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Il 18 marzo un paziente di 92 anni ricoverato presso villa Maria Cecilia di Cotignola è morto per aver contratto il coronavirus. "L'uomo era stato trasferito dall’ospedale di Parma il 26 febbraio scorso – ha precisato in una nota la struttura – con diagnosi di ischemia critica dell’arto inferiore sinistro, per un trattamento cosiddetto salvavita, quindi immediatamente sottoposto alla procedura di Pta Periferica (angioplastica delle arterie degli arti inferiori). Presentava un quadro clinico già estremamente compromesso fin dal momento del ricovero, ma non ha mai necessitato di essere trasferito nel reparto di Terapia Intensiva. All’esordio della sintomatologia sospetta, il paziente era stato precauzionalmente spostato in area separata dagli altri degenti, e poi prontamente isolato, al fine di garantire la sicurezza degli altri reparti".Sempre il 18 marzo "è pervenuto l’esito di un tampone effettuato su un degente e su un operatore, risultati entrambi positivi. Sulla base della sintomatologia sospetta, erano state già attivate tutte le necessarie procedure di isolamento per il degente e di quarantena domiciliare per l’operatore dal 10 marzo".
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