Contin(Università) parla di transizione energetica e dell’inaugurazione del nuovo laboratorio

Romagna | 13 Giugno 2021 Economia
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Elena Nencini
Omc (Med Energy Conference) si radica sempre più sul territorio grazie anche ad una collaborazione più stringente con l’università di Bologna - Campus di Ravenna. Appuntamento il 17 giugno (ore 15-16.30) con un webinar sulla transizione Clean and Affordable Energy for a Sustainable World (https://www.omc.it/energy-transition-webinar-registration) con la prof.ssa Francesca Verga del Politecnico di Torino, il prof. Stefano Campanari del Politecnico di Milano e il prof. Andrea Contin dell’Università di Bologna- Campus di Ravenna. A coordinare Monica Spada (presidentessa di Omc) e Edoardo Dellarole (presidente del Program committee di Omc). L’evento lancerà ufficialmente il secondo appuntamento dell’innovation room dell’edizione Omc 2021 a Ravenna, l’hackathon 2030, una competition per studenti e ricercatori tra i 20 ed i 30 anni. Sarà un’occasione per dibattere dello scenario di lungo termine e della roadmap energetica al 2050, necessaria per garantire un percorso di transizione verso obiettivi di decarbonizzazione e crescita futuri. A spiegare il futuro per quanto riguarda questi temi importanti e a parlare del nuovo Centro ricerche di Marina di Ravenna è il professor Andrea Contin del Campus bizantino. 
Omc e università, una collaborazione proficua?
«Non è la prima volta che collaboriamo, sono stato coinvolto negli appuntamenti legati a Rem (Renovable Energy Mediterranean), così come Omc è sempre stato molto vicino all’università. Siamo molto ben disposti, anche perché il futuro è fatto di collaborazioni. Grazie a un finanziamento della Regione di oltre 420 mila euro abbiamo potenziato e completato il Centro Ricerche di Marina di Ravenna, che avrà un laboratorio dedicato al trasferimento tecnologico di attività di sviluppo e prototipazione di sistemi elettrochimici di accumulo e conversione dell’energia. I lavori sono finiti a maggio. Adesso stiamo traslocando gli strumenti: si tratta di circa mezzo milione di euro di apparecchiature, un lavoro molto delicato. Dobbiamo firmare la convenzione con il promoter, che ci permetterà di acquisire ulteriori tecnologie. L’inaugurazione si terrà il 12 luglio con il presidente della Regione Bonaccini. Da settembre saremo pienamente operativi».
Qual è l’importanza, per Ravenna, della collaborazione con i Politecnici di Milano e Torino?
«Stiamo aprendo in questi giorni il nuovo Centro Ricerche di Marina di Ravenna ed intendiamo utilizzarlo per sviluppare tecnologie innovative per la sostenibilità ambientale, l’economia circolare e la Blue Economy. Come gruppo di ricerca abbiamo sempre avuto uni aspetti diversi che entrano in collegamento quando si parla di anidride carbonica. E’ il primo contatto che instauriamo con i politecnici di Torino e Milano e spero che porti a collaborazioni future. Verga si occupa di carbon capture, ma anche di minerali e di sostenibilità del sottosuolo; mentre Campanari di idrogeno e rinnovabili. Due ambiti molto interessanti su cui lavorare insieme».
Quali sono le soluzioni possibili per la transizione energetica?
«Ci sono molte tecnologie diverse che riguardano la transizione energetica e devono riguardare tutti gli elementi: l’acqua è un elemento indispensabile per le energie rinnovabili, ma posso parlare ugualmente di suolo, di aria. Non si conoscono soluzioni semplici in questo campo, anche perché le azioni umane hanno sempre delle conseguenze. Importanti sono i rapporti dell’Ippc (International Panel on Climate Change che studia i cambiamenti climatici nda) che sottolinea i grandi vantaggi ambientali e sociali che verrebbero nei prossimi decenni da un sistema socio-economico alimentato da energia rinnovabile. Se da un punto di vista generale l’energia legata al carbone produce il 65% del gas serra, dobbiamo ricordarci che il restante 35% è fatto di metano e protossido di azoto, legati all’agricoltura ed all’allevamento di animali. Il vero problema è che noi stiamo utilizzando molto di più di quello che ci verrebbe concesso. Dobbiamo quindi farci anche altre domande, per esempio “Come ridurre il cibo che ci serve?” Il cambio di nutrizione toglierebbe peso all’allevamento animale e rappresenterebbe una riduzione non piccola per il gas serra». 
Per quanto riguarda Ravenna e il porto com’è la situazione?
«A Ravenna ci sono un paio di grossi progetti in atto, di cui uno è proprio quello di Eni in cui i pozzi offshore verrebbero adibiti per cattura, stoccaggio e riutilizzo della CO2, in parte per immagazzinarla e in parte per riutilizzarla. Ci sono poi i progetti su fonti 100% rinnovabili, dall’eolico offshore al solare galleggiante , all’idrogeno verde». 
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