Conselice, il Carnevale di San Grugnone cerca aiuto dopo l'allagamento
Federico Savini
«I danni non li possiamo ancora stimare con precisione perché dobbiamo ancora finire di pulire. Chiaramente qui non ci sono stati danni alle persone, è normale che siano state date altre priorità, ma il Carnevale di San Grugnone è un pezzo di storia di questo territorio, e non parlo solo di Conselice, un patrimonio che sarebbe un vero peccato perdere». Ha ragione da vendere Mentino Preti, alla testa del comitato conselicese che organizza ogni anno il Carnevale più irriverente della Bassa Romagna e che davvero fa calare per qualche ora la città, rigorosamente nel pomeriggio del Mercoledì delle Ceneri, in un altro tempo e in un altro luogo, tra gozzoviglie campagnole e carnevalate letteralmente «dell’altro mondo».
E come se non bastasse una certa disaffezione generale per il Carnevale - un tempo la festa per antonomasia, oggi una delle tante -, anche l’alluvione ha creato problemi decisamente ingenti al carnevale conselicese, dopo averne creato molti - e, per carità, sicuramente più gravi - ai cittadini e al tessuto agricolo e produttivo del territorio. Non di meno, vale la pena cogliere l’appello del comitato San Grugnone.
Il Carnevale ha 104 anni di storia e «solo negli ultimi 60 anni – spiega Mentino Preti - grazie all’attività di mio cugino Dante Preti sono state acquisite più di 250 figure allegoriche di cartapesta, quasi sempre di grandi dimensione. Si tratta di un patrimonio a cui attingono ogni anno altri carnevali, solo l’anno scorso Fusignano, Forlì e Ravenna, ma negli anni d’oro, quando il carnevale era frequentato da 16-17mila persone, per San Grugnone venivano a sfilare anche carri da Bagnacavallo, Faenza, Cotignola e dal modenese. Sono inoltre sono stati realizzati 10 carri base e acquisite auto, trenini, generatori e tante altre attrezzature. La Mercedes che guida la nostra parata è da buttare e dobbiamo verificare le auto americane del comitato. Una di queste è proprio di un americano, che la ruppe negli anni ’70 quando era venuto a Imola per il Gran Premio e l’ha abbandonata in campagna… La permanenza di 70-80 cm di acqua per 12 giorni ha creato danni ingenti».
Il comitato San Grugnone ha tre depositi (di cui due in concessione da un privato) e in pratica questi magazzini hanno subito sia l’alluvione del Sillaro a inizio maggio e poi quella del Santerno a metà mese. Un primo aiuto l’ha dato un gruppo di vigili del fuoco dalla Toscana, ma c’è ancora un capannone da ripulire, impresa resa complicata dal fatto che il piazzale antistante al momento è pieno di detriti. «L’acqua in pratica se n’è andata da una ventina di giorni - chiosa Mentino Preti - e adesso i volontari sono calati e concentrati soprattutto nel fine settimana. Qui ci sarebbe ancora bisogna di aiuto».