Dal mare arrivando fino all’Appennino, ecco alcuni locali dove poter gustare il pesce in spiaggia e i piatti dell’entroterra
Riccardo Isola - Sotto il Solleone la gola non va comunque in ferie. Ecco quindi alcuni suggerimenti di locali, ristoranti, osterie e comunque templi laici del buon mangiare in Romagna per chi avrà voglia di sperimentare la cultura enogastronomica di queste terre anche ad agosto. Un’offerta variegata e differente, per gusti e tasche, che non mancherà, crediamo, di fotografare molto bene lo stato dell’arte, alto, del buon gusto del territorio.
DAL MARE
Sul litorale sono decine e decine gli stabilimenti balneari che hanno la possibilità di offrire non solo relax sotto l’ombrellone ma anche e soprattutto un tuffo nel mare
in punta di forchetta. Parliamo di realtà che sul pesce e sulla cultura gastronomica legata alla produzione ittica trova il proprio must quotidiano. Uno stabilimento che questa estate consigliamo vivamente di affrontare, dal punto di vista culinario, è il «Boca Barranca» di Marina Romea, alla foce del Lamone. Qui lo chef Zannoni propone piatti e menù che decantano la freschezza della materia prima del mare sapientemente e fantasiosamente interpretata con accostamenti ricercati e mai banali, divertenti ed eleganti. Se presenti in menù da provare il percorso legato al crudo, ostriche soprattutto. Bella la carta dei vini. Un’esperienza gourmet assolutamente da fare. Se siete invece a Cervia qui c’è solo l’imbarazzo della scelta. Per chi voglia provare una cucina concreta, esaltante della materia prima, divertente e capace di emozionare attraverso una semplicità di accostamenti e offerte di pescato sempre super fresco e locale, allora la scelta non può che cadere su «Bandito». Da provare il food pairing con la mixology realizzata utilizzando l’omonimo e artigianale gin dello stabilimento. Altre location che sapranno soddisfare occhio e palato sono il «Calupe» e «Simple» sempre a Cervia. Se il primo si approccia a una cucina elegante e fine, in cui il pesce è il protagonista assoluto, il secondo ha uno stile più easy, veloce ma sempre capace di far esprimere il gusto del mare attraverso una più immediata facilità d’approccio culinario. Da non perdere sul lungomare anche il Saretina 152 e il CerviAmare.
Tra gli altri posti che non possiamo qui non citare c’è anche una scappata da «La Rotonda» di Lido Adriano. Bagno e stabilimento adiacente che permettono di vivere il mare, in tutte le sue forme, anche e soprattutto culinarie, in modo completo. Il menù, realizzato dallo chef Cevenini, partendo dal territorio si arricchisce di sfumature organolettiche new fusion, in modo elegante e raffinato. Molto interessante la carta dei vini con buone referenze emiliano-romagnole. A Lido di Savio invece il «Salsedine». Un locale che propone un menù interessante in cui la calibrata capacità di equilibrare gusti e consistenze si declina iun piatti eleganti, saporiti e capaci di raccontare la giusta contaminazione tra local e sperimentazione. Ricca la carta dei vini. All’ombra della pineta ravennate, lungo la via Romea, per chi ama i sapori autentici della tradizione valliva allora da non farsi mancare è un pasto o una cena a «Ca’ del Pino». Qui un ricco e variegato menù, di mare, di terra e, appunto, di valle, saprà accompagnare i gustonauti in un viaggio autentico nella tradizione culinaria con tocchi di sofisticata, elegante enon banale complessità.
ALL’ENTROTERRA
Per chi si trovasse a fare un giro lungo le valli perpendicolari alla via Emilia, in questo agosto di modi per poter mangiare e bere bene ce ne sono veramente tanti. Sulla valle del Senio dopo aver effettuato un’escursione lungo i sentieri della vena del gesso o dell’Alto Appennino una tappa ristoratrice può essere effettuata a Palazzuolo dove «La Bottega dei portici» offre piatti e bottiglie che potranno soddisfare tutti i tipi di palati: da quelli più eleganti a quelli capaci di spolpare una Fiorentina rigorosamente al sangue. Scendendo un posto informale ma molto soddisfacente per chi ama la pizza e soprattutto le minestre fatte in casa (la sera) è la «Pizzeria Incontro» a Casola Valsenio. Qui imperdibili sono i «Tortelletti di Sandra» di fatto pasta ripiena con chiusura a cappelletto ma con la farcia più simile a quella del tortellino. Una libidine! Sempre in tema tradizionale a Riolo Terme senza fronzoli ma con tanta sostanza è l’offerta proposta, in stile romagnolo, dalla «Trattoria da Giovanna» in centro storico. Menù e piatti, abbondanti e sostanziosi, che sono specchio di questa parte di Romagna non lasceranno le pance sicuramente vuote. Più in stile agrituristico sono i suggerimenti che portiamo dalla valle del Lamone. A Brisighella, per esempio, suggestivo e immerso in un ambiente incontaminato è «Corte dei Mori» poco dopo la frazione di Sant’Eufemia in direzione di Marradi. Qui l’agriturismo offre in tavola una rappresentazione a chilometro zero della cultura agro-alimentare con pasta artigianale, salumi di produzione propria, formaggi del territorio e comunque regionali il tutto annaffiato da un’essenziale carta dei vini locali. Per chi ha voglia di vivere il paesaggio dello Specularis in modo totalizzante allora il suggerimento cade su «La corte del re». Qui gli ospiti però dovranno armarsi di grembiule e ferri per poter usufruire di un grande barbecue per grigliate e godersi la vista del Monte Mauro e della vallata della Zattaglia, che si ammira dalla grande infinity pool. Da Brisighella, questa volta salendo in direzione Riolo una puntatina da «E’ manicomi», per chi ama la cucina tradizionale e domestica, è un punto di riferimento ormai storico. Qui oltre alle minestre, rigorosamente fatte a mano, da provare sono i secondi come il piccione al forno e la faraona al melograno, sublimi. Nelle primissime colline faentine due sono le idee che pososno essere colte per passare una giornata di relax e gusto. La prima è l’agruturismo «La Rinaldina» all’ombra di Castel Raniero dove dove dopo un tuffo in piscina è possibile dare sfogo alle proprie papille giustative nel ristorante che propone una cucina tradizionale ma creativa con prodotti del territorio, provenienti dalla coltivazione con metodo biologico dell’azienda agricola di cui l’agriturismo fa parte. L’altra è l’indissolubile «La Sabbiona». Alla corte della famiglia Altini, infatti, immersi tra vigneti e lavanda, il ristorante dell’agriturismo offre un approccio domestico e gustoso alla tradizione romagnola del mangiar bene.