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Dazi Usa, Coldiretti: «Vino, in Emilia-Romagna danno grave immediato per tante cantine»

Romagna | 02 Aprile 2025 Economia
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Il blocco delle spedizioni di vino verso gli Stati Uniti a causa dei timori legati ai dazi potrebbe costare 6 milioni al giorno alle cantine italiane, con un danno economico immediato al quale rischia di aggiungersene uno a livello strutturale, con la perdita del posizionamento del prodotto sugli scaffali statunitensi. E’ quanto emerge da una stima della Consulta vitivinicola della Coldiretti, effettuata sulla base dei dati Istat delle vendite a marzo-aprile 2024, che esprime la preoccupazione del mondo del vino Made in Italy, proprio alla vigilia del Vinitaly, rispetto alle incertezze legate all’annuncio del presidente americano Donald Trump di imporre tariffe aggiuntive che potrebbero arrivare fino al 200% sulle bottiglie europee.
«Con il 96% dell’export agroalimentare verso gli Usa che viaggia su nave - secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat -, il timore è che i carichi possano arrivare a destinazione quando i dazi sono già scattati. Ciò ha creato una situazione di stallo, con gli importatori che attendono segnali dall’amministrazione Trump prima di effettuare gli ordini, a meno di non avere una scarsità di stock. Una situazione che danneggia le aziende vinicole italiane, che potrebbero non recuperare le commesse perse. Ma il pericolo è anche quello di perdere quota di mercato e posizionamento sugli scaffali conquistati nel corso di un decennio che ha visto il valore dell’export di vino negli Usa triplicare».
Secondo un’analisi della Consulta Vitivinicola della Coldiretti presieduta da Francesco Ferreri, un dazio al 200% potrebbe portare alla perdita fino al 70-80% delle esportazioni di vino, favorendo la concorrenza da parte di altri Paesi non colpiti dalla guerra commerciale. Una vera e propria stangata da almeno un miliardo per le cantine italiane. Con pesanti ripercussioni anche sulla Romagna che vede la provincia di Ravenna primeggiare per superficie coltivata a vite e per valore delle esportazioni di vino e bevande nel mondo. «Dall’inizio della pandemia ad oggi - secondo i dati Export Planning-Exportpedia -, le vendite di vino ravennate all’estero sono raddoppiate con incrementi importanti (+52,8 milioni di euro nel triennio 2020-2022 in aumento ulteriore nell’ultimo biennio) e con sviluppo non solo di mercati «vicini» (Regno Unito in primis), ma anche di destinazioni a lungo raggio (Usa, Messico, Canada, Cina). Durante il primo mandato Trump il vino rimase escluso dai dazi che colpirono l’agroalimentare Made in Italy, dai formaggi ai liquori, ma le vendite fecero comunque segnare un calo del 6%».
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