Elezioni, il bilancio dei sindaci uscenti Bassi (Massa Lombarda), Piovaccari (Cotignola), Pula (Conselice) e Proni (Bagnacavallo)

Romagna | 07 Giugno 2024 Politica
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Le elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno coinvolgeranno 14 comuni del ravennate tra cui Massa Lombarda, Cotignola, Conselice e Bagnacavallo nella Bassa Romagna. Abbiamo chiesto ai sindaci uscenti un piccolo bilancio degli anni di mandato sottolineando i momenti più belli e più critici vissuti.
BASSI: «NON HO RIMPIANTI»
E’ un fiume in piena Daniele Bassi, a breve “ex” sindaco di Massa Lombarda, mentre racconta i suoi 40 anni in politica di cui 20 da sindaco della città in cui vive. «Sono soddisfatto perché lascio dopo aver fatto tutto ciò che poteva essere fatto- ammette- non ho rimpianti, ma solo gratitudine nei confronti delle persone con cui ho lavorato, ma anche verso chi mi ha criticato spronandomi a migliorare sempre. Puoi essere sindaco della tua città solo se la ami, la conosci e negli anni ho acquisito quelle competenze e quell’esperienza che credo siano indispensabili per amministrare al meglio una comunità». Bassi è stato più in giro che in ufficio «a controllare che le cose venissero fatte come si era deciso. Anche stamattina sono stato in un cantiere a verificare il lavoro degli operai: io sono fatto così, le cose devo vederle». E più di una volta ha scelto di partecipare ad un evento pubblico posticipando i festeggiamenti privati per un parente. In tanti anni, Bassi è diventato referente Anci per i 18 comuni della provincia, dal 2002 fa parte della nazionale di calcio dei sindaci che, con le partite giocate per beneficenza ha raccolto un milione di euro. In città, per adulti e bambini che lo fermano per strada, gli uni per stringergli la mano, gli altri per “dargli il cinque” è il “sindaco”, ma anche “Daniele” o il “presidente”. «Ho cercato di tutelare sempre il benessere delle persone rammaricandomi quando non ho potuto aiutare qualcuno che me lo chiedeva solo perché, per legge, non potevo arrivare dove mi sarebbe piaciuto: a Massa siamo circa in 10700, un decimo della popolazione della Bassa Romagna, siamo il comune con minor debito pro-capite, dunque maggiore capacità di spesa, il primo per la raccolta differenziata nella Bassa e il secondo in provincia. Abbiamo, poi, la più alta percentuale di posti nei nidi e nelle sezioni lattanti rispetto agli abitanti e siamo già ben oltre la percentuale di frequenza in età prescolare del 33% che l’Europa ha stabilito debba essere raggiunta entro il 2030: tocchiamo, infatti, il 41%». Dati davvero soddisfacenti, frutto di un lavoro puntuale, ma «non significa che vada tutto bene, anzi, si può sempre migliorare, ma le basi , credo, sono ottime. La grande forza della nostra comunità, poi, è rappresentata dal volontariato con cittadini che indossano anche due o tre giacche, da Avis a Pro Loco, da Caritas a Protezione civile solo per citarne alcune, persone che hanno compreso quanto sia importante avere un ruolo attivo nella propria città e la collaborazione con le istituzioni è fondamentale». Massa Lombarda conta il 20,2% di stranieri, il numero più alto in provincia, «persone che hanno iniziato ad arrivare negli anni ’80 per lavorare in agricoltura nel nostro territorio, “cerniera” tra imolese e lughese, poi hanno richiesto il ricongiungimento familiare integrandosi nel nostro tessuto». Soddisfazione di Bassi anche per i tanti progetti di riqualificazione urbanistica realizzati come la piazza Umberto Ricci, fiore all’occhiello del centro storico riconsegnata al pubblico lo scorso ottobre dopo 3 anni di lavori finanziati al 70% dalla Regione o le nuove tensostrutture degli impianti sportivi ed il miglioramento di spazi ed illuminazione di strutture pubbliche quali scuole o quelle dedicate alla cultura, allo sport e ai servizi istituzionali. Da quando lascerà il Comune si dedicherà alla sua grande passione, la Juventus: «spero di creare uno Juve-club nella mia città!».
PIOVACCARI: «RESTANO TANTE BELLE RELAZIONI»
«Le tante relazioni umane costruite in questi 22 anni da consigliere ad assessore, vicesindaco e infine sindaco. Quello del primo cittadino è il mestiere più complicato, perché non potrai mai soddisfare tutti e di critiche ne avrai ogni giorno. Ciò che affronti da questa sedia è spesso complicato, ma è gratificante e le strette di mano che sto ricevendo in questi giorni girando per la piazza di Cotignola mi fanno un immenso piacere, soprattutto ora che ho concluso il mio mandato ed un apprezzamento per ciò che è stato fatto è davvero gradito. Il rapporto instaurato con una bella fetta di persone, al di là di ciò che si è riusciti a fare, è prezioso e rappresenta il valore aggiunto della missione di un sindaco». Con queste parole Piovaccari ha riassunto ciò che gli resta del mandato decennale da sindaco. Tra i momenti più difficili ricorda il Covid e l’alluvione dello scorso anno. «Durante il primo lockdown del 2020 andavo a piedi in Comune per le video riunioni istituzionali e non incontravo anima viva, mi pareva di essere in un film apocalittico: mi mettevo al mio pc da solo e iniziavo il lavoro, spesso facendo i conti con la solitudine di fare l’amministratore in momenti davvero particolari e sentendo una grande responsabilità addosso. La nostra è una comunità piccola che ha sempre affrontato le emergenze assieme: così è stato per la pandemia e così è stato per l’alluvione, due eventi eccezionali che non avevano precedenti cui poterci riferire per scovare qualche soluzione». Tra i progetti più soddisfacenti, invece, quello per il nuovo asilo nido comunale che dovrebbe concludersi a fine 2025, «un progetto cui tenevo molto e che restituisce uno spazio qualificante per tutta la comunità. Un mese fa, invece, ha riaperto al pubblico, dopo 4 anni di lavori, il Museo Civico Luigi Varoli per il cui ampliamento avevamo acquistato come Comune un immobile adiacente la casa del noto artista cotignolese. Oggi le opere e l'archivio del maestro della cartapesta possono essere nuovamente ammirate nella sua casa-studio, ristrutturata e ampliata. In questi anni, come Amministrazione abbiamo investito nella cultura a tutti i livelli con progetti anche complessi che mi hanno dato molta soddisfazione». Lasciata la poltrona da sindaco, Piovaccari tornerà in Ausl Romagna, a Lugo a lavorare nell’ambito del distretto sanitario dopo aver chiesto un’aspettativa. «La grande novità, con cui dovrò fare i conti- scherza Piovaccari- è il tempo libero che avrò a disposizione rientrato dall’ufficio che non mi impegnerà in maniera totalizzante come il compito di sindaco. Qualcosa, di certo, m’inventerò».
PULA: «UN’ESPERIENZA TOTALIZZANTE»
E’ soddisfatta Paola Pula, sindaca uscente di Conselice per i tanti progetti realizzati dalla sua Amministrazione. «Lascio con tante soddisfazioni nel cuore, ma anche una grande stanchezza. Quest'anno è stato davvero impegnativo con la gestione dell’alluvione, i cui effetti non ci siamo ancora lasciati alle spalle, una catastrofe che viene politicamente strumentalizzata anche alla vigilia delle Elezioni Europee. Quella di sindaco è stata un'esperienza totalizzante, bellissima per certi versi e molto dura per altri. Durante il mio mandato ho purtroppo partecipato ai funerali dei sindaci di Conselice che mi avevano preceduta (Maurizio Filipucci nel 2016 e Nerio Cocchi nel 2021 ndr), due momenti molto tristi invece lo scorso 1 giugno ho celebrato la prima unione civile per il mio Comune, un ottimo modo di chiudere il mio mandato. Con la Giunta abbiamo realizzato tantissimi progetti, siamo riusciti a vincere parecchi bandi con fondi per lo più europei: 3 anni fa abbiamo inaugurato i nuovi locali del Municipio dopo un necessario restauro con interventi antisismici, di efficientamento energetico e di adeguamento verso una maggiore sostenibilità ambientale; 6 anni fa abbiamo inaugurato le nuova palestra e la nuova mensa della scuola Primaria con l'adeguamento sismico dell'intero edificio mentre nel 2000 abbiamo recuperato Villa Verlicchi a polo culturale di arte contemporanea mentre negli spazi dell’ex Coop in piazza Foresti, inaugurato lo scorso novembre, abbiamo aperto lo spazio per ospitare la rassegna teatrale visto che il teatro è ancora inagibile e per noi questo è un contenitore di riferimento importante per il territorio, per la socialità, per i servizi del Centro per le famiglie e di Radio sonora. Consegniamo tutti gli edifici scolastici sicuri dal punto di vista sismico, per la prevenzione incendi e efficientati energeticamente. Così pure per gli impianti sportivi. Ho lavorato molto bene in Comune con uno staff in gamba ed ora tornerò in Cia fino a settembre quando andrò in pensione».
PRONI: «UN LAVORO CHE RICHIEDE DEDIZIONE»
Un bilancio positivo lo traccia anche Eleonora Proni, da 10 anni sindaca di Bagnacavallo e in Comune come consigliera prima ed assessore poi, dal 1999. «Di questi anni mi rimane la consapevolezza di aver vissuto e amministrato una comunità vivace e consapevole del proprio potenziale, con la quale abbiamo realizzato moltissimi progetti e attività. Quella dell’amministrare è un’esperienza totalizzante, che ti cambia come persona, ti arricchisce e al tempo stesso richiede molto lavoro e dedizione. Un patrimonio di relazioni, conoscenze ed esperienze che mi ha legato ancora di più al nostro territorio e alle persone che lo abitano». Proni, come è ovvio, non ha un solo momento bello da ricordare: «i momenti belli sono sì riferiti ai tanti progetti realizzati e in corso, ma anche soprattutto alle migliaia di iniziative realizzate durante le quali abbiamo condiviso momenti di cultura, festa e incontro con cittadine e cittadini di ogni età». Tra le situazioni più difficili, invece, «senza dubbio quelli legati all’emergenza sanitaria e alle alluvioni che hanno colpito il nostro territorio. Eventi drammatici che hanno evidenziato però anche la solidarietà e la forza della nostra comunità». Ed ora che lascerà il Comune, Proni resterà al servizio della collettività. «Sebbene a volte si senta dire il contrario, fare politica e amministrare sono esperienze fuori dall’ordinario che permettono di acquisire competenze, capacità di visione e di relazione davvero uniche. Un bagaglio importante che continuerò a mettere al servizio della collettività». (Marianna Carnoli)
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