Covid, un anno fa la seconda ondata, Altini (Ausl Romagna): «Scenario cambiato grazie ai vaccini, ma la Pandemia non è finita»

Romagna | 23 Ottobre 2021 Cronaca
covid-un-anno-fa-la-seconda-ondata-altini-ausl-romagna-scenario-cambiato-grazie-ai-vaccini-ma-la-pandemia-non--finita
Manuel Poletti - «Non dovremmo più vedere uno scenario drammatico come quello dell’autunno 2020, con la seconda e poi la terza ondata del Covid-19, grazie alla grande campagna vaccinale e al mutamento del virus. La Pandemia però non è ancora terminata, quindi bisogna tenere comportamenti responsabili e vaccinarsi per chi non l’ha ancora fatto».
Mattia Altini, direttore sanitario dell’Ausl Romagna, guarda finalmente con ottimismo al futuro, dopo 18 mesi durissimi per tutta la cittadinanza. Ma non abbassa la guardia, visto che con le temperature più fredde il virus potrebbe rialzare la testa. Però gli ospedali da alcuni mesi respirano e i vaccinati crescono, anche se l’obbligo del Green Pass scattato il 15 ottobre non ha portato all’incremento atteso. In Emilia-Romagna comunque i vaccinati con 2 dosi sono oltre 3,5 milioni di persone con una percentuale che supera l’80%.
«I dati settimanali - commenta Mattia Altini, direttore sanitario di Ausl Romagna – seppur ci consegnano un lieve incremento di contagi confermano una situazione tutto sommata confortante, considerato che il numero dei ricoveri e delle terapie intensive resta contenuto.  Ma sappiamo che la situazione potrebbe anche cambiare, visto che con la stagione fredda il virus potrebbe rialzare la testa. Oltre al Covid, inoltre, è arrivato il momento di attrezzarci anche contro la circolazione del virus influenzale. Il 25 ottobre anche in Romagna parte la campagna di vaccinazione contro l’influenza stagionale ed è importante che i cittadini ai quali è raccomandata aderiscano. In questo contesto la somministrazione del vaccino antinfluenzale è doppiamente importante: per ridurre le complicazioni legate all’influenza e, di conseguenza gli accessi al Pronto Soccorso, ma anche per semplificare la diagnosi e la gestione dei casi sospetti, dati i sintomi simili tra covid e influenza. Continuiamo quindi tutti a mantenere alta l’attenzione. Le raccomandazioni restano sempre le stesse: vaccinarsi e adottare le misure che ormai tutti conosciamo, distanziamento ed uso delle mascherine. In questo momento è più che importante».
Dottor Altini, un anno fa la tragica Seconda ondata, oggi uno scenario molto diverso anche in Romagna. Differenze e pregi dei numeri…
«Dal punto di vista comparativo parliamo di due scenari molto diversi fra loro per fortuna. In primo luogo il virus è mutato e oggi abbiamo a che fare con una variante, ma soprattutto il quadro è nettamente migliorato grazie al potere delle vaccinazioni. Lo scorso anno in ottobre eravamo difronte ad una recrudescenza dell’infezione, avevamo un piano d’emergenza, ci fu un’escalation numerica impressionante, in questo periodo eravamo oltre i 400 casi per 100mila abitanti, oggi abbiamo appena 128 casi su un milione di cittadini».
Un anno fa non si poteva nemmeno immaginare l’effetto dei vaccini, perché non esistevano ancora. Si aspettava risultati del genere?
«Era difficile pensarlo, ma grazie alla consapevolezza della popolazione che si è vaccinata durante il 2021 ed il grande lavoro fatto dagli operatori sanitari e non solo, abbiamo raggiunto questi risultati molto positivi. Siamo in una situazione del tutto differente rispetto al 2020, è evidente a tutti. Lo scorso anno eravamo in piena emergenza sia dal punto di vista ospedaliero, con terapie intensive e reparti Covid saturi o quasi, che anche sul fronte economico, con nuove restrizioni necessarie per controllare la circolazione del virus. Oggi la situazione è decisamente migliorata, abbiamo 50 casi fra i ricoverati e pochi casi in terapia intensiva in tutta la Romagna».
La battaglia contro il Covid ha avuto anche costo economico rilevante per le Ausl o no?
«Le dinamiche di governo dei costi in quel periodo sono state molto impegnative, molti dei conti previsti sono saltati, non si poteva razionare nulla, abbiamo speso molto in trasporti e logistica, moltissimo giustamente nella sanificazione per proteggere i nostri operatori che sono stati per mesi e mesi in prima fila, non possiamo dimenticarlo. Rifarei tutto, non c’è dubbio».
Il Green Pass è stato decisivo per spingere ulteriormente la campagna vaccinale? Dal 15 ottobre avete notato differenze rilevanti?
«Ci sono stati vari momenti. La prima introduzione del Green pass a ridosso dell’estate ha rappresentato una prima svolta, la componente più giovane è stata fortemente incentivata, su questo non c’è dubbio. Poi ci sono stati altri momenti di maggior richiesta dei vaccini in concomitanza con i nuovi obblighi del certificato verde. In questa ultima fase, con l’obbligo dell’utilizzo per andare a lavorare, speravamo potesse esserci un effetto più forte sulle nuove vaccinazioni, mentre per ora è stato solo moderato».
C’è uno zoccolo duro che resiste? Il 90% per l’immunità di comunità si potrà raggiungere? Oggi siamo all’80%...
«Il 90% deve essere nettizzato della fascia 0-12 che non può essere vaccinata. Con questo inciso sarà molto difficile arrivare al 90%, ma supereremo certamente l’80%. Chi resiste compone complessivamente alcuni punti percentuali. Oggi è evidente che c’è chi preferisce addirittura il tampone ogni 48 ore per andare a lavorare o essere sospeso invece che scegliere il vaccino, ma qui siamo nelle frange più estreme, un dato basso quasi fisiologico».
Anche la scuola non fa più paura. Un anno fa volano le classi in Dad. Ad oltre un mese dalla ripresa in presenza, cosa potete osservare?
«Devo dire che gli unici focolai si sono sviluppati nelle fasce sotto i 12 anni, quelle esenti dal vaccino e anche dalla mascherina in classe. Quest’anno l’effetto scuola media e istituti superiori non ha dato particolari problemi nel primo mese di lezioni. I dati quotidiani sono ormai consolidati in senso positivo, non ci dovrebbero essere gravi passi indietro».   
Infine, le terze dosi ci saranno anche per gli under 60 o si fermeranno alle fasce più fragili?
«Oggi non possiamo dare una risposta certa. Ci siamo mossi con la terza dose sulle classi d’età più fragili, queste sono state le linee guida generali. Siamo già intervenuti sugli over 80 perché l’efficacia delle tre dosi è fondamentale per chi risiede dentro questo alveo. Poi vedremo superata questa fase, cosa dirà la politica nazionale, anche tenuto conto dell’andamento globale della Pandemia».
 
Compila questo modulo per scrivere un commento
Nome:
Commento:
Settesere Community
Abbonati on-line
al settimanale Setteserequi!

SCOPRI COME
Scarica la nostra App!
Scarica la nostra APP
Follow Us
Facebook
Instagram
Youtube
Appuntamenti
Buon Appetito
Progetto intimo
FuoriClasse
Centenari
Mappamondo
Lab 25
Fata Storia
Blog Settesere
Logo Settesere
Facebook  Twitter   Youtube
Redazione di Faenza

Via Severoli, 16 A
Tel. +39 0546/20535
E-mail: direttore@settesere.it
Privacy & Cookie Policy - Preferenze Cookie
Redazione di Ravenna

via Arcivescovo Gerberto 17
Tel 0544/1880790
E-mail direttore@settesere.it

Pubblicità

Per la pubblicità su SettesereQui e Settesere.it potete rivolgervi a: Media Romagna
Ravenna - tel. 0544/1880790
Faenza - tel. 0546/20535
E-mail: pubblicita@settesere.it

Credits TITANKA! Spa
Setteserequi è una testata registrata presso il Tribunale di Ravenna al n.457 del 03/10/1964 - Numero iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione:
23201- Direttore responsabile Manuel Poletti - Editore “Media Romagna” cooperativa di giornalisti con sede a Ravenna, Arcivescovo Gerberto 17.
La testata fruisce dei contributi diretti editoria L. 198/2016 e d.lgs. 70/2017 (ex L. 250/90).
Contributi incassati

settesere it notizie-romagna-covid-un-anno-fa-la-seconda-ondata-altini-ausl-romagna-scenario-cambiato-grazie-ai-vaccini-ma-la-pandemia-non-e-finita-n31265 005
Licenza contenuti Tutti i contenuti del sito sono disponibili in licenza Creative Commons Attribuzione