Da vent’anni Portofranko a Castel Bolognese
Damiano Ventura
Portofranko compie vent’anni ma guai a chiamarla «sagra di paese». La prossima settimana il prato della Filippina di Castel Bolognese ospiterà nuovamente la rinomata kermesse musicale organizzata dall’omonima associazione culturale nata nel 1999 per volontà di un gruppo di giovani desiderosi di mettersi in gioco e organizzare qualcosa di diverso per i loro coetanei. Il risultato di quell’impegno lo si vede ancora oggi: venti edizioni in venti anni, cinque giorni di musica, buon cibo e tanta birra, una grande partecipazione di pubblico e tanti volontari, circa 60 ogni sera.
«Siamo molto contenti - afferma Lara Lombardi, presidente dell’associazione culturale Portofranko -. Io sono in carica da 6 anni ma faccio parte di questa associazione da molto prima. All’inizio questo evento era considerato una festa di secondario rilievo, noi stessi non ci prendevamo troppo sul serio. Col passare del tempo, però, siamo riusciti a fare del Portofranko una manifestazione più simile a un festival, un evento organizzato da noi e da ragazzi molto giovani. Le mamme mi chiamano per chiedere se le proprie figlie possono venire a fare le volontarie. Per noi è un bellissimo segnale e anche un riconoscimento, ma è anche una responsabilità».
Oltre ad arricchire il programma d’intrattenimento estivo della città del Biancini, Portofranko ha anche uno scopo solidaristico. Parte del ricavato, infatti, viene devoluto in beneficenza, principalmente alla onlus bolognese «Amici del mondo», ma anche ad associazioni locali.
«Siamo orgogliosi - prosegue Lara Lombardi - di fare qualcosa di positivo per la nostra città e per gli altri. Facciamo rete, collaborando con le associazioni del territorio come Avis, Pro Loco, i ragazzi del Frogstock e quelli di Casalecchio, che forniscono un contributo imprescindibile. Poi c’è la beneficenza. Parte degli incassi è devoluta ad “Amici del Mondo”, che si occupa di bisogni primari in Burkina Faso, vedi l’installazione di pozzi d’acqua ad esempio. Poi facciamo anche altre donazioni, come quella all’Ant, all’Associazione Sportiva Disabili di Faenza e alle Misericordie».
Particolare attenzione meritano anche gli artisti che nel corso degli anni si sono alternati sul palco del Portofranko: da Cisco a Omar Pedrini passando per il rapper Enigma, che si esibirà il prossimo giovedì 27. Il giorno prima invece saranno di scena gli Uncle Bard & The Dirty Bastards, gruppo folk italiano di respiro internazionale.
«La direzione artistica - prosegue la presidente - è affidata alla Scimmia Selvaggia di Luca Selvatici e Salvatore Fais. Quando nacque Portofranko c’era l’intenzione di ospitare prima o poi i Modena City Ramblers. In un certo senso ci siamo riusciti, portando Cisco, visto che nel frattempo il gruppo si era sciolto».
Globalmente, il bilancio di Portofranko in questi 20 anni è più che positivo, ma ancora più roseo è il futuro secondo Lara Lombardi: «Non possiamo che essere soddisfatti, la nostra è una festa genuina che coinvolge ogni fascia d’età. In futuro vorrei che fosse ancora la festa dei giovani e per questo auspico ancora un ricambio generazionale».