Covid, casi in aumento in Romagna, Angelini (Ausl): «Al momento la situazione è sotto controllo»

Romagna | 07 Dicembre 2023 Cronaca
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Marianna Carnoli - Aumentano i casi di positivi al Coronavirus in Romagna. Dal 2 al 3 dicembre se ne sono registrati 52 in più nel ravennate, 22 in più nel cesenate, 62 in più nel riminese e 14 in più nel forlivese. «A differenza dell’influenza che ha un andamento stagionale, il Covid ha recrudescenze più volte l’anno- ha sottolineato Raffaella Angelini, Direttore Dipartimento di Sanità Pubblica unico dell’Azienda USL della Romagna e Direttore UO Igiene Pubblica – Ambito Ravenna. Nella settimana dal 17 al 23 agosto, ad esempio, l’Italia ha registrato un +96% di positivi rispetto alla settimana precedente e in autunno è normale un aumento dei casi perché si sta più al chiuso. Dal canto suo l’influenza che raggiungeva il picco a gennaio, adesso anticipa». E se le nuove varianti del Covid hanno sempre le caratteristiche della Omicron, meno lesiva per le basse vie aeree a differenza della prima del 2020 che attaccava i polmoni e la malattia si presentava molto grave, questo non toglie che il vaccino sia sempre la scelta migliore per evitare di ammalarsi. «Oggi il virus dà problematiche sulle alte vie aeree interessando in primis la gola con bronchiti e faringiti e difficilmente si sviluppa in polmoniti, ma per chi ha patologie croniche il Covid peggiora molto il quadro generale, dunque non ha senso rischiare. Al momento la situazione non è preoccupante perché non sono aumentati i casi gravi di pazienti ricoverati». Pur essendo cadute tutte le restrizioni relative al Covid è sempre consigliabile indossare la mascherina in luoghi chiusi e lavarsi frequentemente le mani. «Non vi sono più obblighi, ma nemmeno divieti dunque, oltre al vaccino restano sempre valide le raccomandazioni, in testa quella di restare a casa con la febbre per evitare di contagiare altre persone oltre a quella di usare gel idroalcolico per disinfettarsi spesso le mani». Nel mese di ottobre è partita la campagna vaccinale anti Covid ed antinfluenzale cui è possibile sottoporsi recandosi dai propri medici di base e dai pediatri, ma anche negli ambulatori vaccinali dei Servizi di Igiene e sanità pubblica e delle Pediatrie di Comunità e farmacie convenzionate aderenti (vedi box). «Per l’antinfluenzale i dati sono sovrapponibili a quelli dell’anno scorso- ha spiegato Angelini- avremmo potuto avere risultati migliori perché prima del 2010 si vaccinava il 75% degli anziani, ora il 60-65%, un calo che è avvenuto a livello nazionale, ma anche regionale. Almeno la campagna non è ancora finita e ogni giorno nuove persone si vaccinano. Per il covid, a ottobre, hanno iniziato a vaccinarsi le categorie per cui è raccomandata (gli over 60 e i fragili di età compresa tra i 6 mesi e i 59 anni, ma anche ospiti delle strutture per lungodegenti; donne che si trovano in qualsiasi trimestre della gravidanza o nel periodo post partum comprese le donne in allattamento; operatori sanitari e sociosanitari addetti all’assistenza negli ospedali, nel territorio e nelle strutture di lungodegenza; studenti di medicina, delle professioni sanitarie che effettuano tirocini in strutture assistenziali e tutto il personale sanitario e sociosanitario in formazione ndr), ma il numero dei vaccini Covid è il 20% rispetto agli antinfluenzali e anche questo dato è in linea con ciò che succede a livello regionale. L’Emilia Romagna ha, in proporzione alla popolazione, la copertura più alta del paese per vaccini anticovid, ma è comunque molto bassa. Fortunatamente le richieste, nell’ultima settimana, sono aumentate».
DOVE VACCINARSI
Ci si può vaccinare presso i medici di medicina generale, pediatrie di comunità, farmacie convenzionate che aderiscono alla campagna vaccinale o presso l’Ausl. «Purtroppo solo il 65% dei medici di base ha aderito in regione e il 50% nella nostra provincia- ha aggiunto Angelini- perché trattare il vaccino Covid è più complesso rispetto all’antinfluenzale che arriva già preparato in siringa monodose: ogni fiala di vaccino anti covid contiene 6 dosi da utilizzare entro 24 ore dall’apertura e generalmente solo chi lavora nella medicina di gruppo riesce ad organizzarsi meglio con i pazienti. Ausl, poi, non ha più le grandi strutture del 2020 o 2021 (Pala de Andrè o Esp ndr). Finita la prima ondata dedicata ai vaccini dei cronici, ora apriamo a tutti e visto che si allungavano i tempi abbiamo aumentato i posti cup disponibili per il vaccino covid diminuendo, di conseguenza, il numero di posti per altre vaccinazioni. Nei prossimi giorni vorremmo organizzare un open day a Ravenna nel centro prelievi sotto il Cmp che è libero nel pomeriggio: con 4 ore e 8 ambulatori disponibili ci si metterebbe avanti, ma dobbiamo trovare tutto il personale necessario». Ricordiamo che la dose di richiamo con i vaccini aggiornati per le nuove varianti, può essere fatta anche in co-somministrazione con il vaccino antinfluenzale.
SINTOMI, COME DISTINGUERLI
Covid e influenza hanno sintomi simili e sono virus che coinvolgono l’apparato respiratorio. Oltre a febbre, dolori ossei e muscolari e spossatezza, naso chiuso, mal di gola e tosse, il Covid può presentare anche mal di testa, affanno respiratorio, perdita di gusto e olfatto e sintomi gastrointestinali. E se l’influenza ha un’incubazione di 1-4 giorni ed una durata più breve, il Covid ha un tempo di incubazione che varia da persona a persona in base alle mutazioni del virus. Quest’anno, secondo le statistiche, il tempo di incubazione è stato di 3-7 giorni.
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