Da Ravenna a Faenza, sul palco va in scena il passato

Romagna | 03 Marzo 2023 Cultura
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Federico Savini, Matilde Bianchedi
Storie di ieri e di oggi, di tutti e di pochissimi, di malinconia e di sorrisi, di redenzione e di rimpianti. Guardano quasi tutti al «passato» gli spettacoli in programma questa settimana nei teatri della provincia di Ravenna, ancora una volta numerosi e capaci portare in scena le tematiche più varie, facendole venire a galla al mare dei ricordi, individuali e collettivi, vivissimi e caduti in un oblio immeritato.

FAENZA
Nei cent’anni dalla scomparsa di Giovanni Verga, la compagnia Progetto Teatrando porta in scena al teatro Masini di Faenza, da venerdì 3 a domenica 5 alle 21, alcune delle novelle più esemplificative dello scrittore verista: l’obiettivo dell’associazione è quello di promuovere il patrimonio culturale della letteratura siciliana attraverso un lavoro di riscrittura drammaturgica dei nostri classici. Enrico Guarneri, erede della tradizione drammaturgica siciliana, si fa quindi interprete dei personaggi verghiani nelle novelle Vita dei Campi e Novelle rusticane, che sono state il preludio verista che ha portato l’autore all’approdo al ciclo dei vinti del capolavoro I Malavoglia. Ma sul palco ci sarà ovviamente spazio anche per «La roba», racconto-capolavoro e nello stesso tempo ancora di salvezza per tutti i derelitti della società verghiana, per coloro che lottano a costo della vita pur di non soccombere al ‘darwinismo sociale’ dell’epoca.

RUSSI
Si propone capitolo di una lunga storia d’amore col teatro Risate di gioia, storie di gente di teatro, lo spettacolo che Elena Bucci e Marco Sgrosso porteranno in scena sabato 4 alle 20.45 al teatro Comunale della «loro» Russi. Ispirato ad opere di Sergio Tofano, Vito Pandolfi e ad autobiografie, biografie, epistolari di gente di teatro, lo spettacolo è un nuovo viaggio alla scoperta di una moltitudine poetica e operosa che, dietro le quinte e sul palcoscenico, ha trascorso la sua vita. «In un teatro addormentato, tra quinte impolverate e sipari cadenti, riflettori bruciati e nidi di uccelli – scrive Elena Bucci -, rilucono coloro che furono, i suggeritori, i trovarobe, gli attori, i guitti, i capocomici, le primedonne, le cantattrici, i brillanti, i portaceste, le balie, le attrici e gli attori che fecero il salto dal teatro e dal varietà al cinema e alla televisione. Diamo suono e immagini a un patrimonio della tradizione che mostra intatta la sua sovversiva vitalità».

CONSELICE
Originale fin dal titolo, Ma mai nessuno la baciò sulla bocca ...infausto destino della bella addormentata, il nuovo spettacolo di Ugo Dighero è uno degli appuntamenti imperdibili della stagione del Comunale di Conselice, dove andrà in scena sabato 4 alle 21. Definito come «un divertentissimo caleidoscopico percorso per attore acrobata» questo monologo è un turbinio di domande assurde che non trovano risposta, o quando la trovano è peggio della domanda. Domande che nascono dall’amara constatazione, per un attore ormai lontano dagli «enta», di non avere più l’età per interpretare Amleto. Ed è quindi solo spappolando la propria personalità in mille personaggi differenti che è forse possibile trovare risposte alle più pressanti, comiche e deliranti domande esistenziali.

CERVIA
Approda anche al teatro Walter Chiari di Cervia, sabato 4 e domenica 5 alle 21, Le ferite del vento, spettacolo drammatico che ha per protagonista un veterano della comicità tricolore come Cochi Ponzoni, in scena insieme a Matteo Taranto. Si racconta di un figlio rimasto orfano che trova tra le vecchie carte del padre una serie di indizi che ne evidenziano la relazione extraconiugale con un uomo. Il gioco teatrale permette ai due uomini di incontrarsi anche dopo la morte del padre, in un flusso di parole di potenza deflagrante.
Ma la settimana teatrale cervese proseguirà mercoledì 8, con il Matrimonio per caso di Alessandro Paci e Diletta Oculisti, due single che si incontrano casualmente cercando il regalo per lo stesso matrimonio, scatenando situazioni esilaranti.

RAVENNA
«Ricominciamo, perché senza dimenticare tutto ciò che abbiamo vissuto negli ultimi anni, abbiamo il desiderio di riprendere a sorridere. Abbiamo voglia di leggerezza». Così Ale & Franz presentano Comincium, uno spettacolo leggero, divertente, che scorre anche sulle note di una band d’eccezione, di grandi professionisti. L’appuntamento con i due comici è al teatro Alighieri di Ravenna lunedì 6 alle 21. «Riprendiamo quel cammino che negli ultimi venticinque anni ci ha permesso di raccontarvi le nostre storie, i nostri incontri; ci ha permesso di ridere innanzitutto di noi stessi, come davanti ad uno specchio, e ci ha aiutato a condividere, con voi, la nostra comicità».
Ma giovedì 9 le luci di scena si accenderanno anche al teatro Rasi, con uno spettacolo di assai diverso tenore. La luce intorno, di Nicola Bonazzi con Micaela Casalboni e in scena gli automi in legno di Giovanni Dispenza, racconta di ragazzo africano alla ricerca di sé e delle proprie radici familiari. Attraverso un viaggio di rinascita che dall’Africa lo porta in Europa, la storia di Sekou si snoda in parallelo a quella dell’attrice che la racconta, la cui identità è stata messa in crisi da una pandemia che sembra aver azzerato il senso stesso del fare teatro.

LUGO
Racconta una vicenda toccante dell’immediato Dopoguerra I treni della felicità, spettacolo di Laura Sicignano con Fiammetta Bellone, Federica Carruba Toscano ed Egle Doria, che andrà in scena al Rossini di Lugo mercoledì 8 marzo alle 20.30. Data la ricorrenza, non è un caso che al centro delle vicende raccontare ci sia l’Udi (Unione Donne Italiane), neonata al tempo ma che si fece subito promotrice nell’organizzazione di convogli che hanno trasferito «in Alta Italia circa 70 mila bambini provenienti da tutta la penisola in condizione di miseria assoluta. Non più treni di morte, ma “treni della felicità”, che ricostruivano la vita». Il racconto dei viaggi come percorsi di formazione per i bambini segnati dall’abbandono, si intreccia a quello delle famiglie che li accoglievano come figli, oltre a quelle delle loro madri, costrette ad abbandonarli per sfamarli. Ingresso 10 euro pro Demetra.
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