Elezioni, il «fattore» Bonaccini spinge il Pd, il centrodestra faticherà di più in Romagna
![elezioni-il-fattore-bonaccini-spinge-il-pd-il-centrodestra-faticher-di-pi-in-romagna](/inc/scripts/crop.php?img=https://backoffice3.titanka.com/verticalizzazioni/4897/254/upload/1663250885_ss03bonacciniravenna.jpeg&w=420&h=248)
Il «fattore» Bonaccini sta trascindando il Pd e tutto il centrosinistra, almeno in Emilia-Romagna. Così pare dall’altissima affluenza ad ogni dibattito pubblico del presidente della Regione Emilia-Romagna durante questa campagna elettorale e non solo. Anche a Lugo martedì 13 c’erano oltre 300 cittadini ad ascoltarlo. Una campagna elettorale condotta in prima fila, per tenersi pronto all’eventuale congresso per la corsa da segretario nazionale, se il 25 settembre le cose non dovessero andare bene per il Pd. Non è un caso che anche il segretario nazionale del Pd Enrico Letta da queste terre in tutta la campagna elettorale sia passato solo fugacemente a fine agosto, in piccole feste in provincia di Forlì-Cesena, dove incontrò anche una delegazione della Rsu della Cmc.
A Ravenna Bonaccini domenica scorsa, davanti ad alcune centinaia di persone alla Festa dell’Unità, ha ribadito con forza la volontà di andare fino in fondo con il progetto del rigassificatore, nella giornata in cui associazioni e partiti «ambientalisti» avevano organizzato una manifestazione di protesta a Punta Marina, con la partecipazione di poche decine di persone. Su Facebook lo stesso Bonaccini ha poi commentato la serata ravennate: «Quanta gente! In cinquecento anche a Ravenna per l’intervista. Ho ribadito, tra gli applausi, che insieme al sindaco De Pascale, con il consenso di sindacati e imprese, vogliamo realizzare sia il rigassificatore che il più grande parco italiano eolico e fotovoltaico a mare. In queste ultime due settimane bisogna mettere da parte paure e incertezze e battersi fino all’ultimo secondo utile. Scegliere pochi argomenti e spiegandoli in maniera chiara e comprensibile a chiunque possiamo dimostrare che su ambiente e transizione ecologica, su fisco e lavoro, su sanità e scuola pubblica siamo più affidabili di una destra mica fascista, ma certamente sovranista e con tratti antieuropeisti. D’altra parte tifa per Orban, Trump, Bo Johnson, Le Pen e, una parte, persino per Putin. Forza e coraggio». (m.p.)