Confartigianato Ravenna compie 70 anni, dalla Fapa ad oggi sempre al fianco delle piccole e medie imprese

Confartigianato della provincia di Ravenna è stata costituita nel 1953, per iniziativa di un gruppo di imprenditori artigiani conosciuti e stimati per i propri principi morali, valori etici e capacità professionali, che in questo modo hanno deciso di impegnarsi in prima persona nella difesa dell’autonomia della categoria. Questo l’appello dei promotori per la nascita, settant’anni fa, di una «libera federazione dell’Artigianato»: «Noi ci rivolgiamo a quanti hanno a cuore l’avvenire dell’artigianato, vanto e ricchezza della nostra Patria, a quanto sanno che la storia dell’artigianato italiano è la storia di uomini liberi, di uomini gelosi della loro dignità di liberi produttori, a quanti aspirano a ritrovare in una organizzazione veramente apartitica, la fratellanza che animava le antiche associazioni di mestiere cui tanti deve la civiltà del nostro Paese».

I FONDATORI
L’impegno che i fondatori si accollarono fu enorme e veramente duri furono i sacrifici per guadagnarsi la fiducia degli imprenditori, raccogliere le nuove adesioni, darsi gradualmente una struttura che agli inizi fu sostenuta soprattutto dal volontariato e dalla passione. Ferdinando Francesconi, Guido Errani, Leo Giuliani, Giuseppe Ruffini, Raimondo Marocci, Lugi Casadio, Pietro Montanari, Domenico Navoni, Guglielmo Cornacchia, Cesare Lusa, Montenegro, Ciani, ed assieme a loro una schiera di volonterosi che mattone su mattone riuscirono, anche e soprattutto grazie alla loro credibilità e al loro riconosciuto rigore morale, a far crescere la nuova associazione, che volevano diventasse la «casa ove sviluppare gli ideali di libertà e di progresso dell’artigianato». Nata come F.A.P.A, Federazione Autonoma Provinciale Artigiani, in questi settant’anni e nonostante gli enormi sconvolgimenti di carattere tecnologico, organizzativo e sociale, l’Associazione ha sempre voluto proseguire con fermezza nella direzione tracciata dai propri Fondatori, con valori immutati nel tempo: coinvolgendo i propri associati, facendoli partecipare attivamente alla vita associativa e, soprattutto, ponendoli al centro della propria azione sindacale di tutela e di rappresentanza.

LA PRESIDENTE BACCHILEGA
70 anni non sono pochi, nel 1953 tutto era diverso, in Italia e nel mondo. Emanuela Bacchilega, presidente provinciale di Confartigianato ha scritto, sul numero di novembre di «AziendePiù», il bimestrale dell’Associazione in distribuzione in questi giorni: «Erano diverse le tecnologie ed i processi produttivi nelle nostre aziende, erano diverse le priorità che ognuno di noi aveva per la propria vita: ritmi, aspettative, organizzazione della vita familiare. Era molto diverso il modo di stare insieme. Se le auto o i camion hanno sempre e ancora le ruote, oggi le comunicazioni viaggiano a velocità incommensurabilmente più veloce, il just in time ha raggiunto anche il cliente finale, la concorrenza non ha quasi più confini. Ognuno di noi è connesso e raggiungibile in ogni momento. Rimane, come sempre, la necessità di avere un’idea imprenditoriale, la voglia di ‘buttarsi’, di rischiare in proprio, ma anche quella di affidarsi a un’organizzazione in grado di accompagnarti nella giungla di regole e burocrazia che, da soli, spesso diventa inestricabile e frena qualsiasi spinta propulsiva. Nel 1953 c’era ancora la spinta economica della ricostruzione, della voglia di dotarsi di tanti beni che in Italia si vedevano solo nei film americani. Nonostante le divisioni in blocchi, c’era una fiducia sconfinata nel futuro. Oggi non è più così: nonostante possiamo dirci fortunati di vivere ed operare in una delle società più avanzate del mondo sviluppato, la sensazione è che in futuro sarà sempre più complicato difendere il nostro tenore di vita e la competitività delle nostre aziende. Forse anche per questo c’è, in ogni settore della società, la voglia di chiudersi nel privato e di non impegnarsi nel sociale».

IL SEGRETARIO SAMORE’
Per Tiziano Samorè, segretario provinciale di Confartigianato «ancora oggi, il ruolo dei corpi intermedi è fondamentale per una società più giusta ed in grado di dare ad ognuno l’opportunità di realizzarsi. Confartigianato fa orgogliosamente parte di questo sistema: rappresentanza e servizi affinchè gli imprenditori siano liberi di dedicare tutto il loro tempo alle proprie idee ai propri progetti. Anche su questo, avremo modo di tornare anche sul prossimo numero di AziendePiù, il nostro bimestrale, che sarà dedicato al nostro anniversario».

I NUMERI
Oggi Confartigianato della provincia di Ravenna è una delle 104 Associazioni territoriali che compongono il Sistema Confartigianato, la più grande rete europea di rappresentanza degli interessi e di erogazione di servizi all’artigianato e alle piccole imprese.  Nella nostra provincia, le quasi 4.000 aziende aderenti all’Associazione possono contare su una rete di servizi all’avanguardia, anche online, su sedi funzionali e una struttura nella quale operano quasi duecento persone che ogni giorno si impegnano per garantire risposte ad ogni esigenza aziendale, in modo che gli Associati possano focalizzare tutte le loro energie e tutto il loro tempo a sviluppare le proprie idee imprenditoriali, lasciando incombenze e burocrazia a chi li segue passo a passo e garantendo loro la massima tranquillità e sicurezza.