«Dante e i giardini dell’Eden» a Cervia

Romagna | 21 Maggio 2021 Cultura
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Elena Nencini
L’anno scorso la tradizionale manifestazione «Cervia Città Giardino» non si è potuta svolgere a causa delle restrizioni covid e anche quest’anno ha rischiato, ma – rinunciando per motivi di forza maggiore alla storica collaborazione con tante città estere ha deciso di reinventarsi per offrire anche in questa edizione un panorama fatto di piante, fiori e alberi a cittadini e turisti.
«Dante e i giardini dell’Eden» è il titolo della rassegna floreale (il cui direttore artistico è Oscar Dominguez) realizzata pensando ai fiori, alle erbe e alla selva nella Divina Commedia a cura del Servizio Verde del Comune di Cervia.
Il sindaco Massimo Medri ha dichiarato: «Cervia Città Giardino è uno degli eventi simbolo dei valori della nostra città, che si basano sull’ambiente, sulla tutela del territorio e che fanno del verde e dei fiori non un ornamento, ma un vero e proprio elemento strutturale e fondante». Flavia Mazzoni del Servizio Verde Comune di Cervia racconta l’ispirazione che ha mosso le scelte relative alla manifestazione.
Mazzoni, quando saranno pronte  le aiuole?
«Per fine giugno, stiamo procedendo nonostante il rischio che anche quest’anno saltasse la manifestazione. Abbiamo deciso, purtroppo, di rinunciare ai contributi stranieri, ma era inevitabile».
Come è nata la scelta del tema «Dante e i Giardini dell’Eden»?
«Grazie a un libro di una ricercatrice abruzzese, Carmelita D’Onofrio Fiocco, che si intitola “I fiori, le erbe e la selva nella Divina Commedia”. Una parte dei 50 giardini è rimasta immutata e dedicata alle città che li avevano creati nel 2019, per gli altri, insieme a Oscar Dominguez, abbiamo cercato, seguendo il libro della Fiocco, quali dei restanti giardini avessero delle assonanze con la visione di Dante. Così abbiamo provato a dare una rilettura di 29 aiuole. Questi giardini si calano all’interno di una realtà già consolidata, quindi si è creato un dialogo tra i giardini delle città e quelli danteschi».
Un percorso che attraversa Milano Marittima, Cervia, Pinarella e Tagliata?
«Si, poi ci sono anche alcuni giardini in cui ci hanno collaborato anche delle altre associazioni amiche di Cervia come Il Menocchio che ha creato un aiuola con Diabolik e Eva Kant che dialogano con Dante».
Avete prediletto piante particolari?
«Nel giardino dedicato alle Vittime innocenti della mafia ci sarà un ulivo, richiamo al II canto del Purgatorio. Mentre una pianta monumentale di gelso abbiamo deciso di legarla al XXXII del Purgatorio, come riferimento all’albero di Adamo. Passando per la pineta di Cervia – da cui parte il percorso -  che l’abbiamo considerata come il canto I dell’Inferno cioè la Selva oscura con un’installazione di Dominguez. La Rotonda 1 Maggio invece sarà una vera giungla con un’installazione di una lupa con elementi in legno, alta 4 metri e si chiamerà “La lupa emerge dalla selva”. Nella rotonda Don Minzoni abbiamo pensato di ispirarci alla terzina del XXV canto dell’Inferno “Ellera abbarbicata mai non fue /ad alber sì, come l’orribil fiera per l’altrui membra avviticchiò le sue”, con un serpente fatto di fiori che si snoda nell’aiuola e l’edera che si abbarbica sulle colonne. Il percorso si conclude davanti al Giardino della Torre San Michele, dove è raffigurato il profilo del sommo poeta realizzato con la tecnica della mosaicoltura dal Comune di Ravenna».
Ogni giardino è corredato anche dai versi della Divina Commedia?
«Si, la descrizione di ciascuna installazione è inserita in un pannello collocato nello spazio verde in cui è rappresentato il volto di Dante, dipinto dallo street artist Andrea Ravo Mattoni, che raffigura la sua personale reinterpretazione del dipinto di Sandro Botticelli, esposta alla Biblioteca Oriani di Ravenna. In ogni pannello sono, poi, citati i riferimenti delle terzine del canto dantesco e la sua parafrasi, tutto sintetizzato nel Qr-code».
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