Cia-Agricoltori Italiani ha scelto di incontrare a Faenza, zona fra le più colpite dalle alluvioni, gli
associati di tutta la Romagna: dalle colline e dalle pianure di Ravenna, a quelle di Forlì-Cesena e di Rimini
circa duecento le persone in presenza e circa quattrocento le visualizzazioni nel canale YouTube.
Uno degli obiettivi
dell’Assemblea di Cia del 9 giugno è stato quello
di illustrare in tempo reale i primi provvedimenti del decreto emergenziale e riportare l’esito della Consulta agricola regionale svoltasi la mattina stessa del 9 giugno. Oltre ad aver
approfondito le misure relative alle agevolazioni esistenti, i vertici di Cia-Agricoltori Italiani hanno sottolineato quali siano le
aspettative in prospettiva ed hanno messo in evidenza il
lavoro fatto dall’Organizzazione nei tavoli istituzionali dedicati e quello svolto con
le istituzioni fatte venire sul territorio direttamente per far vedere loro le situazioni in cui si trovano le imprese agricole colpite.
Presenti i
vertici Cia dei livelli nazionale, regionale e romagnolo: il presidente di Cia nazionale, l’emiliano-romagnolo
Cristiano Fini e il direttore
Maurizio Scaccia; il presidente di Cia regionale, il romagnolo
Stefano Francia e il direttore
Gianni Razzano; il presidente e il direttore di Cia Romagna,
Danilo Misirocchi e
Alessia Buccheri.
In particolare è stata sottolineata
l’urgenza dei decreti attuativi, la necessità di altri provvedimenti, di una
legge speciale per l’agricoltura e la
nomina del Commissario. Occorre
snellire la burocrazia e renderla
non vessatoria sulle
imprese che devono ripartire, ricostruire, re-investire. Tra le questioni che preoccupano molto e sulle quali occorre pensare e lavorare Cia ha messo in evidenza:
- la collina, per la quale lo spopolamento da rischio diventa realtà se non si interviene subito e con un approccio ridisegnato. Non si può rifare come era prima delle alluvioni, non funzionerebbe.
- - La filiera ortofrutticola, a rischio scomparsa: già provata da gelate e, ironia della sorte, da siccità. Perdere questa filiera significa perdere l’indotto e perdere tutti.
- - Creare le condizioni affinché nel caso in cui si dovessero ripetere eventi simili, le conseguenze e i danni possano essere molto limitati e più contenutirispetto a quanto accaduto. Questo perché Il fatto che siano stati eccezionali non esclude il loro riverificarsi.
“
L’obiettivo - ha ribadito Misirocchi
- è creare le condizioni per salvare tutte le aziende, vogliamo riuscirci”.