Ciclismo, comincia il Giro d'Italia: le analisi e i pronostici dei «nostri» esperti Babini, Marangoni, Tarozzi e Dapporto

Romagna | 06 Maggio 2022 Sport
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Venerdì 6 maggio, Budapest. Domenica 29 maggio, Verona. In mezzo ci sono tre settimane piene di chilometri, salite, attacchi, volate e naturalmente emozioni. Parte dal weekend in Ungheria il Giro d’Italia numero 105, che quest’anno sfiorerà soltanto la Romagna, con una partenza di tappa da Santarcangelo in programma mercoledì 18 maggio. Proprio in quell’occasione la «corsa rosa» toccherà anche Faenza, con un passaggio dalle vie del centro in una tappa che porterà il gruppo a Reggio Emilia. 

PASSAGGIO A FAENZA
Sarà come sempre un momento di festa per i tanti appassionati che seguiranno i corridori e di importante promozione per i territori faentini e non solo. In piazza della Liberta, circa due ore e mezza prima del passaggio dei corritori, previsto tra le 13.40 e le 13.50, stazionerà la Carovana del Giro con tanti mezzi colorati che ravviveranno la giornata di festa anticipando la gara con musica e giochi. Faenza si sta preparando all’evento. Il percorso interesserà nell’ordine via Emilia Levante, via Forlivese, via F.lli Rosselli, Rotonda 25 Aprile, viale delle Ceramiche, corso Garibaldi, piazza della Libertà, corso Mazzini, via Giovanni da Oriolo, rotonda Francesco Lama, via Insorti, rotonda Donatori di Sangue, viale Assirelli, rotonda Strada dei vini e dei sapori e via Emilia Ponente, dove i corridori proseguiranno poi verso Imola.

DOMANDE AGLI ESPERTI
Al via non ci sarà nessun corridore ravennate. Abbiamo voluto rivolgere a quattro addetti ai lavori le stesse domande per capire cosa ci aspetta nelle prossime tre settimane. Il direttore Raffaele Babini, l’ex professionista Alan Marangoni e i giovani Manuele Tarozzi e Davide Dapporto hanno risposto per noi a questi quesiti.
1. Che tipo di Giro di aspettate?
2. Qual è la tappa più affacinante?
3. Quali sono i vostri favoriti?

RAFFAELE BABINI
1. «Partendo dall’Ungheria allarghiamo i confini come le volte in cui siamo stati in Belgio, Olanda, Danimarca, Israele. Uscire dall’Italia dà lustro ed è un valore aggiunto. Quanto alla parte tecnica, mi aspetto un Giro elettrizzante, fino agli ultimi giorno non avremo la certezza del vincitore. Non ci sarà un dominatore, in più ci sono giornate trabocchetto molto interessanti. Per qualcuno saranno tappe di poca rilevanza, invece riserveranno sorprese. L’ultima settimana non perdonerà, senza dimenticare la crono finale di Verona».
2. «La tappa della Marmolada. Ce ne sono un paio di meravigliose, ma quella ha qualcosa in più: è una salita che ha sempre fatto grossi danni. Poi abbiamo qualche salita inedita che sarà oggetto di attenzione. Vedrete che la Marmolada faranno fatica a digerirla, è lunga e arriva dopo tanta fatica, quindi si candida ad essere anche la tappa più importante».
3. «Carapaz è il mio favorito, ha fatto una preparazione importante e arriva carico. Nibali può arrivare tra i primi 4-5. Non lo considererei una mina vagante, ma lo vedremo protagonista».

ALAN MARANGONI
1. «Il percorso è molto impegnativo e variegato, per questo mi aspetto una Ineos che terrà in mano la corsa fin dalla prima settimana, avendo la squadra più forte. Sarà un Giro molto duro, con oltre 51.000 metri di dislivello. Quando correvo io, in media i metri erano 45-46mila e già mi sembravano tanti, figuriamoci ora. C’è spazio per attaccare ma anche per andare in crisi anche in alcune tappe in teoria non da copertina».
2. «Non ci sono dubbi: la tappa più affascinante e più attesa è quella della Marmolada. Conosco il percorso, è davvero molto duro e sono convinto che possa fare disastri in classifica, anche perché i corridori ci arriveranno dopo tre giorni durissimi».
3. «Carapaz è il favorito più scontato e anche il più logico, nonché l’ago della bilancia di questo Giro, perché la corsa ruoterà intorno a lui e alla sua squadra, che è decisamente la più forte e la più preparata in questo momento. Dovessi scegliere un altro potenziale favorito o cmunque un outsider credibile, direi Almeida: al Giro d’Italia ha già chiuso al sesto e al quarto posto, sempre in crescendo, quindi potrà salire ancora in classifica».

MANUEL TAROZZI
1. «Come sempre sarà un Giro d’Italia ricco di emozioni e molto incerto, perché le tappe sono molto difficili e perché c’è un lotto molto ampio di possibili vincitori. Durante la prima settimana sarà fondamentale stare davanti e non avere intoppi. Poi, dalla seconda settimana, capiremo prima chi non potrà vincere il Giro e poi chi lo potrà vincere. La prima settimana sarà nervosa perchè tutti vogliono stare davanti e a volte si rischia tanto. Dalla seconda bisognerà cominciare a spingere. La partenza in Ungheria è affascinante, poi dalla Sicilia si ricomincia a salire e lo spettacolo non mancherà».
2. «Non sarei indicare una tappa, perché ce ne sono tante di belle, difficili e affascinanti. Diciamo pure l’ultima settimana». 
3. «Io confido nella mia squadra, la Bardiani. Non siamo favoriti per vincere il Giro, ma proveremo a vincere una tappa e penso che un mio compagno ce la possa anche fare. Il mio favorito è Bilbao della Bahrain, l’ho visto molto bene e sono sicuro che possa vincere il Giro. Poi c’è naturalmente il più atteso, Carapaz».

DAVIDE DAPPORTO
1. «Vedendo il percorso, mi sembra un Giro molto difficile ma anche molto nervoso. Mi aspetto che la corsa si possa decidere tra la 14a e la 17a tappa, perché sono quattro giorni durissimi. Chi arriverà davanti in quei quattro giorni, vincerà il Giro». 
2. «La penultima tappa è da pelle d’oca, con la Marmolada. Ci sono più di 5000 metri di dislivello, a metà c’è il Pordoi che è uno spettacolo. E’ una tappa troppo bella, che ti stuzzica per provare l’attacco. E poi non dimentichiamo la collocazione: arriva praticamente per ultima, quindi dopo tutte le altre salite».
3. «Carapaz e Dumoulin, a livello di squadre, sono nettamente favoriti. Nella Jumbo c’è anche, Foss, che potrebbe essere la vera sorpresa del Giro, la classifica mina vagante che va anche forte a cronometro. Dumoulin ha le qualità per vincere, ma dipende dall’aspetto mentale. Gli altri due favoriti sono Almeida e Yates. Per quanto riguarda gli italiani, faccio tre nomi, anche se non vinceranno: Ciccone, dal quale mi aspetto una grande corsa e magari una top five; Fortunato, che ultimamente va forte; e infine Rota, un corridore molto sottovalutato ma in forte ascesa».
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