Coronavirus, l'Associazione Carabinieri: «A Faenza cerchiamo di aiutare le Forze dell’ordine con servizi sul territorio

  «L’Associazione Carabinieri ha sedi in tutta Italia e a Faenza esiste da tanto tempo - puntualizza Camuffo - in precedenza gli associati erano tutti militari dell’Arma, poi, circa 8 anni fa, a livello nazionale è cambiato lo statuto e da quel momento anche i simpatizzanti hanno potuto aderire. Dal 2016 abbiamo stipulato una convenzione con il Comune e da allora quotidianamente svolgiamo un’azione di presidio del territorio che talvolta si è anche rivelata un deterrente contro alcuni reati. Penso ai giorni di mercato in cui sono stati sventati piccoli furti, o alla zona dell’ospedale in cui si è ridotta la presenza di posteggiatori abusivi».
Ad oggi l’associazione faentina conta circa 200 tesserati, e di questi circa un’ottantina presta volontariamente il proprio servizio. «Ma non siamo pubblici ufficiali - specifica il segretario - siamo normali cittadini che si limitano a contattare le pattuglie in servizio nel caso in cui si verifichi qualche avvenimento particolare. Tutti noi abbiamo svolto corsi specifici come il primo soccorso ed abbiamo seguito lezioni tenute da avvocati, medici e carabinieri stessi, i quali ci hanno istruito su come agire nelle diverse situazioni che potrebbero verificarsi».
Come molte altre associazioni anche i volontari dell’associazione carabinieri stanno dando il proprio contributo per fronteggiare l’emergenza sanitaria. «Ci hanno chiesto di diffondere nelle strade, tramite i megafoni, il messaggio ufficiale in cui si invitavano i cittadini a restare in casa, poi abbiamo distribuito le autocertificazioni negli esercizi pubblici aperti, abbiamo svolto servizio di controllo nei parchi e recentemente ci hanno chiesto di disciplinare gli ingressi a Villa Orestina in cui possono entrare sei persone per volta con i rispettivi accompagnatori nelle fasce orarie prenotate. Noi non facciamo altro che evitare afflussi abusivi».
Non bastasse ciò, i volontari sono impegnati quotidianamente anche nella consegna della spesa e dei medicinali ai più bisognosi su richiesta delle farmacie.
«E’ gratificante rendersi utili per gli altri - conclude Camuffo - molte persone ci ringraziano per la nostra attività. Qualcuno ci dice che si sente più sicuro, altri si sentono meno soli. La nostra funzione è proprio questa, aiutare la cittadinanza».