Conselice, Fabbri, Panfiglio e Sangiorgi presentano i loro progetti

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Federico Savini
È una delle campagne elettorali più tese quella di Conselice, città tra le più colpite dall’alluvione. Inevitabile che i «postumi» del disastro aleggino sul dibattito tra i candidati sindaci, dopo il doppio mandato di Paola Pula, per la quale è stato vicesindaco, fino a pochi mesi fa, Gianfranco Fabbri, che poi è uscito dalla giunta (non senza polemiche) e ha deciso di guidare la lista civica «Con voi - Insieme per ripartire», dichiaratamente apartitica ma sostenuta dal coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia. A definirsi «vera alternativa» per la città è Eliana Panfiglio, candidata della lista «Conselice Futura», con un passato di militanza nel centrodestra ma nessun sostegno ufficiale dei rappresentanti partitici locali. Contro di loro si candida, con la lista di centrosinistra a trazione Pd «Comunità protagonista», il lavezzolese Andrea Sangiorgi, classe 1999 e consigliere comunale da 5 anni, che ha cercato più volte un confronto pubblico.

Quali sono le tre priorità del vostro mandato?
Gianfranco Fabbri: «Analisi del bilancio comunale con verifica di un advisor esterno indipendente e restituzione alla cittadinanza attraverso assemblea pubblica dello stato dei conti. Poi verifica e progetto di razionalizzazione dei costi delle strutture pubbliche ed efficientamento del loro utilizzo. Terzo punto: attivazione dei tavoli permanenti di concertazione con imprese, commercianti e artigiani, associazioni, sanità e scuola»
Eliana Panfiglio: «Considero prioritaria la difesa e la messa in sicurezza del territorio, accanto a un piano di emergenza efficace anche dell’amministrazione comunale, oltre a presidiare i nostri interessi verso gli enti superiori. Va rivista la gestione dei rifiuti, il decoro dei centri urbani con un’attenzione particolare all’economia del nostro territorio».
Andrea Sangiorgi: «La manutenzione straordinaria delle strade del centro e della campagna, se la richiesta di oltre 5 milioni di euro alla struttura commissariale dovesse essere accettata. Porremo la questione di un maggiore coordinamento fra gli enti competenti per la ricostruzione e la sicurezza idraulica. Ci impegneremo a costruire un tavolo di coordinamento con l’Unione della Bassa Romagna, la Provincia, la Regione e la struttura commissariale per portare le nostre proposte e la successiva progettazione e ricerca di fondi per una Conselice più sicura. Terzo punto: impostare un’amministrazione maggiormente posta all’ascolto dei cittadini: rivedendo il regolamento delle consulte, con l’organizzazione costante di assemblee di quartiere, per un rapporto più diretto coi cittadini».

Quali sono, invece, i temi e gli interventi che intendete sviluppare nel medio-lungo periodo?
Gianfranco Fabbri: «La mappatura della fragilità civile e territoriale sarà propedeutica alla conoscenza dei veri bisogni. Dopodiché potremo in primis predisporre azioni di primo intervento per garantire risposte tempestive alle criticità emerse. Poi ricostruire un rapporto concreto e partecipato tra cittadinanza e pubblica amministrazione. In terzo luogo elaborare un piano delle emergenze con protocolli condivisi ed estesi a copertura delle esigenze prioritarie della popolazione; con uno sguardo aperto e collaborativo verso comitati e associazionismo. Saremo garanti di una pressione politica costante verso gli enti preposti ad assicurare la piena funzionalità e messa in sicurezza dei presidi idraulici della rete scolante (pulizia fiumi e scoli consorziali, realizzazione vasche di laminazione, controllo fauna fossoria)».
Eliana Panfiglio: «È assolutamente indispensabile predisporre un piano che riguardi la viabilità, i trasporti pubblici e la sanità».
Andrea Sangiorgi: «Vogliamo una Conselice davvero a misura di tutti. Realizzeremo un capillare progetto per l’abbattimento delle barriere architettoniche, per la sicurezza e l’autonomia delle persone con disabilità e anziane. Rivedremo i percorsi pedonali, ciclabili, l’accesso agli edifici pubblici. Ci siamo presi l’impegno di riqualificare diversi quartieri, da quello di piazza Tiziano a Lavezzola a quelli a meno recente urbanizzazione di Conselice. È poi fondamentale il contrasto alle disuguaglianze e l’affermazione della sanità pubblica. Proporremo, tramite fondi Pnrr, il potenziamento dei posti disponibili presso i Nidi del territorio comunale, con attenzione ai bambini di famiglie con disagio sociale, povertà o emarginazione. I servizi sociali devono essere più finanziati e radicati, di fronte ad un aumento delle fragilità, e crediamo che il centro per le famiglie debba essere più conosciuto. Una delle prime sfide è l’emergenza abitativa, per far sì che davvero la casa sia un diritto di tutti: per questo riteniamo fondamentale fornire sostegno economico con programmi di assistenza sociale, sussidi per l’affitto o accesso a prestiti agevolati. È fondamentale l’implementazione di nuovi investimenti di edilizia residenziale pubblica. Sulla sanità pubblica proporremo, oltre al Cau già previsto, un punto infermieristico su Lavezzola, e lavoreremo per estendere il servizio sportello psicologico in tutte le case della salute della Bassa Romagna. Riteniamo non più rinviabile la riforma emergenza/urgenza, con l’attivazione delle unità di continuità assistenziale per gli interventi domiciliari».

Caro-vita e povertà. Come si affrontano con gli strumenti di un Comune?
Gianfranco Fabbri: «Sicuramente con il potenziamento dei servizi di assistenza domiciliare e l’istituzione di un fondo per contrastare situazioni di disagio sociale e comprovato stato di indigenza. E poi la valorizzazione dell’edilizia abitativa, finalizzata a costruire nuovi alloggi a prezzi calmierati».
Eliana Panfiglio: «Occorre elaborare modalità e strumenti a sostegno delle fasce più deboli del territorio, riducendo ad esempio la pressione del caro bollette. E inoltre iniziative per diminuire il “caro scuola”. Andrà poi tenuta aggiornata la cittadinanza sull’andamento dei prezzi, su ciò che acquistano più di frequente, orientando di conseguenza le proprie scelte e andando così ad influire sulla borsa dei prezzi, come già avviene in altri comuni. Le informazioni potrebbero essere pubblicate sul sito del Comune. E poi accantonamento di fondi da destinare alle fasce più deboli».
Andrea Sangiorgi: «Vedi risposta precedente».

Che ruolo ha l’associazionismo nel vostro Comune e come si può sostenere il rinnovo generazionale?
Gianfranco Fabbri: «L’associazionismo è un valore storico indispensabile per la vita della nostra comunità e ha raggiunto livelli di efficienza elevati. Ci sembra tuttavia di cogliere un certo individualismo, che penalizza la sinergia fra le associazioni operanti nelle diverse frazioni. Riteniamo quindi importante mettere a sistema risorse ed energie senza dispersione, per obiettivi condivisi, in una collettività più unita e solidale. Siamo consapevoli e molto concentrati sulla distanza che si è creata fra cittadini e amministrazione nel tempo: la nostra storia è cominciata proprio da questa considerazione, che ci ha trovati tutti concordi e disponibili a lavorare per ricostruire il tessuto sociale della comunità. Da lì, soltanto con una strenua difesa delle relazioni umane, con una costante, rinnovata scelta che metta al centro la relazione, possono crearsi le condizioni di un vero senso di appartenenza a questo territorio che amiamo, che per includere e offrire rinnovamento ai più giovani, deve saper cogliere il valore profondo di una continuità di appartenenza, di cui ogni generazione è custode in modo insostituibile».
Eliana Panfiglio: «Le associazioni rappresentano uno strumento importante, attraverso il quale esprimere il proprio senso di appartenenza alla comunità e al servizio della stessa. Nel nostro Comune rivestono un ruolo significativo. Il rinnovo generazionale è fondamentale: si deve attuare una politica di affiliazione, coinvolgimento e formazione, in quanto le competenze richieste sono aumentate in ogni campo».
Andrea Sangiorgi: «La ricca rete dell’associazionismo è davvero la nostra forza. Una rete su cui fare affidamento e che va maggiormente finanziata e sostenuta, con progetti condivisi per facilitarne sviluppo e rinnovamento, con l’obiettivo di dare slancio interno ed esterno all’attrattività del territorio. È importante un coordinamento istituzionale che generi sinergie tra le associazioni e le aiuti nella burocrazia e nella progettazione. Si condivide inoltre la proposta di istituire una banca del tempo e delle idee, dove poter condividere tra associazioni le risorse umane e le progettualità».

 
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