Come aiutare il cane a rilassarsi. Le indicazioni dell'educatrice cinofila Carlotta Nucci
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Proseguiamo la collaborazione con
l’educatrice cinofila Carlotta Nucci
del centro Wild dog training asd Faenza
che sulle pagine di Setteserequi da suggerimenti
utili sulla gestione dei nostri
pet.Ci sono cani particolarmente sensibili,
e di conseguenza più soggetti
a stress di altri, ma a volte anche
un cane generalmente in equilibrio
psico-fisico può attraversare un momento
di frustrazione o un periodo
più difficile. Ovviamente le prime
cose da fare sono comprendere quale
sia la fonte di stress e conoscere bene
il cane, la sua interiorità, il contesto
in cui vive ed i momenti in cui manifesta
disagio. Questo presuppone
una notevole capacità di osservazione
ed ascolto da parte dei padroni
poiché i cani “parlano” continuamente
(tramite la mimica facciale,
le posture del corpo e varie azioni
più complesse ad esse associate) ed
i problemi nascono nel momento in
cui noi non vogliamo/riusciamo ad
ascoltarli. Una volta inquadrati questi
due aspetti, possiamo ricorrere a
piccole strategie che risulteranno più
o meno utili a seconda del soggetto.
Vediamole riassunte in qualche sintetico
punto. Rimuovere ciò che lo
stressa: spostare un oggetto, allontanarsi
da un determinato contesto
etc. In questo un educatore esperto
in comportamento potrà guidarvi
in un percorso che faccia sì che al
cane venga presentato lo stimolo
negativo in maniera molto graduale
e controllata, e nel frattempo a
sviluppare delle competenze giuste
per affrontarlo. Dargli qualcosa da
leccare: leccare è un’attività che abbassa
la risposta emotiva negativa.
Molti cani riescono da soli a leccare
qualcosa o a leccarsi per alleviare lo
stress (fate attenzione che però non
sfoci in una compulsione – ovvero
in un bisogno continuo ed incontrollato),
ad altri potrebbe servire
qualcuno che gli somministri “l’oggetto”
giusto. Dargli qualcosa da
mordere: mordere, forse ancora più
che leccare, è un ottimo aiuto per far
abbassare i livelli di cortisolo (ormone
dello stress) ed innalzare quelli di
serotonina (ormone del buon umore).
Anche qui, potrebbe volerci del
tempo prima che il cane comprenda
che quell’azione da noi proposta (ad
esempio masticare un osso, strappare
dei pezzetti di stoffa etc.) può
rimetterla in atto in autonomia per
scaricarsi. Farlo correre: come per
molti di noi, per alcuni cani l’attività
fisica intensa può aiutare a scaricarsi
(anche qui la produzione di endorfine
e serotonina, stimolata dalla
corsa, ha effetti positivi sull’umore.
Lasciarlo annusare ed esplorare: per
i cani la comunicazione olfattiva è
fondamentale e li appaga tantissimo.
Grazie al loro naso scoprono
il mondo, interagiscono con esso e
spesso si distraggono da qualcosa
che potrebbe potenzialmente spaventarli.
Mostrarsi empatici: comprendere
e soddisfare (prima ancora
che sopraggiunga lo stress) i bisogni
del nostro cane, ci aiuterà senz’altro
a ritrovarci raramente in situazioni
da dover poi risolvere. Farlo concentrare:
i cosiddetti “giochi di attivazione
mentale” consentono al cane
di risolvere piccoli rompicapo di
difficoltà crescente, così da metterlo
nelle condizioni di sperimentare
un piccolissimo stress che riuscirà
a gestire da solo (risolvendo) in una
sorta di programma di “allenamento
allo stress” che lo porterà ad alzare
sempre di più l’asticella della tolleranza/
resistenza.