Come e quando cambierà la raccolta dei rifiuti urbani nell’Unione faentina, dopo l’estate saranno tolti tutti i cassonetti dell’indifferenziata

Romagna | 06 Maggio 2022 Cronaca
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Riccardo Isola - La rivoluzione, tanto attesa e per alcuni temuta, gli ultimi esempi della sperimentazione nei territori vicini docet, della raccolta dei rifiuti sta per partire anche nella Romagna faentina. «L’idea - spiega l’assessore all’Ambiente del Comune di Faenza, Luca Ortolani - è di riuscire a far partire, progressivamente iniziando dai quattro Comuni (Brisighella, Casola Valsenio, Castel Bolognese e Solarolo, a Riolo Terme la sperimentazione è già attiva da un po’ di tempo con ottimi risultati ndr) a cui si aggiunge Faenza, il processo di revisione della raccolta differenziata con il porta a porta. Si tratta di una rivoluzione che prevede il passaggio a un conferimento, raccolta e quindi smaltimento dei rifiuti domestici e non sempre più in modo domiciliare. Un porta a porta - prosegue l’assessore faentino - che dovrebbe diventare operativo entro la fine dell’anno al massimo ai primi del 2023». 

NIENTE CASSONETTI
La novità è quella della sparizione completa dei cassonetti per l'indifferenziata in giro per le urbanità. In gergo tecnico significa che non si farà più la raccolta stradale dell’indifferenziato. Questo comporterà così un’adozione di raccolta con Porta a porta per indifferenziato e umido. Una situazione che già nel forese faentino, frazioni comprese, è già attivo da tempo in modo integrale. «Eccezione - ci tiene a sottolineare l’assessore - sarà attuato nel centro storico di Faenza, quindi all’interno delle mura e nel Borgo Durbecco dove, oltre a un porta a porta rimarranno attive le Isole ecologiche di base per la differenziata. Si tratta di una percentuale del territorio di poco inferiore al 20% in cui vetro, lattine, plastica e carta si potranno conferire nei cassonetti specifici che saranno presenti. In concreto - prosegue Ortolani - in queste zone appariranno nuovi cassonetti adibiti alla raccolta della carta». L’imperativo è quindi «una valutazione sul cambiamento - spiega Ortolani - che abbia riflessi il meno impattanti possibili e quindi con tempistiche di transizione ordinate e monitorate». Della serie certi errori che si sono e si stanno vedendo in territori limitrofi, a quello faentino, leggasi lughese, non li si vorrebbero ripetere. Tra gli obiettivi principali che vuole portare in dote questo cambiamento  di sistema e di approccio, c’è quindi il raggiungimento «dell’80% dei rifiuti raccolti in modo differenziato entro la legislatura» rimarca l’amministrazione faentina. Un passo importante e non indifferente visto che oggi i dati (vedi tabella ndr) sono ancora abbastanza distanti da questa soglia. In questo modo sparirà la raccolta della carta a livello reisdenziale, con conseguenti incentivo in bolletta, ma che continueranno a essere elargiti per chiunque porti i rifiuti, sempre differenziati per tipologia, alla stazione ecologica comunale di via Righi. «Quello che sta sotto e dietro a tutto questo - ci tiene a sottolineare l’assessore all’Ambiente - è un cambio di mentalità. Servirà tempo ma questa della riduzione della quantità di rifiuto, l’aumento di quella quota di differenziata e il suo corretto smaltimento e reimmissione nel sistema produttivo in modo circolare, è l’unica strada percorribile per essere ecologicamente più compatibili ed economicamente sostenibili sia dal punto di vista privato che per le scasse dell’ente pubblico».

TARIFFA PUNTUALE
Un ulteriore passo in avanti è la cosiddetta tariffazione puntuale. Precisamente quella che permetterà ai cittadini di pagare in funzione di quanti rifiuti producono. «Un obiettivo che vorremmo riuscire a portarlo a regime agli inizi del 2024». L’intento è quello di incentivare la minore produzione di rifiuti per cui questo sistema premierà chi conferisce di meno e “punirà”, facendo pagare qualcosa in più chi scarta più materiale. Per arrivare a questa organizzazione verranno dotati i cittadini di una tessera che permetterà di aprire i cassonetti in modo specifico per impedire conferimenti sbagliati. 

NUOVE FOTOTRAPPOLE
Infine c’è anche la lotta agli abbandoni. In questo caso «grazie anche alle risorse che dovrebbero arrivare dal Pnrr - spiega l’assessore - nel territorio dell’Unione della Romagna faentina verranno potenziate e aumentate il numero delle fototrappole, adesso non sappiamo ancora quantificarne il numero e localizzarne territorialmente le installazioni, ma saranno diverse e numerose». L’abbandono dei rifiuti nel territorio faentino porta un aggravio economico per servizi aggiuntivi a quelli della raccolta stabilita dal contratto di servizio che ogni anno si aggira sui 150/170mila euro. Soldi che ovviamente si riversano direttamente sulle tasche dei cittadini stessi. 
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