Faenza, Alessandro Haber porta in scena «La coscienza di Zeno»
Incubo nero degli studenti di liceo poco portati per le lettere, esempio sommo di genio italiano da esportazione, testo quanto mai lontano dalla fugacità disimpegnata dei tempi che viviamo ma anche e soprattutto indiscusso pilastro-capolavoro della letteratura tricolore del primo Novecento, La coscienza di Zeno di Italo Svevo quest’anno compie un secolo di vita e approderà in vesti teatrali sul palcoscenico del Masini di Faenza, in tre repliche, da martedì 31 ottobre a giovedì 2 novembre.
Tocca al grande Alessandro Haber dare il via ufficiale alla stagione di prosa di Faenza e farlo vestendo i panni di Zeno Cosini, protagonista del romanzo psicanalitico di Italo Svevo, tra i più grandi lasciti di tutta la nostra letteratura, che Paolo Valerio ha scelto di tradurre per il palcoscenico. Il romanzo mostra una sua teatralità nello sgorgare dagli appunti del protagonista che si sottopone alle cure dello psicanalista Dottor S, cercando di risolvere il suo mal di vivere, la sua nevrosi e incapacità di sentirsi «in sintonia» con la realtà. Il suo percepirsi inetto e malato e i suoi ostinati - ma mai troppo convinti - tentativi di cambiare e guarire, portano Zeno ad attraversare l’esistenza intrecciando quotidianità borghese a episodi surreali ricchi di humour, possiede una forza che ancora ci scuote. E che innerva in scena l’ennesima grande prova d’attore di Alessandro Haber, con il suo carisma e un istinto scenico personale, che, fuori da ogni cliché, sa coniugare ironia e profondità in ogni interpretazione.