Cotignola, concerti, installazioni e teatro all’Arena delle Balle di Primola

Federico Savini
Al netto del teatro ragazzi, che accoglierà le famiglie nell’arena bambini ogni sera alle 19.30, il primo evento in programma questo fine settimana all’Arena della Balle, a Cotignola, si intitola «Quella nostra mirabile pianura di provincia», è in programma venerdì 15 alle 21 alla golena dei poeti (poco distante dal palco principale dell’arena; il parcheggio è sempre in via Cenacchio), è un in contro col grande scrittore Ermanno Cavazzoni dedicato però a Gianni Celati (autore poliedrico e da riscoprire, nonché puntiglio di Mario Balbini di Primola), e ha un titolo che da solo racconta bene la magia effimera ma al tempo stesso terrigna, vitale e carica dio concretezza pur nella cercata «sfuggevolezza» delle suggestioni che qui si accacatastano – proprio come la balle – dell’Arena di Paglia, di nuovo allestita là dove il Senio incontra il Cer fino a martedì 19.
Raccontate le originali opere di land art nello scorso numero di Settesere, vale la pena questa settimana cercare di riannodare quel labile filo rosso che lega insieme gli eventi proposti da Primola, a cominciare proprio dall’incontro su Celati, del quale seguirà la alle 21.30 la proiezione del rarissimo film dello scrittore Visioni di case che crollano. Ancora un film a seguire, con il filmato dell’ultima camminata del Senio, sempre organizzata da Primola e ripresa da Marco Morandi.
Il palco centrale sarà invece tutto per Valerio Aprea, attore reso celebre da Boris, Smetto quando voglio e da numerose partecipazioni a Propaganda Live, programma dal quale arriva il recital Per due gocce, scritto da Makkox e giunto in arena per celebrare la storie delle bonifiche in Romagna, attraverso un’intervista condotta dal giornalista Andrea Gavazzoli e il monologo nel quale Aprea immagina un grottesco e purtroppo credibile futuro prossimo venturo del cosiddetto «antropocene» (la Terra segnata dal passaggio degli uomini e dal loro consumo di risorse) segnato dal riscaldamento globale, nel quale gli uomini baratteranno tranquillamente le loro abitudini sbagliate per una strampalata evoluzione della specie alle prese con un mondo praticamente tropicalizzato nell’arco di mezzo secolo.
Sabato 16 sarà una serata di camminate, come quella delle 19.30 dal campo sportivo fino a casa Ercolani, cullati dalle note di Paolo Lizzadro, mentre alle 21 e a mezzanotte nell’installazione del Villaggio Vitalba prenderanno vita gli interventi elettroacustici di Matteo Scaioli e Marco Morandi. Alle 20.30 in golena canteranno Elisa Lolli e Marco Sforza, celebrando la pianura e i suoi aedi letterari, mentre sul palco centrale alle 21.30 toccherà alla cantautrice partenopea Flo, fra teatro, danza e rito, seguita dalle sperimentazioni algide e creativa della bravissima Valeria Sturba, alle 23.
Domenica 17 il palco sarà tutto per «Il ballo», spettacolo sulla storia del liscio romagnolo scritto da Roberto Pozzi e con Maria Pia Timo e l’orchestra di Mirko Casadei.
Lunedì 18 si ballerà tra la «Super Cumbia» de la Liga de la Alegria, oltre che il contaminatissimo cantautorato degli scatenati «Slavi Bravissime Persone», con nel mezzo alla golena il recital dialettale «Fat Jazz» di Denis Campitelli, imperdibile incursione in un poetico mondo di provincia che somiglia purtroppo sempre meno a quello che abitiamo in questi anni.
L’arena chiuderà i battenti martedì 19 con gli «Incantati Rumori» della Camerata degli Ammutinati (progetto dedicato da un gruppo di giovani sperimentatori del teatro e dell’audio-video agli ultimi giorni di Pasolini) e il monologo che Ascanio Celestini ha dedicato (anche in Rai) al «Museo Pasolini», un viaggio nella sua poetica e nelle sue (azzeccatissime) profezie costruito come fosse un museo, attraverso le testimonianze di uno storico, uno psicanalista, uno scrittore e un criminologo.