sono ancora irrisolte - prosegue Caroli - alcune questioni che ci vennero date come certe nel momento della contrattazione tra noi e l’amministrazione comunale. Stiamo parlando della possibilità che parte dei proventi sarebbero stati investiti in centro per interventi di miglioramento e potenziamento dell’infrastruttura legata al traffico. Al di là del Green-go bus di cose veramente nuove non ne abbiamo ancora viste». Sempre per Ascom «la vera sfida che ci lascia molto perplessi e intimoriti è l’intenzione di aumentare in modo vertiginoso le zone Ztl e le aree totalmente pedonalizzate da qui al 2030. Un lasso di tempo ancora ampio - spiega Caroli - ma che crediamo debba essere in modo molto più efficace confrontato con chi in centro ci lavora e ci rimette del suo». Quello che è certo, in definitiva, per Ascom è che «la cintura necessaria di parcheggi attorno al centro venga potenziata.  Soprattutto per continuare a fare in modo che il centro storico sia veramente il centro commerciale naturale. La concorrenza ‘sleale’ delle strutture a grande distribuzione, che possono permettersi di avere centinaia di posti auto, gratuito, a pochi metri dai negozi, è tropo penalizzante per chi invece ha scelto di investire nel cuore della città. Per questo - conclude il presidente - vogliamo che si velocizzino alcuni interventi come quello della vecchia stazione dei vigili del fuoco, oggi non ancora partito, fino ad arrivare al progetto della nuova stazione delle corriere e dei treni che oggi, purtroppo, vediamo accumulare ritardi nella sua concreta trasformazione insostenibili».

LA CONFESERCENTI
Per Chiara Venturi, rappresentante faentina della Confesercenti «ormai il Piano sosta è stato ampiamente assorbito, sia dai cittadini che da chi usufruisce delle attività presenti nel cuore di Faenza. Su alcuni aspetti, soprattutto per le tempistiche delle durata della sosta i suoi effetti positivi li ha portati. Rimagnono però alcune richieste ancora non risolte - sottoliena -, soprattutto in riferimento alla possibilità da parte dei commercianti di poter avere abbonamenti sulla falsariga di quelli dei residenti. Oggi, infatti, i commercianti pagano tanto. Inoltre - prosegue la Venturi - rimane la questione di alcune zone, soprattutto quelle lungo le mura, ancora troppo poco utilizzate e quindi la nostra richiesta è quella di mettere mano, eventualmente, alla tariffazione per fare in modo che anche questi ambiti urbani vengano sfruttati di più per la sosta in centro». Altro nodo è quello «di potenziare la disponibilità dei parcheggi scambiatori o comunque a servizio del centro. Bisogna velocizzare l’iter relativo allo spostamento e alla costruzione della nuova caserma dei Vigili del fuoco, dove si potranno avere parcheggi nuovi, e il cantiere della stazione dei treni. inoltre - sottolinea la rappresentante di Confesercenti - anche con l’arrivo del Pums, con l’ampliamento delle Ztl e delle pedonalizzazioni, soprattutto negli spazi adibiti a parcheggio dietro al Palazzo del Podestà, si perderanno posti auto almeno una trentina, e non sono affatto pochi».

LA «RIVOLUZIONE» CONTINUA CON IL PUMS
Il 30 settembre 2021 è stato approvato il Piano Urbano per la mobilità sostenibile (PUMS 2030). Il Comune di Faenza ha avviato un percorso di analisi e studio per dotarsi di un Piano Urbano della Mobilità Sostenibile anche al fine di ridefinire e aggiornare conseguentemente i propri strumenti di pianificazione strategica del settore della mobilità. L’obiettivo principale di tale processo è quello di definire strumenti per gli indirizzi e le politiche urbane coerenti con i mutamenti degli scenari macroeconomici e sociali, nonché alla necessità di ridefinire le scelte operate a livello locale adeguandole alla nuova impostazione europea e nazionale. I Piani Urbani della Mobilità Sostenibile sono strumenti di pianificazione della mobilità di lungo periodo finalizzati ad ottenere il miglioramento delle condizioni di circolazione e della sicurezza stradale, la riduzione degli inquinamenti acustico ed atmosferico ed il risparmio energetico, nel rispetto dei valori ambientali, stabilendo le priorità e i tempi di attuazione degli interventi. Inoltre, i Pums si propongono di soddisfare la variegata domanda di mobilità di persone e imprese nelle aree urbane e peri-urbane per migliorare la qualità della vita nelle città, secondo principi di integrazione, partecipazione, monitoraggio e valutazione. Si tratta di una pianificazione flessibile che guarda ad un orizzonte temporale di circa 10-15 anni. Input principale è quindi quello soprattutto di togliere il più possibile il traffico veicolare dal centro storico. Per farlo si vuole potenziare la rete del servizio di trasporto pubblico, quello di trasporto pubblico automobilistico, rivedere l’ambito della rete e servizio ferroviario, maggiore ciclabilità con servizi di supporto ai ciclisti, riorganizzazione della sosta a bordo strada e dei parcheggi esterni alla sede stradale. Infine altre iniziative sono quelle del car sharing, del potenziamento degli spostamenti casa-scuola (pedibus e bicibus) e puntellare il territorio del sistema di ricarica per veicoli elettrici.
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