Faenza, al via il progetto di una ciclopedonale fino all'Adriatico lungo il canale Naviglio da 1,6 milioni di euro entro il 2024

Romagna | 07 Dicembre 2023 Cronaca
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Riccardo Isola - Arrivare da Faenza al mare Adriatico in sella a una bici, ma per i più avventurieri e allenati anche a piedi, percorrendo lo storico e suggestivo Canale Naviglio-Zanelli. Questo è quanto sta cercando di concretizzare, in modo definitivo visto che già oggi di fatto il percorso è affrontabile in relativa tranquillità per i cicloturisti, l’amministrazione comunale manfreda. Per dare una concretezza finale a questa infrastruttura slow verde-blu, come si dice in gergo, serviranno almeno 1,6 milioni di euro. In queste settimane, il Comune non solo ha affidato a una professionista la realizzazione del progetto definitivo, ma sta cercando, alla luce delle tempistiche necessarie, di agganciare i finanziamenti che in questo ambito sono messi a disposizione dal Psr del prossimo quinquennio. Si parla di risorse che arriverebbero a coprire il 90% della spesa complessiva dell’opera. «Se tutto va come ci siamo ipotizzati - spiega l’assessore all’Ambiente del Comune di Faenza, Luca Ortolani -questa via di collegamento tra la città e il mare, che tocca diverse altre località della Bassa Romagna, ma che ci vede come Comune capofila del progetto, rappresenterà sicuramente un’offerta diversa, nuova e assolutamente in linea con le tipologie di fruizione turistica contemporanee che si stanno sviluppando non solo a livello nazionale ma anche extra Italia». Stando al cronoprogramma se in primavera «o comunque entro i termini di scadenza della presentazione  del bando regionale al quale facciamo affidamento per trovare le risorse necessarie alla sua realizzazione. Stiamo parlando - conclude Ortolani - di un importante asse alternativo  che intercetta e attraversa emergenze enaturalistiche uniche».

VIA IL PROGETTO DEFINITIVO
Al fine di predisporre la documentazione per la partecipazione al bando regionale per la progettazione e realizzazione di questa infrastruttura verde e blu in aree urbane e periurbane, alla luce anche della bassa spesa che si dovrà sostenere per la sua realizzazione, l’amministrazione comunale faentina ha deciso di effettuare un’acquisizione diretta per il servizio di progettazione che è andata ad Anna Letizia Monti, con studio in via Mezzofanti a Bologna, per un importo complessivo di circa cinque mila (contributi previdenziali al 4 % e iva di legge esclusa) alla luce del fatto che la professionista presenta adeguate esperienze pregresse e disponibilità a svolgere il servizio nei tempi richiesti.

IL PERCORSO
Il Canale Naviglio-Zanelli, è lungo circa a 36 km e grazie a questo progetto diventerà un itinerario di grande valore turistico visto le diverse connessioni con i vari percorsi esistenti che collegano il Canale Naviglio con Ravenna e il suo territorio. Il progetto pensato per rendere questa arteria alternativa all’asfalto, prevede una serie di interventi strutturali che oltre a permettere il transito in sicurezza lungo l’intero argine, realizzerà attraversamenti, bypass e situazioni di percorrenza sicura negli ambiti di incontro e attraversamento per non parlare di quelli di raccordo di questa «pista ciclo-pedonale» ambientale con le strade comunali, provinciali e statali che intercetta. Opere assolutamente necessarie, visto la loro mancanza, per rendere sicuro, a ogni tipologia di utenza, la frequentazione e l’utilizzo.

CANALE NAVIGLIO ZANELLI
Il canale Naviglio Zanelli, iniziato nel 1778 e inaugurato il 20 gennaio 1783, costruito per volere del Conte Scipione Zanelli, misura da Faenza al Reno circa 36 km (7.424 pertiche e otto piedi faentini) e lungo i suoi argini erano stati messi a dimora più di 70 mila pioppi ed erano presenti anche otto mulini da grano. Il dislivello è di 34 metri: 24 m da Faenza e Bagnacavallo e 10 m da Bagnacavalio a Magazzeno, dove nel primo tratto le pendenza media è di 0,44 metri per Km, nel secondo tratto di 0.15 per Km. Attualmente il canale vede correre sulle proprie sponde un tratto di ciclopedonale asfaltata che va da Villa Prati fino all’incrocio con via Viazza Nuova (Bagnacavallo).

La rete ciclo-pedonale arriva a 49 km, ecco gli obiettivi futuri del Pums
La mobilita ciclo-pedonale a Faenza oggi ha un ruolo molto significativo per la mobilità urbana, rappresentando una quota di spostamenti del 34,9%. In particolare, la bicicletta viene attualmente utilizzata per circa il 23,9% degli spostamenti sistematici. Faenza presenta oggi un sistema di percorsi ciclabili articolato di circa 49 km, che interessa la zona a contorno del centro e le principali radiali verso i quartieri residenziali nel forese. Inoltre è attivo un sistema di bike sharing centro in bici, con 106 postazioni in punti nevralgici quali stazione, parcheggi scambiatori, in cui le biciclette sono messe a disposizione degli utenti iscritti al servizio. In questo contesto però la situazione delle bici non è proprio super moderna. Nel corso degli anni, l’amministrazione comunale ha pianificato la mobilità con diversi interventi sulla viabilità e sul traffico finalizzati a realizzare una citta sempre più a misura di bicicletta e di pedone. Basti pensare come il Piano della Sosta ha incrementato i parcheggi scambiatori che consentono il collegamento parcheggio/centro storico attraverso l’uso di biciclette. Inoltre l’amministrazione sta proseguendo con i progetti di riqualificazione di numerosi assi stradali che prevedono la protezione della mobilità ciclo-pedonale con percorsi dedicati alla bicicletta e con interventi di messa in sicurezza degli attraversamenti pedonali. Attualmente la rete di piste ciclabili è costituita per quasi il 93% da percorsi ciclabili promiscui a percorsi pedonali, mentre solo il 2,4% è dato da percorsi in sede propria o in corsia riservata. In previsione e in fase di realizzazione ci sono il progetto Smart mobility network, con un importo da 560.000 euro di cui 498.809,11 euro finanziati dalla Regione tra viale Baccarini, pista ciclopedonale e asfaltatura via Masaccio, manutenzione straordinaria sottopasso ciclopedonale corso Garibaldi e pista ciclopedonale su corso Garibaldi. Inoltre vi rientra il progetto Bike to work, con un importo 390.147,94 euro di cui 273.103,56 da finanziamento regionale e alcuni lavori previsti a primavera da terminare entro la fine del 2024 che prevedono il rifacimento della passerella ciclopedonale in via Lapi, realizzazione ciclopedonale in parco Berto e miglioramento e messa in sicurezza collegamento via Ballardini e porta Montanara. Se si rapportano i chilometri di piste ciclabili al numero di abitanti attuali nel comune, con il Pums, strumento di pianificazione comunale che affronta l’argomento del potenziamento e miglioramento anche della viabilità ciclo-pedonale, si passa da circa 0,84 m/ab per lo scenario attuale, a circa l’1,2 m/ab dello scenario di Piano. L’estensione della rete di piste ciclabili avverrà attraverso la ricucitura di percorsi esistenti e la realizzazione di nuovi tratti di collegamento protetti in area urbana ed extraurbana. L’azione prevede inoltre la messa in sicurezza e la realizzazione di isole ciclabili - pedonali in corrispondenza degli ingressi agli istituti scolastici, nonché l’identificazione e il potenziamento dei punti di interscambio e complementarietà tra la bicicletta e la mobilità pubblica e privata.


 
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Speriamo che venga fatto anche manutenzione ordinaria x non finire in campi incolti dopo poco tempo
Commenta news 12/12/2023 - Bruna
Hanno cominciato a smantellare ferrovie e poi nel sedime rimasto hanno fatto piste ciclabili che le usano pochissime persone o solo per fare allenamenti brevi. Non contenti del fallimento proseguono a buttare i soldi rubati al popolo.
Commenta news 09/12/2023 - Domenico
Ennesimo spargimento di fondi raccolti ai cittadini 😩
Commenta news 09/12/2023 - Carlo
Buongiorno non è meglio spenderli per asfaltare le strade e i marciapiedi che sono piene di buche e per un disabile percorrerle é un impresa? Grazie
Commenta news 08/12/2023 - Mauri
Altri soldi buttati. E non si spendono dove servirebbero veramente.
Commenta news 07/12/2023 - Tony
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