Riccardo Isola - «Siamo contenti di poter annunciare che da venerdì 8 maggio Fm market, seppur a ranghi ridotti e con turn over dei dipendenti, riapre. E’ chiaro che lo facciamo e lo faremo cercando di rispettare tutti i crismi necessari per effetuare un servizio che da una parte rispetti le inevitabili precauzioni sanitarie e dall’altra che la qualità dell’offerta che ci ha contraddistinto in questi anni continui a essere immutata e rispettata». Questa è la nuova scommessa che Fabrizio Mantovani, noto chef che da anni qualifica l’offerta enogastronomica e ristorativa faentina e non solo, abbraccia a seguito della «catastrofe» chiamata Coronavirus. «Riapriremo - spiega lo chef - con un servizio completamente diverso da come era abituata la città a fruirne prima dello tsunami sanitario che ci ha travolto. Di fatto dal mattino, con le colazioni, fino ad arrivare all’apertivo-merenda, su questo stiamo ancora ragionando sull’operatività, saremo in grado di consegnare le notstre creazioni in ambito esclusivamente urbano faentino. Il nostro staff, munito di bici, raggiungerà così chiunque voglia tornare a provare le nostre creazioni e le nostre idee in piatto».
Ma non solo. «Tra i servizi che metteremo a disposizione della clientela - prosegue Mantovani - ci sarà anche quello della spesa. I nostri prodotti di qualità, visto che siamo appunto anche un piccolo market, continueranno così a essere a disposizione delle tavole e dei palati dei faentini con un servizio a domicilio ma anche con quello d’asporto direttamente dal locale. Non sarà semplice e speriamo che questa situazione non duri ancora molto, perché le preoccupazioni e soprattutto le conseguenze, non certo positive, non mancheranno se non cambia radicalmente».
Non sarà invece così «veloce» la ripresa per quanto concerne l’altra importante attività che vede lo chef impegnato professionalmente a Reggio Emilia. «Lì - rimarca con una forte vena d’incertezza - per il format creato e sviluppato è praticamente impossibile pensare a un approccio delivery tradizionale o come questa fase di emergenza sanitaria ci sta facendo vedere e ci sta imponendo. Probabilmente - aggiunge Mantovani - ma ancora con tutte le incognite del caso, prima del primo giugno sarà praticamente impossibile vedere novità sostanziali a partire porprio dalla riapertura stessa del locale».
Alla fine di tutto un’analisi complessiva Mantovani non se la lascia scappare. «Dobbiamo avere chiara una cosa, da chi ogni giorno si rimbocca le maniche per fare qualità nel proprio lavoro a chi deve legiferare, la situazione è molto preoccupante. I due mesi e passa di chiusura forzata hanno destabilizzato parecchio il comparto, e non parlo solo per questione di bilanci aziendali, ma anche come approccio alla ristorazione di cui siamo alfieri e testimoni quotidiani».