Elezioni a Forlì, la sfida di Rinaldini (centrosinistra): città più aperta, sicura e autorevole, tanti errori di Zattini

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"Questi sono i nostri colori: il fucsia che rappresenta la coesione sociale, l’inclusione, la cura della comunità.L’azzurro che ci parla di futuro, fiducia e serenità: i tre pilastri per una città che cresce.E poi il verde dello sviluppo sostenibile, della speranza e dell’armonia, simbolo di unità e forza. Sono i colori che rappresentano i nostri valori, grazie ai quali la nostra bella Forlì sarà più bella, sarà più pulita, sarà più sicura, sarà più aperta, sarà più autorevole, sarà più verde".
E' a suo agio Graziano Rinaldini nella veste di candidato sindaco del centrosinistra di Forlì durante la cerimonia d'inaugurazione della sede elettorale in piazza Cavour davanti ad oltre 300 persone che hanno preso parte nella mattina di sabato al lancio della campagna elettorale, cuore pulsante e ricco di fermento del centro storico. Amici, cittadini, giovani e famiglie hanno partecipato a questo momento di festa e di condivisione, che ha visto il candidato sindaco insieme ai rappresentanti della coalizione - Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Socialisti, Verdi, Sinistra italiana e lista Forlì e Co. - e della lista civica Rinnoviamo Forlì.
"Abbiamo scelto lo slogan “Forlì sarà” perché vogliamo delineare come sarà la nostra città del futuro. Forlì deve uscire dal suo isolamento in Romagna e in Emilia Romagna, isolamento di cui soffre da anni rispetto a tutto ciò che la circonda in termini di programmazione, infrastrutture e sviluppo strategico. Anche durante l’alluvione questa amministrazione ha pensato all’inizio di essere autosufficiente nella gestione dell’emergenza e i risultati li abbiamo visti purtroppo. Mentre le altre città in pochi giorni hanno pulito fogne e rifiuti, i cittadini alluvionati di Forlì hanno patito per settimane problemi di fango e cumuli di rifiuti".

Rinaldini non ha rinunciato a punzecchiare il sindaco Zattini e la sua giunta di centrodestra, criticata a più riprese durante il discorso di apertura della campagna sull'operato durante l'alluvione e non solo. "Dov’erano i nostri amministratori quando arrivavano soccorsi dalle altre città, mentre la macchina comunale era in affanno e non sapeva come intervenire, perché mal diretta, immobilizzata anche solo nel gestire le comunicazioni da e verso la cittadinanza? Io posso dirlo dov’ero. A installare pompe per vuotare le case dal fango mentre loro rimanevano a braccia conserte o si mettevano a piangere senza sapere cosa fare. L’alluvione ha sconvolto le nostre vite. Io stesso sono stato alluvionato. Nei giorni in cui spalavamo fango, cercando di portare aiuto con i pochi mezzi a disposizione, ho toccato con mano la disperazione di chi ha perso casa, macchina, il lavoro e i risparmi di una vita. La stessa disperazione che ho visto negli occhi dei cittadini alluvionati che ho incontrato in questi giorni e che ancora non hanno visto un euro, né la risoluzione dei loro problemi.  Ecco perché ci batteremo con tutte le nostre forze per ottenere ciò che ha promesso il Governo Meloni: ovvero il 100% dei ristori per cittadini e imprese, anche se a tutt’oggi non abbiamo visto nulla. Diranno che ho aperto la campagna elettorale strumentalizzando l’alluvione.Lo facciano! Renderanno conto ai nostri cittadini, noi continueremo a difendere le persone che hanno perso i loro beni".

Poi obiettivo ai prossimi anni, con la visione di una città rinnovata, che nel programma dell'ex presidente della grande cooperativa Formula Servizi dovrà cambiare molto. "Vogliamo una Forlì che abbia più coraggio di pensare a un futuro meno inquinato, meno trafficato, più vivibile per i bambini, per le ragazze e i ragazzi, che sia più attenta al sociale e ai diversamente abili, che sia più autonoma energeticamente mettendo al centro le persone che la abitano - continua Rinaldini -. Persone che hanno bisogno di lavoro sicuro e stabile, in particolare i giovani stanchi di lavoretti e lavori a tempo determinato. Una Forlì con servizi più vicini ai bisogni dei cittadini, con orari più flessibili che incrocino le necessità di chi lavora. Non come fa l’amministrazione di Zattini che riduce l’orario delle scuole dell’infanzia e diminuisce la flessibilità senza tenere conto delle esigenze delle giovani coppie, delle famiglie. Le famiglie che dovevano essere al centro dei programmi del centrodestra. È questo l’aiuto che sanno dare? Cari amministratori, il mondo sta andando verso la flessibilità, compresi i Comuni di centrodestra, se ne facciano una ragione. Vogliamo una Forlì con una sanità che sappia risolvere e affrontare le emergenze e le urgenze, che continui a investire in tecnologia, che dia servizi nei territori e sia specializzata per fasce di età, che realizzi la Casa della Salute, che assista le persone anche da remoto, con teleassistenza e telemedicina per facilitare i servizi agli anziani. Vogliamo una città che riscopra i suoi tesori culturali, architettonici e museali, come ad esempio:Palazzo Merenda e la sua biblioteca, dove molti di noi hanno studiato e dove i ragazzi vogliono tornare a studiare e che non deve essere solo una biblioteca ma una vera e propria casa della cultura forlivese".

Obiettivi chiari, per una città che secondo Rinaldini ed il centrosinistra sia più accogliente e soprattutto più vicina alle famiglie più bisognose, per un vero programma di sinistra. "Una Forlì che sappia accogliere i lavoratori stranieri di cui il nostro mondo del lavoro ha bisogno, integrandoli con progetti concreti, dando loro la possibilità di studiare la nostra lingua, le nostre leggi e la nostra cultura. Una città più verde, con boschi urbani e molte più piante che riducano l’inquinamento e ci proteggano dalle ondate di calore estive - ha spiegato Rinaldini in piazza Cavour -. Vogliamo una città più vivibile per le donne, dobbiamo impegnarci particolarmente perché le violenze fisiche e psicologiche che le donne subiscono anche qui a Forlì tra le mura domestiche ma anche nei luoghi di lavoro, finiscano. Sono centinaia i casi di maltrattamenti registrati dal Centro Donna che va finanziato con più risorse. Vogliamo una città che non si dimentichi degli ultimi, di chi ha perso il lavoro, la casa, di chi soffre perché ha perso gli affetti, di chi consuma i pasti alla Caritas, delle 700 famiglie che fanno la spesa all’Emporio Solidale, ricordandoci che i senza fissa dimora sono raddoppiati a Forlì negli ultimi anni e sono più di 500".
Nel discorso di Rinaldini non è mancata poi la stoccata alla giunta di centrodestra riguardo agli elevati costi per le luminarie natalizie dell'ultimo anno, quasi 800mila euro in piena emergenza alluvione.

"A Forlì ci sono 190 appartamenti Acer vuoti perché l’amministrazione Zattini dice che non ci sono soldi per ristrutturarli e lascia gli alluvionati senza casa. Forse risparmiare i soldi per le luminarie e per lo spostamento della pensilina della piazza poteva aiutare a ristrutturare decine di appartamenti. Ma aiutare i cittadini che soffrono non è un impegno forte di questa amministrazione. Vogliamo uno sviluppo sostenibile della nostra economia incrociando scuola-università-imprese per accrescere il lavoro qualificato e duraturo per i nostri giovani diplomati e laureati. Esiste un’economia che non è soggetta alle leggi di mercato, che non è mai in crisi e che ha un’ottima efficienza. È l’economia fatta da brava gente che a Forlì presta servizio in silenzio quotidianamente attraverso tutte le forme di volontariato che è il vero Prodotto Interno Lordo della grandiosa economia del dono. Questa è una delle mie esperienze anche di volontario che voglio mettere al servizio di una città più solidale, una città di pace e di dialogo. Una città aperta e inclusiva in cui le decisioni sono il frutto dell’ascolto e non di scelte calate dall’alto. Parte della mia missione professionale è stata a Forlì. Tutto quello che ho fatto in 43 anni di lavoro nel forlivese è stato per affermare che nelle nostre comunità, nei nostri territori, nelle nostre città c’è quanto di meglio possa crescere e prosperare, in termini di innovazione, tecnologia, buona gestione delle risorse umane, creando occupazione e sviluppo economico. Ho lavorato 43 anni a Forlì, per Forlì, con Forlì. Come ognuna e ognuno di voi. Ma i nostri amministratori possono dire la stesa cosa?". (m.p.)

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