Ciclismo, hotel e strade piene, la Romagna si «ferma»: tutti i numeri di uno spettacolo... mondiale

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Tomaso Palli
A cento anni esatti dalla vittoria di Ottavio Bottecchia, primo ciclista italiano a trionfare al Tour de France e primo assoluto a indossare la Maglia Gialla dalla prima all’ultima tappa, l’Italia si prepara ad ospitare la Grand Départ per la prima volta nella storia. Entra così nella prestigiosa classifica dei paesi che hanno ospitato il via della corsa francese, una graduatoria guidata dai Paesi Bassi a quota 6 e seguiti dal Belgio con 5. Nella storia, sarà il 26° start oltre confine con la prima volta nel 1954 proprio in Olanda, ad Amsterdam, in un’edizione priva di italiani e vinta dal padrone di casa Lousion Bobet. 

I NUMERI
L’unicità dell’evento trova riscontro in numeri da capogiro. Secondo uno studio commissionato dalla regione Emilia-Romagna, a fronte di un costo sostenuto di circa 8 milioni di euro, l’indotto diretto sarà di 59 milioni - 29 solo in regione - a cui vanno aggiunti i benefici indiretti a livello nazionale per altri 47 milioni. Il Tour richiamerà poi un numero di tifosi e appassionati unico nel suo genere, come solo il giro di Francia è capace di fare. Le previsioni calcolano circa 300.000 presenze nelle strutture alberghiere con il numero che ovviamente si impenna per chi scenderà in strada: 1.8 milioni di persone di cui circa 750 mila nella sola Emilia-Romagna. A questi si aggiunge la carovana del Tour che tra staff, squadre, giornalisti e addetti di ogni tipo arriva a contare circa 4.500 persone. Numeri di un evento planetario, il terzo più importante dopo Olimpiadi e Coppa del Mondo di calcio. 

L’ITALIA AL TOUR
Se la «Grand Départ» dall’Italia rappresenta una novità assoluta, la storia azzurra al Tour de France non è certamente povera di vittorie. Sono 7 i vincitori italiani che i francesi hanno consegnato alla storia. Il primo, come detto, è Ottavio Bottecchia, capace di bissare il successo del 1924 anche l’anno successivo. Sono poi arrivati Gino Bartali e Fausto Coppi, entrambi a quota due: 1938 e 1948 il primo, 1949 e 1952 il secondo. Infine, quattro campioni con «una sola» vittoria: Gastone Nencini (1960), Felice Gimondi (1965), Marco Pantani (1998) e Vincenzo Nibali (2014). Lo «Squalo dello Stretto» è anche l’ultimo italiano a firmare una vittoria di tappa, la numero 269. Tanti sono i successi azzurri al Tour: il primo fu Ernesto Azzini nel 1910. Dodici, ed è record, sono le vittorie totali sia per Gino Bartali che per Mario Cipollini. Ma i numeri azzurri non finiscono qui: 28 italiani hanno indossato almeno un giorno la maglia gialla, poi entrano nel totale anche 2 maglie verdi riservate ai vincitori della classifica punti, ma anche 12 vittorie della classifica scalatori e infine anche 5 di quella di miglior giovane. 

IL TRENO 
Un omaggio al Tour de France è arrivato anche da Trenitalia-Tper che ha voluto celebrare le tappe italiane con un apposito treno speciale, interamente colorato di giallo con una livrea dedicata davvero molto d’impatto a livello cromatico. Sui fianchi dei vagoni, che fino al prossimo 21 luglio percorreranno la linea interregionale Milano-Ancona, sono stati riprodotti i principali monumenti delle città che il Tour de France toccherà: Palazzo Vecchio di Firenze, il Ponte di Tiberio di Rimini, il canale di Cesenatico, le Due Torri di Bologna, il Palazzo della Ragione di Piacenza e infine la Mole Antonelliana di Torino. Accanto a questi, e ben di maggiore interesse per appassionati e tifosi, anche l’omaggio a tre grandissimi campioni italiani che fanno parte della storia del Tour de France: Gino Bartali, il campione tra i giusti in maglia tricolore, a cui è dedicata la prima tappa, Marco Pantani, il Pirata a cui è dedicata la terza, e il Campionissimo Fausto Coppi, per lui la terza tappa da Piacenza a Torino. Perchè la partenza dall’Italia non è composta solo dalle due tappe che attraversano la Romagna, ma anche dalla frazione in programma lunedì 1° luglio, che collegherà Piacenza a Torino. Si tratta di una tappa certamente meno spettacolare e divertente (stando al percorso) delle due precedenti: classica frazione riservata ai velocisti che metterà in palio il primo successo “pesante” per i migliori sprinter del Tour.
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