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Si indaga al momento per lesioni colpose a carico di ignoti. La Procura della Repubblica di Rimini ha aperto un fascicolo di indagine a carico di persone da identificare in seguito all'esplosione avvenuta lunedì 22 all'inceneritore di Coriano, nel Riminese, alle porte di Riccione. Per quanto riguarda le condizioni i dei feriti non ci sono novità sostanziali rispetto ad ieri. I due feriti trasportati negli ospedali dell'ambito di Rimini sono stati dimessi. L'operaio portato a Rimini con codice 2 è rimasto in osservazione breve intensiva in Pronto Soccorso per 12 ore come previsto per questi casi, ma nessuna complicazione e quindi stamattina alle 6 è stato dimesso. Il dipendente portato a Riccione con (ustione di primo grado al volto ma non grave) è stato dimesso già ieri in serata con 7 giorni di prognosi. Restano gravi le condizioni 28enne ricoverato in terapia intensiva al Bufalini.
Secondo le indagini dei carabinieri, dei vigili del fuoco e dell'ispettorato del lavoro, coordinate dalla Procura della Repubblica di Rimini, si fa sempre più strada l'ipotesi che le due esplosioni non siano state causate da un errato conferimento di rifiuti, come si era pensato in un primo momento. Potrebbe invece essere stato un errore umano legato ai lavori di manutenzione che si stavano svolgendo all'inceneritore ed affidati da Hera ad una ditta esterna. I tecnici di Arpae sono intervenuti per verificare la situazione e dai controlli sulle emissioni dell'impianto, provvisto di un sistema di monitoraggio, non risultano anomalie nelle emissioni, risultate sempre entro i parametri e i limiti di legge. Si possono quindi escludere effetti sull'ambiente provocati dall'incendio, essendo stato rapidamente controllato, anche perché ha interessato un quantitativo modesto di rifiuti.
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