Empatia cane-padrone, Nucci (educatrice cinofila): «i nostri cani sanno quando stiamo per rientrare

Romagna | 10 Dicembre 2023 Qua la zampa
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E’ ormai noto che i cani riconoscono perfettamente il rumore dell’auto dei loro proprietari, o quello del tintinnio delle chiavi ben prima che entrino nella serratura di casa. Ma capita anche spesso che i proprietari ci raccontino di come il loro quadrupede inizi a mostrare una certa attivazione molto prima dell’effettivo rientro a casa di un familiare. Prima di entrare nello specifico, dobbiamo specificare che i cani sono dei meticolosi osservatori e raccoglitori di particolari: sia di ciò che accade dentro, sia di ciò che avviene fuori casa. Pertanto, il semplice suono della campana di mezzogiorno sarà per loro un dato fondamentale per misurare il tempo, poiché le ricerche mostrano che i cani hanno un loro orologio interno. Oltre a ciò, i cani posseggono sensi più sviluppati, parliamo prevalentemente di udito ed olfatto, e facoltà cognitive a noi quasi sconosciute come l’inferenza, cioè la capacità di intuire ciò che sta per avvenire in base a qualche stimolo, condizione o elemento che per sua esperienza sono legati ad un fatto specifico o ad un insieme di fatti. Insomma, tramite esperienze pregresse è in grado di prevedere ciò che sta per succedere. Sono in grado di udire suoni che provengono da molto lontano, ma anche di percepire la concentrazione di ogni molecola odorosa che c’è nell’aria: appena il padrone sarà andato via, la stanza «odorerà molto di padrone». Col passare delle ore, la concentrazione calerà: quando arriverà ad un determinato livello, il cane saprà che stiamo per tornare proprio perché nella sua routine, a quella concentrazione, generalmente facciamo rientro. Chiaramente non è sempre tutto così perfettamente scandito: non rispettiamo alla lettera gli orari ogni giorno, per cui è probabile che quando modifichiamo il nostro ritorno, il cane magari si attivi per poi rimettersi in attesa. Uno studio di Rupert Sheldrake ha aperto poi le porte all’ipotesi che i cani abbiano delle percezioni extra-sensoriali maturate dal loro rapporto empatico e profondo col padrone, un po’ come succede a noi quando abbiamo certi presentimenti che poi vengono confermati. Forse la più completa chiave di lettura, e quindi la risposta, potremmo averla solo unendo tutti questi fattori in una sorta di cooperazione fra sensi, «estra-sensi» ed empatia.
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