Credito, Ceroni (direttore La Bcc): «Dalla moratoria dei mutui alla liquidità, impegnati al massimo per soci e clienti»

Romagna | 18 Aprile 2020 Economia
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Direttore Ceroni, il sistema bancario, anche romagnolo, è sotto pressione per le conseguenze dell’emergenza Covid-19. Siete anche voi impegnati in attività «straordinarie». A livello interno, il personale de La Bcc come sta rispondendo? Che messaggio vuole mandare a famiglie e imprese vostre socie e clienti?
«Ci siamo adattati come tutti gli italiani; dopo una prima fase di smarrimento anche emozionale, abbiamo cercato di reagire, di conformarci alle indicazioni del Governo, mettendo la salute al primo posto, invitando i soci e i clienti a non recarsi presso le filiali, facendo loro presente che potevano operare da casa, per telefono e anche con video chiamate. Abbiamo messo a disposizione tutti gli strumenti di cui siamo dotati, per garantire questo servizio essenziale. Sono stati rimodulati gli orari di apertura delle filiali, prevedendo l’accesso su appuntamento e soprattutto abbiamo favorito lo smart working dei dipendenti, modalità che coinvolge circa il 60% del personale. I nostri collaboratori si sono dimostrati duttili e responsabili, lavorando in modo molto professionale e questo ci ha consentito di garantire un’adeguata operatività, soprattutto a livello consulenziale. Ringrazio quindi i dipendenti, ma anche i nostri soci e clienti per la comprensione e per avere apprezzato lo sforzo di tutelare la salute di tutti mantenendo un buon livello di servizio. La Bcc c’è, anche con queste nuove modalità di relazione, per fare ripartire in tempi brevi il nostro territorio assicurandogli il sostegno finanziario di cui ha bisogno. Finora le iniziative messe in campo ci consentiranno di mettere a disposizione di Soci e clienti, famiglie ed imprese, circa 300 milioni di euro».
Sul fronte della moratoria mutui quante domande sono arrivate a La Bcc? Sono già state tutte espletate?
«Per quanto riguarda le famiglie, abbiamo immediatamente concesso la possibilità di sospendere la rata del mutuo per 12 mesi: ci sono già pervenute oltre 1.500 domande che evadiamo in pochi giorni. L’altro bisogno particolarmente avvertito è relativo all’anticipo della cassa integrazione, per la quale abbiamo approntato una modalità che ci consente in un tempo brevissimo (massimo 48 ore) di anticipare, a soci e clienti, due mensilità sino a 1.400 euro».
Il nuovo «fronte» per il sistema bancario è il «decreto Liquidità» del governo Conte. Le imprese si aspettano tempi molto rapidi per avere le risorse. Sul campo ci sono opzioni molto diverse. In che tempi riuscirete a partire?
«Per le imprese le misure che abbiamo già approntato sono tre: sospensione delle rate dei mutui, sospensione temporanea dell’addebito degli anticipi commerciali tornati insoluti e la concessione di nuova liquidità con finanziamenti appositi. Per il primo aspetto abbiamo concesso la possibilità di sospendere le rate sino ad un anno; ci sono già pervenute quasi 3.000 domande. Sulla parte degli insoluti abbiamo dato tempo alle aziende di concordare con i propri clienti i nuovi tempi del pagamento, senza quindi sottrarre loro risorse finanziarie. Per quanto riguarda la nuova liquidità, abbiamo tempestivamente erogato numerosi finanziamenti. Da oggi in poi, con l’approvazione dell’ultimo Decreto Legge, intensificheremo ulteriormente la nostra attività. Sono numerose le aziende che ci chiedono un aiuto e noi non faremo mancare il nostro sostegno. Ci rendiamo conto che il fattore tempo è importante e quindi, non appena chiariti da Fondo Centrale di Garanzia e Sace alcuni aspetti tecnici, renderemo operative le nuove misure. Ci attendiamo una semplificazione dei criteri e delle modalità al fine di assicurare erogazioni brucianti».
Il finanziamento dei 25mila euro garantiti al 100% dallo Stato sarà fra i canali più utilizzati dalle piccole imprese e anche dalle partite Iva. Dal momento della domanda, in una settimana questo tipo di finanziamento riuscirete a renderlo eseguibile?
«I tempi saranno senz’altro molto brevi anche se naturalmente influenzati dal numero di richieste da evadere. CI attendiamo un intenso ricorso a questo strumento di sostegno, soprattutto da parte delle piccole e micro imprese».
Ci sono alcuni settori, come l’agricoltura, particolarmente segnate, sia dal Coronavirus che dalle gelate di fine marzo. Come state aiutando questo «pezzo» di economia, molto radicato a livello locale?
«Sicuramente, l’agricoltura è un settore particolarmente colpito, si pensi ai danni della cimice asiatica ed alla probabile difficoltà a reperire manodopera a causa della pandemia. Inoltre a fine marzo, le gelate. Abbiamo prontamente riattivato il plafond calamità naturali con uno stanziamento di 30 milioni di euro di prestiti di soccorso, attraverso la collaborazione con le principali associazioni di categoria e gli studi di consulenza agraria. Siamo per il settore un istituto di credito di riferimento sia per ragioni storiche “nascendo come cassa rurale”, sia perché lo riteniamo un settore strategico in un modello di sviluppo sostenibile del territorio». (m.p.)
 
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