Cotignola, Roberta Vitali di Villaggio Globale racconta l’esperienza della Compagnia dei Racconti, che qui si è appena conclusa

Romagna | 18 Novembre 2024 Cronaca
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Federico Savini
«La Compagnia dei Racconti funziona soprattutto dove si crea una rete locale di persone che credono nel progetto e nel valore della solidarietà e della cura delle persone. Dopo 5 anni e 22 edizioni della compagnia abbiamo capito che, in ogni luogo, il progetto può nascere in maniera diversa e portare a risultati importanti, che si misurano nel tempo». Roberta Vitali della coop Villaggio Globale ha appena portato a termine la prima esperienza della Compagnia dei racconti a Cotignola, con un «evento di restituzione alla cittadinanza» delle esperienze dei mesi scorsi che ha riempito oltre ogni aspettativa la sala polivalente del parco Pertini, lo scorso mercoledì 23 ottobre.
La compagnia si concretizza con la messa in contatto dei volontari, di ogni età, che aderiscono al progetto, con alcuni anziani del paese che vengono individuati o per conoscenze o su segnalazione di enti pubblici e servizi sociali per una particolare condizione di solitudine, per un importante vissuto alle spalle o per il semplice bisogno di socializzare e solidificare le reti di vicinato. Un progetto molto attuale, se pensiamo alle dinamiche sociali in atto in questi anni, e nello stesso tempo molto antico, considerando che si basa sulla semplice relazione tra persone che si conoscono allo scopo di mettere nero su bianco dei racconti di vita, che i testimoni «donano» ai volontari attraverso una serie di incontri. Il risultato è un incontro finale di presentazione ai cittadini e una pubblicazione, che a Cotignola è reperibile in biblioteca.
«La sala polivalente del parco Pertini era gremita – ribadisce Roberta Vitali di Villaggio Globale – e non era scontato, considerando che il progetto a Cotignola aveva coinvolto inizialmente una dozzina di testimoni e altrettanti volontari, che poi alla fine si sono ridotti a nove. Il centinaio di copie della pubblicazione che avevamo con noi sono andate esaurite».
Quali sono i profili delle persone che hanno preso parte al progetto a Cotignola?
«Profili molto vari, con testimoni di tutte le età e volontari dai 16 anni alla quarantina d’anni. Sono emerse storie molto interessanti, di figure anche conosciute a Cotignola come Dino Falconi, il meccanico d Pantani che lo ha seguito in giro per il mondo. Poi Sergio Bassi, scultore e restauratore che dopo una vita trascorsa a Milano è tornato a Cotignola, sua città natale. E anche storie di donne lavoratrici in un’epoca in cui non era affatto usuale, senza contare i numerosi racconti in cui è emersa la dolorosa parentesi della guerra».
Che non è, in genere, il tema che la Compagnia dei Racconti punta a evidenziare…
«No, semplicemente perché lo si fa giustamente e con regolarità in altri contesti, ma è evidente che parliamo di un’esperienza che ha segnato in modo indelebile le generazioni che l’hanno attraversata. A Cotignola, poi, il fronte è rimasto a lungo e qui gli occupanti tedeschi si sono proprio insediati nelle case, rendendo la convivenza difficilissima. Sono quindi emerse esperienze molto forti».
In questo momento il progetto attualmente è in corso anche altrove?
«A Russi c’è una Compagnia che attende l’evento finale, probabilmente a dicembre. Stiamo sondando nuovi territori per avviare altri progetti nei mesi prossimi, ma è capitato diverse volte di tornare anche su territori “già battuti”, ad esempio proprio a Russi. Oppure a Ravenna c’è una signora che ha collaborato ai nostri progetti per almeno 6 edizioni».
Come si fa nascere la Compagnia dei Racconti in un territorio?
«Non c’è un modo solo. Come dicevo, il progetto va anzitutto conosciuto ed è capitato diverse volte che persone venute da fuori dove si presentava il progetto poi si siano adoperate per portalo nel loro Comune. Perché funzione, insomma, ribadisco che occorre una rete di persone che credano nella valenza sociale della trasmissione della conoscenza fra le generazioni, colgano il problema crescente della solitudine anche nelle realtà provinciali e vogliano adoperarsi per alleviarlo. Poi su ogni territorio nasce in modo diversi, ad esempio a Cotignola il contributo dell’Auser e della Bcc è stato determinante, perché hanno creduto molto sulle reti di buon vicinato. Ci sono ad esempio persone che dopo questi racconti si sono offerte di andare a fare delle letture nelle case di riposo. Tornando all’innesco della Compagnia dei Racconti, il sostegno può arrivare direttamente dai Comuni e dalle Unioni dei Comuni, ma anche dalle Asp, dall’Acer, dalle consulte del volontariato, dalla Banca del Tempo, anche dalla chiesa valdese in un caso. A volte le segnalazioni delle storie ci arriva dai servizi sociali o dalla stesse rete dei volontari. È una fase di passaparola molto delicata, la fiducia dei testimoni va conquistata per gradi».
Da quando è nato il progetto quante persone avete coinvolto e in quali territori?
«In totale abbiamo coinvolto 294 testimoni con 223 volontari, in 22 edizioni con 17 pubblicazioni. Siamo partiti da Castel Bolognese nel 2019, lavorando poi nel ravennate, in Darsena e a San Pietro in Vincoli, poi nel 2020 di nuovo a Castello e in tante altre zone del Comune di Ravenna, per poi spostarci anche a Lugo, Russi e ancora zone del centro di Ravenna. Nel 2023 siamo arrivati anche ad Alfonsine e nel 2024 abbiamo attivato numerose Compagnie, tra Cervia, di nuovo Russi e Castello, Porto Fuori e appunto Cotignola».
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