Ciclismo, il ravennate Fiorentini è un talento per tutte le stagioni: "La Sidermec è il massimo per crescere"
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Gabriele Cocchi
Il giovane ciclista ravennate classe 2004 Filippo Fiorentino non può dimenticare il 2020 andato recentemente in archivio. L’estate scorsa ha vinto due titoli tricolori Allievi sulla pista di San Giovanni al Natisone (Udine), prima con il quartetto nell’inseguimento a squadre insieme a Ubaldini, Paletti e all’altro ravennate Lorenzo Montanari, per poi concedere il bis nella specialità Madison con il riccionese Anniballi. Il giovane ciclista bizantino del gruppo Pedale Azzurro Rinascita Ravenna è arrivato alla rassegna tricolore molto ben preparato grazie anche ai duri allenamenti invernali effettuati con il ciclocross, dove aveva vinto il titolo regionale: «Da subito la bicicletta è stata il mio grande divertimento - racconta - sbocciato in passione fino al punto da praticare il ciclismo su strada, su pista e sullo sterrato. Tutto questo perché oltre a divertirmi mi permette di essere nella migliore condizione fisica e mentale tutto l’anno».
Chi ammira particolarmente?
«Il mio grande idolo non può che essere l’olandese Mathieu Van der Poel perché è il massimo esponente della polivalenza a due ruote ad alto livello, è pluricampione iridato di ciclocross oltre ad avere vinto diverse classiche su strada ed è stato anche bronzo Mondiale nel cross country solo per citare le sue principali vittorie».
Tanti allenamenti e gare si conciliano bene con la scuola?
«Tengo anche alla scuola e quindi riesco a mantenere una media discreta attorno al sette, frequento la terza liceo scientifico sportivo qui a Ravenna».
Quali sono le sue migliori caratteristiche e cosa invece è da migliorare?
«Premesso che devo migliorare in tutto, forse una mia caratteristica è la resistenza e il fondo mentre nelle volate faccio maggiore fatica».
Da quest’anno passerà nella categoria Juniores e farà un bel passo in avanti entrando nella più importante società professionistica di ciclismo di tutta la Romagna che è la Sidermec di Gatteo.
«Sono molto soddisfatto perché sono un riferimento e sono abituati a lavorare con i giovani crescendoli nel migliore dei modi facendoli maturare senza eccessive pressioni per poi lanciarli se meritevoli, non a caso il preparatore atletico è Fabioni che è anche nello staff della nazionale. Sono contento anche perché ci saranno Lorenzo Montanari di Ravenna e Anniballi di Riccione, compagni di vittorie ai Tricolori».
Cosa si aspetta e quali sono le sue ambizioni?
«Nel primo anno la mia grande aspettativa è quella di crescere e di fare esperienza sia su strada che su pista visto che la Sidermec segue entrambi i settori, per riuscire così ad alzare la mia asticella delle prestazioni cercando di ben figurare in alcune corse a tappe molto importanti e seguite come ad esempio il Giro della Lunigiana».
Sogni nel cassetto?
«Diventare professionista ed un giorno riuscire a partecipare alle Olimpiadi e poter rappresentare il mio paese».
Il ciclista con la pedalata che le piace di più su strada?
«Ho ammirato Contador, ultimamente mi ha impressionato Alaphilippe».