Covid, ospedale Faenza, il direttore Davide Tellarini: «L'estate è un momento di forte pressione per ferie ed aiuto ad altri nosocomi»
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La situazione del Pronto soccorso dell’ospedale faentino, al di là del recente caso della 58enne faentina purtroppo deceduta e sulla quale è in avvio una fase di investigazione interna all’ospedale e una giudiziaria, non sembra essere in grandissima sofferenza. Anzi. Per il direttore dell’ospedale Davide Tellarini «da inizio mese abbiamo in servizio anche il nuovo primario in pianta stabile e non più facente funzioni, il dott. Gabriele Farina, e questo ci permette di avere un’organizzazione e una programmazione più efficace ed efficiente. E’ chiaro – aggiunge – che il numero comunque elevato dei contagi da Covid, di cui anche il personale dello stesso ospedale non è esente (siamo a circa 400 operatori risultati positivi ndr), delle ferie, l’incremento degli accessi al Ps in forte crescita e la necessità di aiutare, soprattutto in ambito di prestazioni mediche, le strutture di Lugo e Ravenna oggi in carenza di organico, disegna uno scenario difficile ma comunque in grado di essere gestito con relativa tranquillità». L’estate è di solito uno dei momenti più vulnerabili per la prima interfaccia sanitaria dell’ospedale. «In questo periodo abbiamo le ferie a cui si devono aggiungere in questo periodo le malattie. Tra medici e infermieri ne stiamo registrando diversi.». Che il periodo sia abbastanza ingolfato lo dimostrano i dati di accesso al Pronto soccorso. «Se nei primi sei mesi del 2021 – illustra il direttore – abbiamo registrato 13.400 accessi nello stesso periodo di quest’anno siamo già arrivati a oltre 17mila. Di fatto – aggiunge – siamo tornati in linea con il periodo pre Covid con una crescita un po’ generalizzata in tutti i tipi di codice che registriamo». Per quanto riguarda l’impatto del Covid «forti di un’esperienza pregressa – sottolinea il direttore Tellarini – abbiamo i nostri collaudati percorsi di accesso differenziati al Ps per i positivi e i non positivi. Per fortuna la pressione in questo ambito, anche se numericamente è importante, almeno non è grave come nel recente passato. Ad esempio – aggiunge – di polmoniti bilateri o comunque serie non se ne registrano, per fortuna, tante». E’ chiaro e lampante però «che il picco di contagi, anche se inaspettato soprattutto in estate, e quindi dei possibili accessi in ospedale tramite il Ps ancora per qualche settimana dobbiamo attendercelo». Un’altra questione che non aiuta di certo l’organizzazione e quindi il servizio faentino c’è una variabile di sistema. Si tratta infatti della questione presenza dei medici di pronto soccorso. «A Faenza – spiega il direttore dell’ospedale – per fortuna non registriamo particolari mancanze d’organico. Anzi proprio perché da noi la situazione è positiva nell’ambito territoriale, a turno, i nostri medici intervengono a supporto e integrazione dei colleghi territoriali con prestazioni anche nei Pronto soccorso di Lugo e Ravenna dove invece la situazione è più problematica. Questo – ci tiene a sottolineare il referente faentino – ha delle inevitabili conseguenze sulle tempistiche prestazionali, ma dagli indicatori che abbiamo non possiamo confermare che si possa parlare di disservizio o comunque di rallentamenti esasperanti». Il tutto però «alla luce di picchi di accesso – rimarca Tellarini – che sono generalmente imprevedibili. Se arrivano 120/250 persone al Ps faentino è chiaro che alla luce della situazione disegnata prima qualche allungamento dei tempi è inevitabile e naturale che si verifichi». (r.i)