Consorzio Cila-Ciicai, bilancio 2023 positivo post fusione fra Faenza e Ravenna, sempre leader della termoidraulica e dell'arredobagno
L’assemblea dei Soci di Cila Ciicai – il Consorzio costituito dalla fusione tra il CIICAI di Ravenna e la CILA di Faenza, realtà leader nel settore della termoidraulica e dell’arredobagno – ha approvato il bilancio 2023, il primo dopo la fusione. E per sottolineare la straordinarietà dell’evento, ha scelto una sede inedita, decisamente suggestiva e anche in qualche modo baricentrica rispetto ai territori su cui opera il consorzio: l’Autodromo di Imola.
Così, dopo un partecipato giro nell’iconica pista della Formula 1 effettuato dai soci con le proprie auto, si è svolta l’assemblea che ha visto la partecipazione di oltre 250 persone tra soci e dipendenti del Consorzio. Presenti all’evento anche i rappresentanti delle principali associazioni di categoria (Legacoop, Confcooperative, Confartigianato e Cna), di Ar.Co. Lavori, Arcobaleno Spac, della Bcc Romagna Occidentale, Bcc Ravennate, Forlivese e Imolese e La Cassa di Ravenna, oltre al sindaco di Imola Marco Panieri, che ha portato il suo saluto al nuovo Consorzio.
Il bilancio, approvato all’unanimità, presenta numeri significativi: quasi 72 milioni di fatturato, un utile di 899 mila euro e quasi 3 milioni e 800 mila euro complessivi di sconti ai soci. Dati che confermano – lo ha sottolineato il presidente Marco Rontini nella sua relazione – la bontà della scelta operata al momento della fusione. Oggi Cila Ciicai, con 12 filiali dislocate nelle province di Ravenna, Ferrara e Bologna e 8 Showroom, è sicuramente la realtà più importante nel campo della termoidraulica nel territorio presidiato. Anche dall’attività degli Showroom provengono dati significativi dell’anno appena trascorso – come ha sottolineato il direttore generale Claudio Bassi durante il suo intervento – con un aumento complessivo di circa 100 mila euro rispetto al 2022.
Il presidente Rontini e il direttore generale Bassi, nelle loro relazioni, non hanno ovviamente nascosto le problematiche legate alla fine del Superbonus, all’attuale guerra in Ucraina e ai conseguenti aumenti di prezzo dei materiali, ma anche quelle legate alla mancanza di manodopera giovanile e alla scarsa tendenza ai passaggi generazionali, che può e potrà riguardare diverse aziende socie.
Ugualmente, la nuova dimensione che si è determinata dopo la fusione, presuppone un salto di qualità anche a livello identitario: “dobbiamo pensare da azienda importante”, ha detto Bassi a chiusura del suo intervento, mentre Rontini ha chiuso la propria relazione con un messaggio decisamente coinvolgente rispetto a tutti i soci, citando nientemeno che Enzo Ferrari (vista la location dell’assemblea): “L’azienda è composta prima dalle donne e dagli uomini che ci lavorano, poi dai macchinari e infine dai muri”.