Faenza, a sei mesi dall'addio ecco cosa fanno oggi Malpezzi e suoi ex assessori

Romagna | 07 Marzo 2021 Cronaca
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Riccardo Isola - A sei mesi dalla chiusura della parentesi politico-amministrativa dell’ex sindaco Giovanni Malpezzi, cosa fa oggi l’ex inquilino di palazzo Manfredi e i suoi collaboratori di giunta? Lo abbiamo cercato di scoprire chiedendo di persona ai sei assessori, visto che il vicesindaco, Massimo Isola, oggi è alla guida della città, che dal 2015 al 2020 hanno accompagnato Malpezzi in un lavoro costante e continuo tra palazzo e piazza, tra riunioni e consigli comunali. Tra chi è tornato al suo ufficio in banca (Malpezzi) a chi invece continua l’impegno politico in città (Isola e Luccaroni capogruppo di Faenza cresce). C’è poi chi è riapprodato all’attività di libera professione (Piroddi, Luccaroni e Bandini) fino ad arrivare all’insegnamento (Sangiorgi) e all’attività socio-sanitaria (Zivieri e Gatta).

GIOVANNI MALPEZZI IN BCC
Anche se con cambio di sede, almeno temporanea, l’ex primo cittadino faentino è tornato a lavorare all’interno dell’organico della Banca di credito cooperativo ravennate, imolese e forlivese. «Sono tornato a fare quello che da 23 anni è la mia mansione lavorativa all’interno della Bcc. Per ora lo faccio a Forlì poi vedremo». Dopo undici anni, alcuni dei quali non certo semplici basta ricordare il caso Omsa, la Cisa, l’incendio del capannone Lotras e per ultimo la pandemia da Covid lasciano comunque in Malpezzi «una grande soddisfazione per quello che sono e siamo riusciti a fare. Adesso vivo ritmi e responsabilità molto più leggere e differenti, lo stress quindi è molto inferiore. Basti sottolineare che da quando ho oscurato il mio profilo Facebook la mia vita ha acquistato serenità a livello esponenziale». Se gli si chiede se quell’esperienza gli manca oggi Malpezzi convito risponde che «essere sindaco è un’opportunità straordinaria. Ho sempre cercato di fare al meglio la missione che mi era stata data dai cittadini e dalle cittadine di Faenza. Si mi mancano sicuramente le tantissime relazioni e gli stimoli che in questi anni ho intercetto ma dall’altra parte no, adesso sto benissimo così. Finalmente ho riabbracciato una privacy che prima ovviamente non avevo». E sull’attivismo politico, Malpezzi sarà ancora in campo? «Al momento ho deciso di non fare politica attiva. Rimango iscritto al Partito democratico e seguo, ovviamente, la mia città ma ho bisogno di recuperare la parte più normale, famigliare e quotidiana per cui la risposta è che a oggi non ho intenzione di mettermi in gioco attivamente dal punto di vista politico».

CLAUDIA ZIVIERI IN AUSL
«Aver fatto per dieci anni l’assessora mi ha arricchito di esperienza e di relazioni. Per questo sono assolutamente grata a chi mi ha dato fiducia per poter mettermi in gioco. Ora però mi voglio riprendere anche quella vita privata e famigliare che in questi dieci anni è stata messa, giocoforza, un attimo in disparte rispetto al ruolo pubblico e amministrativo che ricoprivo». Così Claudia Zivieri, ex assessore e per un certo momento anche possibile candidata a sindaco per il dopo Malpezzi commenta la sua uscita di scena dopo dieci anni all’interno di palazzo Manfredi. «Ora sono a tempo pieno all’interno dell’Ausl Romagna dove mi occupo di questioni legate agli appalti e materie affini. Sono assolutamente contenta, grata e felice per quel che ho fatto, dato e ricevuto, ma ora ho bisogno di riscoprire il grande valore della famiglia e delle amicizie che in tutto questo tempo sono state un po’ messe in secondo piano a causa del ruolo che avevo e che mi occupata sette giorni su sette praticamente tutto l’anno. La politica mi ha dato tanto, anche da un punto di vista formativo, ma se devo essere sincera ora non mi manca».

CLAUDIA GATTA NEL SOCIALE
«Oggi lavoro nell’evoluzione di quella che è stata la mia mansione in Ricercazione. In questi anni si è evoluta dando vita a una nuova realtà, chiamata Librazione, che lavora nell’ambito dell’educazione cooperativa nelle scuole. Sono stata contentissima - afferma Claudia Gatta, ex assessora ai Servizi sociali - di aver potuto dare il mio contributo allo sviluppo della città. Da un punto di vista generale è stata un’opportunità di crescita, conoscenza e azione assolutamente straordinaria. Adesso sono tornata a lavorare a tempo pieno nel lavoro dal quale provenivo e che più di cinque anni ho temporaneamente messo in stand by. Il bagaglio che mi ha dato essere stata assessora a Faenza mi ha sicuramente arricchito da un punto di vista umano, relazionale ma anche di capacità critica e risolutiva nel pensare, ideare e mettere progettualità che sappiano dare risposte ai bisogni delle persone».                           

SIMONA SANGIORGI INSEGNA
«Faccio quello che ho sempre voluto fare: insegnare». Ecco oggi cosa fa l’assessora alla scuola nella seconda giunta Malpezzi, Simona Sangiorgi. «Sono stati anni bellissimi anche se per certi versi anche molto difficili. Basti pensare che Malpezzi mi chiamò per fare l’assessora quando ero incinta di due mesi, e lui mi disse che era un valore aggiunto. Ne rimasi felicemente colpita. Come dicevo sono stati anni difficili e duri ma che mi hanno lasciato tanto. Se devo essere sincera mi manca il grande patrimonio di relazioni e di scambi con le persone. Una spinta quotidiana che mi spronava a risolvere o progettare questioni e situazioni. Quello che mi manca meno è sicuramente lo stress continuo e continuativo che ricoprire un ruolo come quello ho fatto per cinque anni comporta. Sono grata alla città per la quale ho dato il massimo, ora, oltre alla famiglia, ho deciso però di puntare su quell’altra cosa che amo molto: l’insegnamento delle lingue nelle scuole e in Università. E’ qui che convoglio quella spinta che dicevo prima». 

L’AVVOCATO DOMIZIO PIRODDI
«Faccio la mia vita da avvocato a tempo pieno e ne sono soddisfatto. Lavoro in uno studio associato con altri colleghi qui a Faenza e, seppur la crisi che la pandemia ha portato su tutti i campi, ammetto che si continua a lavorare. Della mia esperienza in amministrazione ho solo un grande ramamrico, quello di non essere riuscito a portare a termine alcuni progetti che mi stavano molto a cuore. Di sicuro è stata un’esperienza molto positiva e arricchente da un punto di vista umano, relazionale e professionale. Difficile, non banale, ma molto stimolante. Faenza è una città seppur di provincia molto complessa con realtà manifatturiere di grande spessore e valore nazionale e internazionale. Un valore che la politica e l’amministrazione non sempre hanno colto e ben approfondito. Sul mio possibile rientro in politica, - sorride - mai dire mai, adesso però rimango concentrato sul mio lavoro da avvocato».

ANDREA LUCCARONI C’E’ ANCORA
«Sicuramente con ruoli e con mansioni diversi in politica ci sono rimasto. Ora sono “solo” consigliere comunale per Faenza cresce - afferma l’ex assessore Andrea Luccaroni - e quindi vedo, con un altro occhio, cosa significa fare politica oggi.  Sempre un’attività molto formativa e appagante ma sicuramente, almeno dal punto di vista delle responsabilità, diversa. L’esperienza fatta da assessore al volontariato è stata una scuola umana e professionale straordinaria. Questo è quello che mi manca, la grande possibilità di incontrare e realizzare progetti con persone e realtà che hanno a cuore il proprio territorio, la propria città e soprattutto gli altri. Adesso lavoro con uno studio associato di ingegneria e architettura e ogni tanto faccio lezione all’Università. Di sicuro rispetto al recente passato ho più tempo da trascorrere con la famiglia e questo sicuramente è un guadagno non da poco».

L’ARCHITETTO ANTONIO BANDINI 
«Se devo dire la verità la politica nel senso di attività quotidiana e amministrativa, quella per intenderci che ho fatto per una decina d’anni, oggi non mi manca. Non ho smesso di essere attento allo sviluppo della città, anche in seno alla dimensione politica, visto che sono coordinatore di Faenza coraggiosa. Ma questa è un’altra forma di vivere e fare politica. Vogliamo creare un dialogo costruttivo con le nuove generazioni per includere in un ragionamento di lungo respiro cosa dovrà e vorrà essere e diventare il territorio e la città domani. Dieci anni di amministratore mi hanno comunque lasciato una forma di pensare e ragionare che me la porterò dietro per tutta la vita. Soprattutto nel modo con cui si gestiscono i contatti, le relazioni e sul come si realizzano progetti. Adesso sono libero professionista nell’ambito dell’architettura e collaboro con alcuni altri ragazzi». Per quanto riguarda il recente passato l’ex assessore Antonio Bandini «non ho rammarichi ma anzi posso dire che oggi, nella mia professione, mi porto dietro il bagaglio di esperienze che ho maturato in questi anni di attività amministrativa. Ripeto non ne sento la mancanza - conclude - perchè è arrivato il tempo di passare il testimone». 
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