Covid, il report settimanale dell'Ausl Romagna: continua la forte crescita dei contagi, ma pochi gravi
![covid-il-report-settimanale-dellausl-romagna-continua-la-forte-crescita-dei-contagi-ma-pochi-gravi](/inc/scripts/crop.php?img=https://backoffice3.titanka.com/verticalizzazioni/4897/254/upload/1656515324_ss02covid-tabcasi.jpg&w=420&h=248)
Dal 20 al 26 giugno si sono registrate 9.231 positività (36.2%) su un totale di 25.519 tamponi (molecolari e antigenici). Anche questa settimana si registra un aumento delle nuove positività sia in termini assoluti (+2928) che percentuali. Si registra un tasso di occupazione dei posti letto di pazienti affetti da Covid in aumento rispetto alla scorsa settimana e in totale sono ricoverati 181 pazienti, tra questi 6 sono in terapia intensiva. «Omicron 5 - spiega il direttore del Laboratorio di Pievesestina, professor Vittorio Sambri – è una sottovariante identificata per la prima volta in Sudafrica il 25 febbraio di quest’anno, che condivide con BA.4 la maggior parte delle mutazioni; ad oggi è stata trovata principalmente, oltre al Sudafrica, in Germania, Portogallo, Regno Unito e Stati Uniti».
«I dati di questa settimana - commenta Mattia Altini, direttore sanitario di Ausl Romagna -, registrano un ulteriore crescita, prevedibile di casi a cui corrisponde un aumento dei ricoveri nei reparti di degenza ordinaria, ma la percentuale di occupazione dei posti letto a livello aziendale si mantiene ancora lontana dalla soglia di allerta. Omicron 5, anche se meno aggressiva, si sta diffondendo velocemente, complice anche il nostro comportamento che con il venir meno delle restrizioni è meno attento. Non dobbiamo allarmarci, ma neanche sottovalutare i rischi. La raccomandazione per tutti è di fare attenzione. E’ bene continuare a usare la mascherina, anche se non c’è più l’obbligo, nelle situazioni in cui c’è folla ed è difficile mantenere il distanziamento, e proteggerci con la vaccinazione che resta fondamentale per prevenire le conseguenze più gravi dell’infezione. Mi rivolgo ancora una volta alle persone più fragile e ultraottantenni: fate la quarta dose, non è tardi per vaccinarsi».