Colapesce e Dimartino a Lugo ma il Ravenna Festival spazia dai Kula Shaker a Muti con la Banda della Polizia

Romagna | 28 Giugno 2024 Cultura
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Federico Savini
È probabilmente la settimana del Ravenna Festival più densa di eventi e sedi coinvolte quella che si apre venerdì 28 con i concerti al Pavaglione di Lugo, ma che non lascerà mai indietro Ravenna, toccando anche Milano Marittima, Classe e Galeata.

AL PAVAGLIONE
Venerdì 28 Colapesce Dimartino, forse i due cantautori più pop degli ultimi anni, capaci di mettere d’accordo gli intellettuali e le classifiche, si esibiranno al Pavaglione a Lugo con le canzoni del loro ultimo album «Lux Eterna Beach», accompagnati per l’occasione dall’orchestra La Corelli diretta da Davide Rossi, in una produzione del Ravenna Festival che segue la linea dell’incontro tra l’estetica sinfonica e i nuovi campioni del pop tricolore. Le melodie che odorano di Battiato e risplendono di abbagli esistenziali del duo siciliano incontreranno così l’orchestra in una piccola grande epifania musicale.
La sera dopo, in collaborazione con Lugocontemporanea (vedi box) e sempre al Pavaglione, saranno di scena i britannici Kula Shaker, formazione britannica che nel pieno dell’esplosione del brit-pop quasi trent’anni da cavalcò l’onda ma lo fece a modo suo, rinverdendo l’epica del raga-rock con le sue ispirazioni indiane e l’afflato mistico immerso nelle chitarre elettriche. Una band che è sparita dalle radio ma non ha mai abbandonato i palchi, dove la loro resa dal vivo è indiscussa.

LA CLASSICA
Settimana piena di musica classica, barocca e antica a Ravenna, dove in particolare venerdì 28 al Pala De André il pubblico potrà ascoltare la Chamber Orchestra of Europe diretta dal formidabile direttore Sir Simon Rattle, colui che a suo tempo succedette ad Abbado sul podio dei Berliner, e che a Ravenna porterà un programma che scorre lungo le stagioni artistiche della Mitteleuropa: dalle architetture classiche di Schubert al romanticismo impetuoso di Dvořák, arrivando al Novecento inaugurato da Mahler fino alle indagini etnografiche di Bartók.
Ma martedì 2 luglio ci sarà la vera sorpresa. Al Pala De André suonerà infatti la Banda Musicale della Polizia di Stato diretta da Maurizio Billi, un ensemble che esiste da quasi un secolo e che per l’occasione esplorerà capolavori otto-novecenteschi, da Verdi a Šostakovič, da Paganini a John Williams. Davvero eccezionale sarà però la presenza del maestro Riccardo Muti sul podio, a dirigere l’orchestra nella Sinfonia dal Nabucco. «Come Muti ha spesso sottolineato - spiega Antonio De Rosa, sovrintendente di Ravenna Festival - le bande sono da sempre un veicolo importante di trasmissione e conoscenza della musica, anche nelle località più sperdute. Nel diffondere pagine che sono patrimonio comune, le bande hanno contribuito anche al sentimento di un’identità italiana. Proprio come fa anche la Banda Musicale della Polizia di Stato, issando la bandiera italiana a ogni nuova esibizione».
Giovedì 4 nel giardino del Mar arriverà invece il Chicago Symphony Brass Quintet, gruppo di grandi professionisti dell’orchestra chicagoana che daranno contro delle possibilità dei soli ottoni sul repertorio della classica, spaziando da Bach a Šostakovič.
Assolutamente contemporaneo sarà poi l’omaggio ad Ezio Bosso che Mario Brunello e Virgilio Sieni, armati di violoncello ed estro coreografico, oltre che del pianoforte di Maria Semeraro, porteranno sul palco del teatro Rasi mercoledì 3, tra danza, musica ed emozione.

LA DANZA
L’omaggio a Bosso ci porta alle proposte di danza del Festival, in particolare al grande evento di sabato 1° luglio al Pala De André con la Sergio Bernal Dance Company. Il divo della danza spagnola è protagonista assoluto di uno spettacolo che offrirà coreografie originali su una «playlist» che spazia da Beyoncé a Vivaldi, da Saint-Saëns a musiche suonate e cantate dal vivo.
Intriganti anche le MicroDanze che Aterballetto proporrà il 3 e 4 luglio, ogni sera alle 19 e alle 21, al museo Classis, portando avanti un progetto di Gigi Cristoforetti per sondare nuove modalità di fruizione della performance di danza, rinnovando l’intreccio tra patrimonio storico-archeologico e spettacolo dal vivo.

ALLO STADIO DEI PINI
Doppio appuntamento all’arena stadio dei pini di Milano Marittima, dove domenica 31 sarà di scena l’orchestra 014 che Jason Piccioni ha dedicato suo padre Piero, uno dei grandi protagonisti della colonna sonora «all’italiana» degli anni ’60 e ’70 e anche - di fatto - uno dei musicisti italiani più ascoltati al mondo, nel ventennale della scomparsa.
Giovedì 4 toccherà a Paolo Fresu e Omar Sosa, scafato duo di jazzisti che attraverso il concerto-concept «Food» trasformerà la musica improvvisata in vibrare di posate, tintinnio di bicchieri, scoppiettio della brace e declamar di ricette…

IL RAP ALL’ABBAZIA
Si concluderà domenica 30, alle 16 all’Abbazia Sant’Ellero a Galeata di Forlì, il cartellone di «Romagna in Fiore», con due dei rapper più «letterari» del panorama nazionale, ossia il ravennate Moder, che si esibirà «tra tasti corde e pelli» con un gruppo di scafati musicisti, e l’emiliano Murubutu, con la Moon Jazz Band.
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