Faenza, Alessandro Gaetano, nipote di Rino, guida la band che aprirà il Mei venerdì 1° ottobre

Romagna | 01 Ottobre 2021 Cultura
faenza-alessandro-gaetano-nipote-di-rino-guida-la-band-che-aprire-il-mei-venerdo-13-ottobre
Federico Savini
«Di per sé magari non è sorprendente che tante persone amino un pezzo come Mio fratello è figlio unico, che è comunque una canzone dolente e introspettiva, ma il fatto che gli applausi tendano a esplodere non alla fine ma proprio durante l’esecuzione, al termine delle singole strofe, racconta bene quale sia il rapporto del pubblico con le canzoni di Rino. Lui li ha intrigati con l’orecchiabilità ma li ha conquistati con la profondità. Gli applausi “nel mezzo” di una canzone dicono che il pubblico ascolta attentamente. E che la canzone, magari, ha delle cose da dire». Quel «magari», Alessandro Gaetano deve metterlo per forza, essendo il nipote del grande cantautore romano, ma credo ben pochi oggi abbiano da sindacare sulla grandezza di Mio fratello è figlio unico e di tante altre canzoni di Rino Gaetano, che lasciava questo mondo quarant’anni fa e che quest’anno il Mei di Faenza ricorderà con un’intera edizione. E in particolare con il concerto che venerdì 1° ottobre alle 20.30 alla Molinella vedrà in scena la Rino Gaetano Band, guidata proprio da Alessandro Gaetano, con ospiti speciali come Pierdavide Carone, Diana Tejera e Cecco & Cipo. «Tutti artisti legati al Mei, ma li abbiamo chiamati noi – spiega Alessandro Gaetano -. Pierdavide e Diana sono assidui del Rino Gaetano Day, che organizziamo da dieci anni portando sul palco sia la musica che la solidarietà di associazioni come Emergency, Aism, Peter Pan e tante altre. E proprio a questi progetti è legato lo sticker di Rino Gaetano che sarà disponibile al Mei. Invece Cecco e Cipo porteranno una vera e chicca, tutta da godere da sotto il palco».
Non stupisce che il Mei celebri Rino Gaetano, il cui mito non si è affatto piegato con gli anni, anzi. Come te lo spieghi?
«Perché le sue canzoni tramandano un messaggio universale di speranza che ormai ha attraversato le generazioni; ai concerti vediamo anche bambini di 6 anni. Le canzoni di Rino di solito mettono allegria di primo acchito, a prescindere dai temi di cui parlano. Che sono profondi, quando non proprio drammatici. Parlano di disagio sociale esclusione, inclusione e altre questioni spinose; pensa a brani come Ahi Maria o Spendi Spandi Effendi, per non parlare di classici come Gianna, Berta Filava o Nuntereggae più. Sono allegre in modo contagioso e attraverso questa positività possono affrontare ogni tematica».
Forse il successo ha a che vedere anche col fatto che Rino Gaetano non è mai diventato un cliché. Credi sia stato raccontato bene dai media?
«Non dalla fiction Rai, purtroppo. Al di là dell’ottima interpretazione di Claudio Santamaria, molto coinvolto dal progetto, Rino è stato rappresentato come una persona scontenta della vita, scontrosa e taciturna. Non lo è mai stato, se non in brevi periodi molto circostanziati. Le esigenze della narrazione cinematografica in quel caso sono andate troppo oltre. Io e mia madre Anna (sorella di Rino, nda) abbiamo corretto e cancellato tantissime bozze di sceneggiatura davvero troppo distanti dalla realtà».
Suonare oggi al Mei, dopo un periodo così difficile, che significato assume per chi vive di musica dal vivo?
«Sarà un modo festoso per testare quella voglia di rimetterci in gioco che abbiamo tutti, e credo anche il pubblico. Come prima serata del festival credo sarà una bella scossa, all’insegna anche della solidarietà, con il progetto della figurina e gli ospiti presenti».
Ci sono canzoni che ottengono una risposta inattesa da parte del pubblico?
«A parte quelle arcinote, da cui ti aspetti le ovazioni, devo dire che questa cosa cambia molto da zona a zona. Mi ha stupito ad esempio il successo di A mano a mano, che tra l’altro è di Cocciante/Luberti, anche se la versione di Rino è quella più conosciuta. Un’altra molto amata è Escluso il cane e io sono molto felice quelle volte che mi chiedono E la vecchia salta con l'asta, canzone poco nota dal primo album che è quella che canto più volentieri in assoluto, mentre Ti ti ti ti, dall’ultimo album, è forse la mia preferita del canzoniere di Rino».
 
 
Compila questo modulo per scrivere un commento
Nome:
Commento:
Settesere Community
Abbonati on-line
al settimanale Setteserequi!

SCOPRI COME
Scarica la nostra App!
Scarica la nostra APP
Follow Us
Facebook
Instagram
Youtube
Appuntamenti
Buon Appetito
Progetto intimo
FuoriClasse
Centenari
Mappamondo
Lab 25
Fata Storia
Blog Settesere
Logo Settesere
Facebook  Twitter   Youtube
Redazione di Faenza

Via Severoli, 16 A
Tel. +39 0546/20535
E-mail: direttore@settesere.it
Privacy & Cookie Policy - Preferenze Cookie
Redazione di Ravenna

via Arcivescovo Gerberto 17
Tel 0544/1880790
E-mail direttore@settesere.it

Pubblicità

Per la pubblicità su SettesereQui e Settesere.it potete rivolgervi a: Media Romagna
Ravenna - tel. 0544/1880790
Faenza - tel. 0546/20535
E-mail: pubblicita@settesere.it

Credits TITANKA! Spa
Setteserequi è una testata registrata presso il Tribunale di Ravenna al n.457 del 03/10/1964 - Numero iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione:
23201- Direttore responsabile Manuel Poletti - Editore “Media Romagna” cooperativa di giornalisti con sede a Ravenna, Arcivescovo Gerberto 17.
La testata fruisce dei contributi diretti editoria L. 198/2016 e d.lgs. 70/2017 (ex L. 250/90).
Contributi incassati

settesere it notizie-romagna-faenza-alessandro-gaetano-nipote-di-rino-guida-la-band-che-aprir-il-mei-venerdi-1-ottobre-n30960 005
Licenza contenuti Tutti i contenuti del sito sono disponibili in licenza Creative Commons Attribuzione