Da Faenza a Cervia, una settimana di concerti orchestrali tra radici barocche, visioni interdisciplinari e rap sinfonico

Federico Savini
L’aggettivo «classica» - che nel caso della musica colta degli ultimi 2-300 anni diventa un sostantivo - di solito è sinonimo di prestigio e alta considerazione, ma in qualche caso può persino diventare una definizione «riduttiva». La carrellata concertistica che attraverserà la nostra provincia nei prossimi giorni sembra volerci proprio mostrare i limiti non tanto della musica che continuiamo a chiamare «classica» ma dell’etichetta che attribuiamo di solito alle grandi orchestre e alle partiture complesse. Quattro eventi per altrettante occasioni preziose attraverso cui sondare lo stato dell’arte della musica classica; sia quella che mantiene saldo il legame con le radici che quella che si volge al futuro con contaminata e quasi sfacciata disinvoltura.

LA EUBO A RAVENNA
È un evento in piena regola il concerto in programma lunedì 28 alle 21 al teatro Alighieri di Ravenna, dove l’associazione Mariani ha invitato a tornare in scena la European Union Baroque Orchestra (Eubo), formazione finanziata dall’Unione Europea e dedita alla musica barocca, che proprio a Ravenna riprenderà la sua attività concertistica dopo quattro anni di inattività, dovuti al trasferimento da Londra ad Anversa causa Brexit.
Eubo nacque nel 1985 come iniziativa dell’Anno Europeo della Musica per celebrare i 300 anni di Bach, Scarlatti e Haendel. Oggi è sostenuta da Icons, ente nato a Lodi che si occupa di ricerca pubblica europea e mecenatismo culturale. E attraverso il progetto Theresia, fornisce sostegno artistico e finanziario a giovani musicisti di talento.
«Ospitando il progetto Eubo, l’associazione Mariani - afferma il direttore artistico Romano Valentini - contribuisce alla crescita di uno ‘spazio culturale di qualità’ per la città di Ravenna, affinché l’offerta culturale continui ad esercitare il suo ruolo insostituibile di motore della crescita della persona». Già sede dell’orchestra Cherubini, con questo progetto Ravenna si candida come polo attrattivo per le orchestre giovanili in Italia.
Il 27 novembre alle 11 andranno avanti anche i «Concerti della Domenica», sempre a cura della Mariani, con il trio formato dal flautista Yuri Ciccarese, la violoncellista Ulrike Hofmann, e il pianista Pierluigi Di Tella, alle prese musiche del compositore austriaco Hummel, un rondò belliniano di Carl Czerny, che fu allievo di Beethoven del quale sarà proposta una variazione da un tema mozartiano, per chiudere con un’opera del compositore tedesco Carlo Maria von Weber.

IL KAFKA FAENTINO DI ZAHRA
Appuntamento tra i più attesi e originali dell’intero cartellone di Erf Winter, l’arrivo del compositore Ruben Zahra al teatro Masini di Faenza, martedì 29 alle 21, è un evento da appuntarsi non solo per gli appassionati di musica della nostra provicia. In programma c’è la prima esecuzione italiana di Kafka’s Insect and Other Stories, performance multidisciplinare che vedrà lo stesso Zahra impegnato a Moog e live electronics, oltre che alla proiezione di video in tempo reale con la musica, che per la parte pianistica sarà affidata da Tricia Dawn Williams. Il punto di partenza è La Metamorfosi di Franz Kafka e l’intersezione tra video-art, pianoforte e sintetizzatori tenterà la sfida di «ritrarre il suono» attraverso immagini in movimento, a partire dalla mutazione della realtà sensoriale di Gregor Samsa dopo la trasformazione in insetto.
Tra gli obiettivi di Zahra c’è proprio quello di trascendere il linguaggio attraverso l’uso combinato di immagini, suono e musica.

COSTANZA PRINCIPE A LUGO
Non ancora trentenne, Costanza Principe è una delle pianiste più importanti d’Italia, con frequentazioni internazionali e in curriculum la vittoria di numerosi premi di rilievo. Figlia d’arte e nipote del musicologo Quirino Principe, Costanza chiuderà «Rossini Open» al teatro di Lugo mercoledì 30 alle 20.30, esibendosi insieme alla Filarmonica Toscanini, in una sinfonia e un concerto dei più celebrati geni della classica tutta. In programma la Sinfonia n. 4 di Beethoven e poi il Concerto per pianoforte e orchestra n. 21 K 467 di Mozart.

MODER SINFONICO A CERVIA
La fusione tra rap e musica sinfonica non è del tutto inedita, nemmeno in Italia (basti pensare a Claver Gold), ma certo non  è una consuetudine. E poi nel caso del rapper ravennate Moder l’incontro con l’orchestra è una prima assoluta, al netto del fatto che pianoforti e archi hanno più volte fatto capolino nella sua produzione. L’esperimento in piena regola di «Moder Symphonic» andrà in scena venerdì 25 alle 21 al teatro Walter Chiari di Cervia, che «vestirà» i brani del rapper in sontuosi abiti sinfonici. Sul palco anche Matteo Camera (chitarre), Federico Squassabia (piano elettrico e synth) e Marco Frattini (batteria).